5 consigli per migliorare il tuo blog


(Post aggiornato nel luglio 2018).

Non c’è scampo: ogni anno il blog è dato per morto. Lui (cioè il blog), non sa di essere morto e continua imperterrito a esistere. A pubblicare contenuti. A proporne sempre di nuovi. Il fatto è che il blog è qui per restare ancora a lungo. Le reti sociali sono rapide, spesso incisive; però il blog offre approfondimento e buona parte delle persone questo vuole. Ecco allora 5 consigli per migliorare il tuo blog.

Perché il blog è utile (se sei un autore indipendente)

Prima di procedere è bene ricordare che questo post (come altri sull’argomento), sono dedicati soprattutto agli autori indipendenti, o che si autopubblicano. Non escludo che anche altri possano ricavare dei benefici leggendo questo post dedicato a come migliorare il proprio blog. D’altra parte non si tratta di regole d’oro, ma solo di linee guida. Ciascuno potrà, dovrà adattarle alle proprie esigenze.

Perché il blog è utile? In realtà preferisco indirizzarti ad altri post che ho scritto su questo argomento, per evitare di ripetermi, allungare eccessivamente il post (che sarà comunque lungo, io ti ho avvisato!), e perdere tempo rischiando di finire (magari), fuori tema. Vediamo adesso i 5 consigli per migliorare il tuo blog. 

Leggi: Creare un blog a cosa serve?

Leggi: Cosa aspettarsi da un blog

Leggi: Aprire un blog: che risorse ti servono?

5 consigli per migliorare il tuo blog

  1. Dichiara chi sei Significa che chi plana sul tuo blog deve capire al volo di che cosa tratti. Quali sono gli argomenti che affronti (oppure l’argomento). Per questo io ho fatto realizzare un banner da una grafica professionista. In questo modo sa che io sono, appunto, un raccontastorie. Qualcuno criticherà questa impostazione, ma l’ho scelta perché tutti si definiscono “scrittori”. Io mi differenzio: Raccontastorie. Una pagina che spieghi chi sei (con una foto decente), e che indichi che cosa hai fatto, e cosa stai facendo, aiuta a rassicurare chi plana sul tuo blog.
  2. Di che cosa parli? Immagina questa scena: il lettore arriva sul tuo blog per la prima volta, vede il banner (bene: il banner dice qualcosa; ah, c’è pure una pagina che spiega chi sei: ottimo), e poi? E poi è una buona mossa piazzare nella colonna laterale gli ultimi articoli pubblicati, i commenti dei lettori e, perché no, gli articoli più letti. Pure questo aiuta nell’accoglienza dei nuovi lettori, che possono farsi un’idea precisa del tono delle discussioni, e degli argomenti trattati. E non scordare di piazzare, ben visibile in alto, il campo di ricerca. Spesso i lettori sono a caccia di informazioni e fornire un motore di ricerca che permetta di scovare tra i tanti articoli pubblicati quello che serve: non ha prezzo. C’è qualcuno che non lo mette, oppure lo “nasconde”, perché pensa che in questo modo le persone resteranno di più sul blog. Ridicolo. O hai quello che il lettore cerca, oppure non ce l’hai (perché non ce l’hai?). Ma sperare di trattenere  con questi mezzucci i lettori: è sciocco.
  3. Usa le reti sociali: Facebook, Twitter, Instagram… Usa Twitter, Facebook, o le altre reti sociali per condividere i contenuti del tuo blog. Con un’avvertenza importante, però. Non puoi limitarti ai tuoi contenuti, devi usare le reti sociali per condividere quello che c’è di buono in giro. Non ci sei solo tu che produci contenuti di qualità. Se ne trovi altrove: condividi. Le reti sociali non esistono (solo) per alimentare il proprio ego; ma per far scorrere i buoni contenuti e fare in modo che arrivino a più persone possibili. Per quanto riguarda invece i tuoi contenuti: a fine mese dai un’occhiata ai post che hanno reso di più in termini di commenti e di visite; e rilanciali attraverso le reti sociali.
  4. Aggiorna e pubblicizza vecchi post. Tu stai leggendo un post che è stato aggiornato. Era ormai vecchio e ci ho messo mano. Questo non vuol dire che devi smettere di aggiornare il tuo blog con contenuti nuovi; ma durante l’estate, quando le persone leggono di meno (i blog), per ovvie ragioni, prenditi un po’ di tempo. Sfoglia i vecchi articoli e guarda se puoi aggiungere qualcosa, ampliare certe parti. È evidente che dopo 4 anni anche il miglior contenuto mostra qualche limite. Una volta che lo avrai “rinnovato”, non dimenticare di pubblicizzarlo.
  5. Chiediti sempre: cosa cercano i lettori? Non la manna. È facile credere che desiderino qualcosa del genere. In realtà vogliono una voce che sappia dire qualcosa. E probabilmente finché non troveranno qualcuno che li induca a riflettere, continueranno nel loro percorso di ricerca. Quando si scrive e si ripete che “solo i contenuti contano” si dice una grande verità, ma sarebbe meglio dire “solo le persone contano”. E Google stesso che lo raccomanda: scrivi per le persone, non per il motore di ricerca. Se confezioni contenuti accurati e di qualità le persone capiranno che hanno a che fare con una voce che si differenzia; e inizieranno a pagarti con la moneta che conta sul Web. Il loro tempo. Lentamente, diventeranno i tuoi lettori. Ma non basta rispondere questo. In realtà è (anche) necessario andare incontro a chi legge, adattarsi alle sue esigenze. Perché il lettore non si adatterà MAI alle tue. Osserva con scrupolo dove ci sono i commenti. Quali articoli raccolgono più condivisioni, e visite. Lì devi cercare; lì devi trovare quello che ti serve per diventare una voce autorevole.

