Come trovare i lettori? Questa è la grande questione che un povero autore che decide di auto-pubblicarsi deve affrontare un giorno sì e un giorno no. Certo: pubblichi. Rendi disponibile l’anteprima dei tuoi racconti. E poi? E poi devi assolutamente trovare i tuoi lettori! Li devi stanare attraverso analisi e indagini, suddividere il tutto per età, regione, sesso, titolo di studio.
Un lavoraccio. Però…
Cercasi mente non istruita…
“La mente che sa capire la buona narrativa non è di necessità quella istruita, ma la mente sempre disposta ad approfondire il proprio senso del mistero attraverso il contatto con la realtà, e il proprio senso della realtà attraverso il contatto con il mistero.”
Indovina chi è? Esatto: Flannery O’Connor. Questo è un (ulteriore) problema? Be’, sì. In fondo chi si auto-pubblica, come il sottoscritto, non è altro che un carbonaro che trascorrerà il resto della sua vita, corta o lunga che sia, ai margini. Ma il contatto con 5 o 6 lettori fa sempre piacere, non è vero?
Così mentre le strategie per andare a caccia dei lettori che contano, quelli buoni, quelli pregiati insomma, consigliano di studiare e analizzare i target e di costruire su misura di essi le tue storie.
Ti rendi anche conto che una testa istruita non è quello di cui hai bisogno. Anzi.
Perché come sanno un po’ tutti coloro che non risiedono su Marte, spesso le persone istruite sono le prime ad applaudire i dittatori.
Adesso però, come diavolo faccio ad andare a scovare le menti non istruite? Qualcuno me lo spiega?
per instaurare sodalizio letterario!
Be’, se zia Flannery fosse viva mi direbbe di certo qualcosa di carino come:
“Stupido italiano. Trovati un editore come si deve, e smetti di giocare all’auto-pubblicazione.”
(Ho sempre immaginato che lei sia stata una tipa un po’ rude. Magari “stupido” non me lo avrebbe detto, ma il senso subliminale del suo discorso sarebbe stato quello).
È fuori discussione. Non credo di essere così bravo da meritare tanto, ma SO che le mie storie sono migliori di tanta robetta che viene pubblicata e che passa in televisione.
D’altra parte, se vuoi la bicicletta, poi devi pedalare.
Ma davvero è così importante la mente non istruita?
Sì. O si agganciano queste persone, oppure stiamo scherzando. L’intero movimento dell’auto-pubblicazione è solo per celebrare gli ombelichi.
Ovvio che io cercherò sempre di far arrivare le mie storie a quante più persone possibili. Ma:
- certe storie, mi spiace, non sono per le masse (ma potrebbero comunque riscuotere successo. La narrativa è imprevedibile);
- se non si parla alle menti non istruite, perdiamo tempo, e l’autopubblicazione è… Esatto. Pura FUFFA.
La domanda delle 100 pistole
Quindi?
Penso che tu abbia ragione. Non è bello dirlo, ma la realtà è così. Questo discorso si riallaccia a un post che devo scrivere, proprio su come trovare lettori. Ti sei beccato un link 😀
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Allora grazie del link 🙂
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Forse il mio commento è off-topic, ma mi hai fatto venire in mente uno scrittore (di cui non ricordo il nome: ho letto la sua storia da qualche parte) che si metteva fuori dalla libreria a fermare le persone e raccontare loro l’incipit del suo libro. Ha sbancato!
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Anche io avevo letto qualcosa del genere. Però non ricordo proprio chi fosse…
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Però l’idea segnalata da Chiara non è male, però occorre che il libro sia cartaceo e che sia venduto nella libreria. Con gli eBook bisogna fare pubblicità sulla rete e quindi usare i social, ma anche questo non è facile.
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Esatto, ci vuole il cartaceo, mentre io preferisco il digitale. La pubblicità, il marketing: sono brutte bestie, ma forse il problema nasce dal fatto che le consideriamo appunto, brutte bestie…
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