Non hai mai capito niente – Del tutto inaspettato


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Questo è un estratto dalla mia raccolta di racconti “Non hai mai capito niente”, e la apre.

Buona lettura


 

Aveva colpito con un pugno un collega di lavoro. Un gesto inspiegabile; era sempre stato un uomo dai gesti controllati, le parole misurate. I titolari del magazzino di ricambi per auto gliene avevano chiesto la ragione.
Lui si era stretto nelle spalle: – Così – era stata la sua risposta.
Non avevano desiderato ficcarlo nei guai: niente denuncia, il collega lo aveva perdonato. Lui aveva firmato le dimissioni e se ne era andato senza battere ciglio, dopo quattro anni che era impiegato lì. Cercò di ricordare se li aveva ringraziati per la delicatezza.
Si parlava della guerra in Afghanistan, e quel tale se ne era uscito che i pacifisti erano tutti vigliacchi. Sapevano solo sventolare bandiere e incasinare le città coi loro cortei. Avrebbe voluto replicare mentre quello sputava sentenze, metterlo al suo posto una buona volta; ma non sapeva cosa dire. Le idee e le parole si erano dissolte, lo avevano lasciato vuoto come un guscio di noce. Eppure una volta non era così: Bruno Ferrari aveva sempre qualcosa da dire, di intelligente.
Gli si era avvicinato e lo aveva colpito alla pancia. Era successo di sabato mattina; adesso, se sollevava qualcosa di pesante, gli doleva il polso della mano destra.
Alla moglie aveva raccontato di essere in ferie: tre settimane. Gliene restava ancora una per rivelarle la verità. Lei si era stupita di quella notizia, perché era giugno, e di solito le ferie erano a settembre. Lui aveva spiegato che c’era la crisi, il lavoro stava precipitando; per questo i capi lo avevano spedito in vacanza prima del tempo.
Quel giorno Bruno si alzò di buon mattino, scese dal panettiere all’angolo a comprare un paio di bottiglie di chinotto, il pane e la focaccia. Quando rientrò, la moglie si era alzata; in vestaglia, beveva un bicchiere di succo d’arancia seduta al tavolo da cucina.
Lui disse: – Dimentica i programmi che avevi per oggi. Si cambia. Mangia la focaccia, è ancora calda.
Lei domandò: – Cosa è successo?
– Niente. Questo è il punto. Due settimane di ferie e non è successo niente. Facciamolo succedere. Fai solo il caffè.

 


Non hai mai capito niente. 12+1 racconti di Marco Freccero

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Prima la storia, poi il lettore.

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