di Marco Freccero. Pubblicato il primo agosto 2011
È possibile vendere ebook su Amazon U.S.A.? Certo, basta osservare l’immagine qui sotto (un clic per ingrandirla).
Sono le vendite del mese di luglio. Il libro è in vendita su Amazon U.S.A. dal mese di giugno del 2010. Dallo scorso mese di novembre ha iniziato a vendersi con questo ritmo: 1 copia al giorno. Anche a luglio come si vede ha venduto.
Tutto questo senza che io abbia mai mosso un dito. Di certo è il prezzo (0,99 centesimi di Dollaro) a sedurre, che lievita però a 3.44 dollari se l’acquirente risiede al di fuori degli Stati Uniti.
Quando si raggiunge la soglia dei 100 Dollari Amazon paga: decurta una percentuale che va al fisco statunitense, e poi… ti spedisce un assegno. Incredibile vero? Niente PayPal, niente denaro elettronico.
Entro l’anno probabilmente mi arriverà una busta, e dovrò recarmi in banca per vedere quei pochi Dollari ancora decurtati dalle spese.
Chissà come reagirà il mio commercialista quando gliene parlerò…
L’ebook è anche sul sito inglese e tedesco di Amazon, ma a quanto pare lì non c’è nessuno che apprezzi la mia opera. Non ne ho venduto nemmeno uno.
Questa esperienza cosa insegna? Vediamo:
- Puoi pubblicare un libro elettronico senza spendere un solo Euro;
- Puoi vendere (quasi) qualunque cosa se applichi un prezzo basso;
- Puoi vendere persino senza farti pubblicità (è esattamente quello che ho fatto);
- Con pochi clic arrivi a vendere un’opera in un modo che dieci anni fa sarebbe stato un sogno;
- Non diventi ricco.
I difetti? Molti.
Tanto per cominciare, zero riscontri o critiche. Anche se: Amazon permette il rimborso della spesa entro trenta giorni dall’acquisto (se non ricordo male). Coloro che si sono avvalsi di questa opportunità sono stati una manciata. Forse posso concludere che non sono stati disgustati dai miei 3 racconti?
Ah no, mi ha scritto una ragazza per complimentarsi. E basta. Il silenzio è senza dubbio una brutta bestia per chi scrive, e così tanto silenzio è pure peggio.
L’immaturità dell’opera. Quando ho scritto quei racconti non avevo le idee troppo chiare, o meglio: mi ero dimenticato di quanto impegno pretenda la parola. Se dovessi riprenderli in mano (non lo farò), sarei costretto a stravolgerli completamente. Troppi aggettivi, troppi avverbi, troppa roba che non ci deve essere. E non credo che un editor mi sarebbe d’aiuto.
Il suo ruolo è importante, non sono così sciocco da credere di non aver bisogno di un occhio esterno. Ma nel caso di quei racconti dovrei rivoltarli come calzini. E poi allora un editor potrebbe metterci le mani.
Pubblicherò ancora su Amazon? Non lo so. Per adesso lavoro ad alcuni racconti nuovi di zecca, e qualcuno mi regala il suo tempo per leggerli e dirmi cosa ne pensa. Forse svelerò la sua identità, ma prima devo ottenere il suo permesso. Per questo motivo affermo che è più prezioso avere l’amicizia e la fiducia di una persona in grado di consigliare e criticare, che vendere su Amazon.
Con un’adeguata campagna di marketing ne avrei venduti di più? È senz’altro vero. Però dopo aver scritto quei racconti ho iniziato un percorso differente.
Ho scoperto Raymond Carver, riscoperto Flannery O’Connor, ho ritrovato riflessioni e idee sulla parola che avevo messo via, dopo la decisione di non avere più nulla da spartire con la scrittura. Ho la presunzione di aver cambiato il mio modo di scrivere. Perciò quei racconti restano lì, perché sono comunque parte di me; però li sento distanti, sempre più distanti.
Amazon è da consigliare? Se è gratis perché no? Si impara qualcosa, e quando in Italia aprirà la sessione ebook nella nostra lingua, si venderanno i libri elettronici senza l’aggravio di bizzarri balzelli. A parte questo, è più utile aprire un blog (anche questo gratis), e iniziare a conversare. Le persone vogliono sapere, conoscere, capire se chi pubblica un libro esiste, oppure è solo capace a blaterare sciocchezze.
Se Amazon aprirà all’italia, preparerò un ebook pure io. Ne ho già fatte tante che una in più non mi nuocerà 😉
E lavora a quei racconti, su!
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Con l’accordo tra Mondadori e Amazon, la sezione ebook arriverà in Italia nel 2012, non prima temo.
Per i racconti: sembra facile! Comunque adesso alcune cose sono più chiare 🙂
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Comunque 35 copie solo nel mese di luglio non è male.
Nel 2012 va benissimo: non potrei essere pronta prima. No so manco come si fa.
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Non è difficile, davvero. Le istruzioni sono chiare e semplici. E poi basta chiedere 😉
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Non capisco… Hai venduto 35 copie senza pubblicità e pure in italiano? Se è così è un risultato molto interessante…. Non hai pensato di tradurre i racconti?
Mi piacerebbe provare… Non so se con un racconto (ne ho diversi pronti) o con un testo di divulgazione psico. Ma come si fa? Dici che le istruzioni sono chiare, ma sono su Amazon o tu hai scritto un post per spiegarle? C’è una lunghezza minima e massima?
Mamma mia, quante domande! Ma c’è soprattutto un grazie per aver segnalato questa opportunità interessante!
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Sul mio vecchio blog ci sono una serie di post su come pubblicare su Amazon. Sono un po’ vecchi ma ancora validi.
Tradurli? No. Per adesso preferisco concentrarmi su altri racconti, spero più interessanti.
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Mi sono iscritta su amazon per pubblicare il mio libro ma prima di completare tutti i passaggi mi sono accorta che mi veniva chiesto di pagare circa 40$ x l’acquisto di alcune copie più altre spese. Ma ho capito bene o ho fatto confusione?
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Amazon non chiede nulla di nulla. A meno che non si sia scelto di avere la copia cartacea del proprio libro allora è possibile (ma non ne sono sicuro), che richieda l’acquisto di copie. Ma per gli ebook non si deve sborsare nulla.
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