Ci sono alcune cose che un editore di se stesso deve sapere, quando decide di compiere un simile passo. Ormai è evidente anche ai sassi che l’autopubblicazione è qui che restare, e i piagnistei che si sentono stanno perdendo fascino, e volume.
Per questa ragione devi sapere che:
- Devi costruire una piattaforma.
Un editore di se stesso, deve rendersi conto alla svelta che la sua condizione gli impone una strategia che si estenderà negli anni a venire. Anche se deciderà un giorno di firmare un contratto con una casa editrice, non potrà “tirare i remi in barca”. Di certo, non aver provveduto a creare un blog, e una base di fans grazie alla reti sociali, lo renderà meno interessante agli occhi di un editor o editore. Se una di queste figure deve scegliere se investire su uno che non ha una piattaforma di fans, e uno che al contrario ce l’ha: secondo te su quale dei due cadrà la scelta? Come? Il talento? Fondamentale: ma non basta. - Una volta pubblicato, il tuo lavoro è appena iniziato.
In realtà, come scrivo spesso, il lavoro deve cominciare prima della pubblicazione dell’ebook, molto prima. Ma di certo quando il libro è fuori, il tuo lavoro deve proseguire. Il bello della pubblicazione digitale, è che il lancio, la pubblicità, non si esauriscono nella prima settimana. Questo succedeva con l’editore tradizionale, e se il tuo libro non ingranava, ahi, ahi, ahi. Si passava a quello successivo e tu diventavi quello scomodo (per l’editore). Perché su di te aveva investito, e non c’erano i profitti. Un ebook, finché tu non lo togli dalla vendita, può sempre ripartire. Ogni giorno è il giorno buono per il rilancio.
- Impara l’arte della conversazione.
La rete è conversazione: punto. È un’arte e la puoi (meglio: la devi) imparare. Non fare quella faccia, perché allora significa che vedi l’impegno come editore di te stesso troppo gravoso. E allora, lascia perdere. Non dico che debba essere la tua ragione di vita, ma devi divertirti, questo sì. E se è un divertimento allora imparare, tenersi aggiornati, conversare sulle reti sociali, dovrebbe essere naturale come lavarsi la faccia al mattino. - Navighiamo verso la storia.
Questo lo diceva Sean Connery nel film “Caccia a ottobre rosso”. Ecco, l’idea che stai prendendo parte a un cambiamento (stavo per scrivere rivoluzione, ma lo leggo ovunque ormai, anche per i fazzoletti di carta) di dimensioni notevoli, dovrebbe spingerti a lavorare sodo e bene. Non affermo affatto che vivremo tutti alla grande, e vinceremo un sacco di Nobel e premi Campiello. Ma che costruire una base di 1000 fans, è realistico. Se ci credi e lavori per quello scopo.
Come dici? Tutto qui? No: i punti fondamentali sono parecchi di più. In realtà, ciascuno di quelli elencati contiene al suo interno un mondo. Ma tocca al singolo esplorare…
Prima la storia, poi il lettore