Non è mai stato semplice pubblicare (ed è giusto così), e neppure avere un pubblico tale da garantire all’autore una certa serenità quotidiana.
Poi, sappiamo che cosa è successo: l’autopubblicazione ha fatto la sua comparsa. Le barriere che tenevano un sacco di persone lontane dalla pubblicazione, in apparenza, si sono liquefatte.
Ma è proprio così?
Scrivere è democratico. Purtroppo?
Certo, adesso con pochi clic sei su Amazon, oppure se scegli StreetLib, puoi pubblicare la tua opera sui principali negozi online. Ma questa “libertà” non ha fatto altro che complicare le cose. Adesso, è chiaro a tutti, o quasi, che là fuori non c’è nessuno che aspetta le mie, o le tue storie. La faccenda si può riassumere in questo modo: o sei già così popolare, per gli argomenti che affronti, da permetterti, poi, di scrivere una storia, e avere un ottimo seguito.
Oppure devi affrontare la faccenda in maniera più… scientifica?
Diciamo pure scientifica. In fondo si scrive perché la scultura è poco pratica: avere un blocco di marmo in salotto fa la sua bella figura, ma quando si inizia a lavorarlo, i vicini non apprezzeranno affatto il rumore prodotto dagli strumenti. La pittura: è più alla portata, ma ho notato questo. Che tutti (ma proprio tutti) si sentono portati a scrivere. Nessuno escluso. Ma tutti (be’, o quasi), sanno perfettamente di non avere alcuna inclinazione per il disegno.
Bizzarro, non è vero?
La scelta
Quindi? Immagino che chi scrive prima o poi dovrà prendere una decisione. Smettere di scrivere, o continuare a farlo senza tentare nulla per emergere.
Oppure cercare di emergere. E mi pare di poter dire che la maggior parte di chi scrive imbocca, forse senza rendersene conto, la prima strada. E a volte è un errore. Perché ha qualità che meriterebbero una migliore fortuna. E perché chi prosegue, e poi “vince”, spesso non ha particolari doti, né le sue storie sono interessanti. Riesce però a costruire un pubblico forte, che ci gioca la faccia, e arriva quasi dove vuole. E allora?
La domanda delle 100 pistole
E allora: tu che cosa farai? Getterai la spugna? O ti inventerai qualcosa?
Io mi dedicherò al disegno 😉
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Ho scritto questo post per convincere a non gettare la spugna, e tu… La getti? Allora devo appendere la tastiera al chiodo 😉
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La pubblicazione a ogni costo non è un bene… per i lettori 🙂
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Vero, però auto-pubblico comunque perché mi piace e non abbatto alberi! 🙂
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Io compro un biglietto della lotteria 🙂
In caso di vincita creo una casa editrice, forse
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Meglio di no! Fondare una casa editrice è un suicidio. Meglio investire il denaro di una vincita in qualcosa di più sicuro. Buoni postali, per esempio 😉
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Mi invento qualcosa e prendo spunto dai commenti di chi ha già le idee chiare! 🙂
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Il segreto è appunto inventarsi qualcosa, che andrà sicuramente bene per te, e non per me.
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Guardando i numeri dei titoli prodotti in un anno, mi convinco che l’auto pubblicazione non ha dato un forte impulso a questi numeri. Sicuramente li ha gonfiati ma in misura relativa. Ma veniamo al dilemme. Continuo o smetto? Beh! se c’è la passione, se si pensa di trasmettere qualcosa, direi che è naturale continuare. Come? Con l’autopubblicazione in primis e con una botta di culo anche sul cartaceo edito. Dico fortuna, perché, leggendoi quale e là autori esordienti o quasi il livello non mi pare eccelso. Le eccezioni sono eccezioni e confermano le regole.
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Sì, credo che alla fine la fortuna ci voglia eccome. Certo, se non ti rimbocchi un po’ le maniche la fortuna non ti trova. Ma siamo sicuri che lavorando sodo, si arrivi davvero da qualche parte? Io continuerò a scribacchiare finché avrò delle idee che mi sembreranno valide.
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Non ho mai creduto alla manna piovuta dal cielo, quindi ci si deve dar da fare. Però a volte le combinazioni giuste arrivano quando meno te lo aspetti. Certamente che anch’io scriverò finché le idee mi assistono
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Non getto la spugna, ma non mi invento niente: scrivo e propongo, mirando alto. Ho già visto che il “poco” somiglia troppo al “niente”. Se piacerò anche alle persone giuste, a un certo punto, farò festa. 🙂
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Nemmeno io ho intenzione di gettare la spugna. Per adesso procedo 🙂
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