Leggi: Autopubblicazione e blog: quale strategia?

Piccolo extra: Lavora per le persone. E lavorerai per Google.
Ricorda che Google è uno strumento, ma è alle persone che devi guardare, non al motore di ricerca. Finché non capisci la differenza tra questi due modi di operare, il rischio è di sbagliare il tuo obiettivo. Il tuo obiettivo è vendere, e mi spiace ricordare che Google non compra niente. Non comprerà mai il tuo libro. Le persone viceversa, se rendi il tuo messaggio chiaro; se dimostri di essere un essere pensante, ti daranno fiducia. Col tempo, tu costruirai attorno al tuo nome una base di fan che sarà pronta a passare all’azione (all’acquisto). Ma prima devi seminare, per poter pretendere di raccogliere. E ci vuole tempo e impegno. Tanto tempo e tanto impegno.


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8 commenti

  1. Il titolo del post è un po’ la mia bestia nera: non ho il dono della sintesi. Riesco a centrare l’obiettivo del post, ma forse uso troppe parole. Però ci sto lavorando molto.
    Per il resto, credo di non potermi lamentare. In sette mesi ho ottenuto un buon seguito di lettori. Ci sono i post che hanno più visualizzazioni e quelli che ne ottengono meno. Non sono riuscita ad individuare una tendenza legata all’argomento o altri fattori. Se così fosse, sarebbe più facile. Esempio: i lettori apprezzano più i post tecnici rispetto a quelli psicologici? okay, bombardiamoli!
    Invece, così non è… il numero di visualizzazioni sembra rispondere a criteri che sfuggono al mio controllo. Oppure ad una rocambolesca casualità.

    Piace a 1 persona

    • A volte succede che curi un post, e poi non ottieni nulla. Altre volte lo scrivi di fretta e furia, e tutti sembrano apprezzarlo. Una delle ragioni che mi ha spinto a diradare i post è anche di studiare, capire meglio certi meccanismi. Vedremo…

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      • Io al momento sto cercando soprattutto di divertirmi e far divertire.
        Il blog dopo tutto è nato per accompagnarmi nella stesura del mio primo romanzo. Mi piacerebbe essere già abbastanza nota nel web di settore, quando completerò la stesura, ma il libro non sarà pronto prima di 8 – 9 mesi quindi… sono sincera: non penso molto alla strategia e faccio ciò che mi piace. 🙂

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      • Capisco, ma pure io ho ignorato ogni strategia, e adesso capisco di aver commesso un errore. In fondo, rifletti su questo: c’è tanta spazzatura che senza alcun merito conquista posti in classifica e onori. Perché non provare a fare in modo che la propria opera arrivi comunque al grande pubblico?

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