Vuoi diventare un caso letterario? E dai i numeri!


ebook cardiologia non hai mai capito niente

 

Nella penultima settimana di gennaio, i miei racconti dal titolo “Insieme nel buio” hanno avuto ben 80 download. Sia “Cardiologia” che “Non hai mai capito niente” hanno triplicato i download, trascinati proprio da “Insieme nel buio” che, grazie al prezzo di 1,99 euro, ha aiutato i lettori a scoprire il resto della mia produzione.
C’è solo un piccolo dettaglio: sono numeri del tutto inventati.
FUFFA.
Ma sei sicuro di voler sempre conoscere la verità?

Machiavelli aveva capito tutto. Tu che non lo leggi non hai speranze

Quando hai visto il primo numero (80), hai sgranato gli occhi. Hai letto che gli altri ebook hanno triplicato i download e nemmeno hai prestato attenzione al fatto che non indico alcun numero. Che cosa ha triplicato, costui? 3, 30, 11? Boh!
Curioso, vero?
La gente è affascinata dai numeri. Sono come una lingua straniera di cui non si capisce perfettamente il senso, ma piace. E allora chi legge dice: “Però!”, e per non sapere né leggere, né scrivere, si adegua. Ci crede. Perché non vuole restare ai margini di un successo, qualunque esso sia, vero? Al contrario, vuol farne parte, parlarne, dire “Ehi, ci sono pure io!”, e per riuscire nell’impresa, se si tratta di un ebook, fa “clic”, acquista e scarica.
Lo sappiamo. I numeri sono convincenti. Hanno in sé una forza che stronca qualunque obiezione. Nei numeri, non nei fatti, c’è la verità. Lo aveva capito il buon Niccolò Machiavelli che infatti affermava, se non ricordo troppo male:

Governare è far credere.

E i numeri in questa opera di mistificazione, sono perfetti.
Tu non leggi Machiavelli perché è brutto e cattivo, e non dice che siamo tutti fratelli dello stesso pianeta, quindi bacetti a tutti, e basta volere la pace e la pace come neve ammanterà il mondo intero. Per questo non hai alcuna speranza.
Nemmeno io ho molte speranze. Ma almeno qualcosa l’ho capita. Grazie al Macchiavelli? Be’, anche. Macchiavelli chiama le cose col loro nome, per questo vince. Perché almeno sa con che cosa ha a che fare.
Governare le classifiche di vendita dei libri vuol dire far credere. Gli editori da tempo lo hanno capito, per questo ai libri cartacei applicano una fascetta con una cifra iperbolica.

30.000 copie in poche settimane!

Oltre 65.000 copie in un mese!

Un caso da 100.000 copie alla settimana!

Eccetera eccetera.
Verifica delle fonti? Non scherziamo. La faccio io, forse tu e qualcun altro se prepariamo un post con dentro argomenti di un certo spessore, che hanno bisogno di conferme.
Ma i numeri sono oro colato. Non si discute. La gente segue i numeri, e più grandi sono, più si aggrega.

Io? Io so’ io!

A un certo punto in un mio racconto, un personaggio afferma:

La povertà è brutta perché ti fa dire un sacco di bugie.

Per la cronaca: è dentro “Non hai mai capito niente”.
Anche lo scarso successo, oppure la prospettiva di non avere successo è qualcosa di spaventoso; quanto la povertà. Allora si corre ai numeri.
Magari pensi che le persone ormai sanno, e non le freghi più. Al contrario: sanno che vogliono essere prese amabilmente per il naso. Lo vogliono. C’è qualcosa di definitivo e buono nell’abbandonarsi con consapevolezza. Nell’aggregarsi.
Dostoevskij lo aveva capito, e lo aveva spiegato per filo e per segno ne “I fratelli Karamazov”.
Adesso mi dirai che parlo così perché sono mosso da invidia: quei numeri vorrei averli io.
Aspetta che guardo una cosa… Ecco, come supponevo.
Non potrò mai avere quei numeri, quindi perché invidiarli?
Preferisco i numeri di Cormac McCarthy a quelli delle sfumature. Non sono peggio di tanta gente che pascola ai convegni o in televisione.
Sono meglio.

La domanda delle 100 pistole

Quella di dare i numeri falsi poteva essere una strategia vincente per innescare le vendite dei miei ebook. Me la sono giocata. E adesso, che faccio?


Leggi l’anteprima di Cardiologia in PDF su Dropbox.

Scarica l’anteprima in PDF di Non hai mai capito niente.

13 commenti

  1. La verità vince sempre, Marco. Se avessi numeri bassi direi: ragazzi, ho toppato. E cercherei – magari con l’aiuto dei lettori – di comprenderne il motivo.

    P.S. sei stato bravo a non cader nella tentazione di citare i due milioni di persone al family day.

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    • Non so se la verità vinca davvero. Può darsi che succeda, ma quando ormai è resa innocua e non può fare più male, né essere scomoda.
      Questo potrebbe essere il tema di un romanzone, alla Tolstoj. Ma non ne sono capace. Pazienza 😉

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  2. Hai ragione sui numeri, ma vogliamo parlare degli stralci di recensioni iperboliche sulle quarte di copertina? Ci sarebbe da scrivere un post solo su questo. E non parlo dei romanzi italiani, ma di quelli anglosassoni: “Un romanzo da cui non potrete staccarvi fino all’ultima pagina,” (nome del giornale) “Questo romanzo vi cambierà la vita.” (nome di altro giornale) “Pinco Pallino si conferma il maestro del giallo. Un altro regalo ai suoi lettori.” (nome del terzo giornale). Non sembra, ma anche questi slogan ti si incidono nel cervello.

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    • Vero.
      Ma credo che i numeri abbiano un fascino insuperabile! Qualcosa che li rende unici e ai quali le persone regalano quintali di fiducia. In fondo, non si dice che la matematica non è un’opinione?

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  3. mai creduto ai casi letterari. L’unico è stato di recente. Ho scritto una recensione su un presunto caso letterario ma di quelle cattive, cattive con basse insinuazioni. Risultato? Mi hanno regalato il libro 😀
    Ergo il presunto caso letterario era una bufala colossale per ottenere 400 recensioni mirabolanti – anzi 399 perché la mia lo stroncava – per spingere qualcuno a comprare il librazzo.
    Ovviamente leggendo i numeri sulle fascette, numeri del tutto improbabili, salvo che non regalassero il libro, l’Italia dovrebbe essere un paese di grandi lettori. 😀 I dati ISTAT sono impietosi sull’argomento.

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  4. Ehm… ti metti sulla testa un serto di alloro in PVC e paghi qualcuno per una standing ovation? 😀 Okay, non è una buona idea. Hai proprio ragione, ci provano sempre a farci fessi con le cifre e le frasi roboanti. Hai presenti le recensioni nella quarta di copertina di tante ciofeche pseudo bestseller americane? Bah.

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