in 30 secondi sai spiegare il tuo libro?


spiegare il tuo libro in 30 secondi

 

Immagina che il tuo lettore sia un investitore, e tu, scrittore, un imprenditore.

Come tutti gli imprenditori, hai un’idea geniale, ma hai bisogno di finanziamenti. Soldi.

Ti presenti a questo investitore e lui ti dice:

 

“OK. Spiegami in 30 secondi la tua idea”.

 

Niente PowerPoint, niente business plan, e altri sotterfugi. 30 secondi per spiegare il tuo libro. Saresti in grado?
No.

Se non sai cosa vendi, perché io, che nemmeno ti conosco, dovrei comprare proprio i tuoi prodotti? Forse lo farei se non ci fossero alternative: ma viviamo in un mondo dove le alternative sono a un clic di distanza.

Alcuni affermano che si debba andare incontro alle attese del pubblico. Non sono d’accordo, per questa ragione il mio motto, come forse saprai, è:

 

Prima la storia, poi il lettore

 

Mi piacciono le imprese impossibili, esatto.

Torniamo a noi.

Ti avevo lasciato a farfugliare sciocchezze davanti al tuo finanziatore, che infatti ha deciso di non spendere né tempo, né denaro, con te. Dopo quindici secondi, ti ha fermato e congedato.

Non devi avercela con lui, ma solo con te stesso. Non ha capito cosa vuoi, cosa vendi, qual è il tuo prodotto. Viceversa, attorno a lui, un mucchio di alternative chiare.

Tolstoj.

Dostoevskij.

Simenon.

Dickens.

Eccetera eccetera.

Se non fornisci al lettore un valido motivo per darti almeno fiducia, lui starà distante da te. Ha già quello che gli serve.

L’affermazione “Ho un’idea imprenditoriale”, non alza il sopracciglio a nessuno. Da un bel pezzo. Se non sai spiegare il problema che vuoi risolvere con la tua idea di impresa, troverai solo porte chiuse. E non sarà un complotto.

Lo stesso per il tuo libro. Di che parla? Certo, qualcuno potrebbe pensare che sia un falso problema. Basta leggerlo per capire di che cosa scrivi. Ma questo vuol dire scappare dal retro in maniera rocambolesca. Credere che qualcuno voglia spendere soldi senza nemmeno capire cosa c’è dentro: è follia.

Sto parlando della sinossi del libro? Anche. Ma tutto questo ha come scopo quello di spingerti a guardare in maniera seria a quello che combini. Scrivere è un atto di responsabilità, e non sapere che cosa stai combinando non depone a tuo favore. Soprattutto, non permetti al lettore di capire chi sei, e lui, nell’incertezza, farà la scelta giusta.

Sceglierà un altro.


Prima la storia, poi il lettore

4 commenti

  1. Primi scrivi x te stesso… la scrittura è una forma di catarsi meravigliosa. Poi cominci a parlarne, case editrici, prima, poi librerie, e biblioteche. Il tuo libro fa parte di te, ti entra dentro… ti possiede. Io ho l idea imprenditoriale, e potrei parlare del mio libro anche sotto ipnosi… :).. impossibile ttrovare l imprenditore…

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  2. Questa la prendo sul serio: mi metto davanti allo specchio e provo finchè non ho imparato una risposta soddisfacente. Mal che vada, finalmente potrò rispondere alla famigerata domanda di amici parenti: “allora, di che parla?”

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    • Esatto! Poi essi continueranno probabilmente a ignorare la tua creatura (almeno finché non finirai in televisione e allora diranno: “Ma allora hai scritto un vero libro!”). Però ti sarà utile per eliminare la ritrosia che impaccia sempre quando si parla di una cosa tanto personale quanto le storie che si scrivono.

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