Dopo il clamoroso successo riscontrato con la pubblicazione del post “11 buoni motivi per acquistare Cardiologia”, ho deciso di procedere a tamburo battente (be’ quasi!).
Ecco allora questo post dedicato alla prima raccolta di racconti della #trilogiadelleerbacce: per quale motivo acquistare “Non hai mai capito niente”? Che cosa contiene? Quali sono le sue qualità? Per quale motivo tu dovresti comprare dei racconti di un oscuro narratore ligure, avido di denaro, ville e macchine lussuose?
Te lo spiego qui di seguito.
Altro post di pura pubblicità e spam!
13 buoni motivi per acquistare Non hai mai capito niente
I 13 buoni motivi per acquistare i miei racconti non sono nel fascino dell’autore (inesistente), bensì nelle sue storie. Che sono appunto 13 (anzi: 12+1). Ebbene sì: tutto è lì dentro, non c’è trucco né inganno.
- Un uomo colpisce con un pugno un collega di lavoro. Viene licenziato. Alla moglie però racconta di essere in ferie… (sinossi di “Del tutto inaspettato).
- Un marito non è entusiasta all’idea di accompagnare la propria madre al funerale di un quasi sconosciuto. Segue lite con la moglie. (Sinossi di “Detriti”).
- Un imprenditore fallito. La sua folle idea di scappare in Africa, esposta alla moglie (che rifiuta, giustamente). Una chiacchierata con un ex dipendente, su riscaldamento domestico, cinghiali, e infine… (Sinossi di “Non è più come una volta”).
- Una madre che va al lavoro, seguita di nascosto dai due figli. Perché il più grande vuole vederci chiaro… (Sinossi di “Società civile”).
- Marito e moglie. Una serata in un locale sulla passeggiata a Savona. E un sottopassaggio… (Sinossi di “La fortuna che abbiamo”).
- Un padre di famiglia taglia la corda nel giorno della festa del papà. Cosa fa la moglie, piantata in asso con il figlio di 5 anni? (Sinossi di “Non credere che sia un male”).
- Marito e moglie, dopo l’ennesima lite a base di morsi, sberle e lanci di piatti, si separano. Lui torna a vivere dalla madre, che lo avvisa: Svegliati, perché non ho voglia di tenerti ancora in casa. E lui escogita un piano… (Sinossi di “Non hai mai capito niente”).
- Lui ha appena perso il lavoro. Lei lavora in una gioielleria, ma non le pagano straordinari e festività. Una notte suonano alla porta. Lui va ad aprire e trova… (Sinossi di “Le balene nel deserto”).
- Un vecchio si ritrova in casa la nipote e il suo ragazzo che fanno i loro comodi. E in un capanno c’è una vecchia Moto Guzzi… (Sinossi di “Non c’era altro da fare”).
- Marito e moglie, rovinati. Lui trova lavoro in nero in un panificio. Lei per recuperare un po’ di soldi vende il televisore Sony. Ma al rientro il marito… (Sinossi di “La gioia che ci hanno tolto”).
- Una ragazzina disprezzata dal padre in quanto ragazzina, si reca in casa di una sua amica per recuperare il vocabolario. Lì incontra… (Sinossi di “Spalle larghe”).
- Una giovane donna prende in affitto un appartamento. Trova lavoro come padroncino, in nero. Per un po’ tutto sembra andare per il verso giusto… (Sinossi di “Cinzia”).
- Marito e moglie, di sera. Una telefonata che avvisa della perdita di un tubo dell’acqua nell’appartamento in città. Il giorno seguente il marito va a dare un’occhiata… (Sinossi di “Patatine”).
Come dici? Me la canto e me la suono? Esatto! Però ho anche le recensioni su Amazon.it; su Goodreads; su iBook Store.
La domanda delle 100 pistole
E tu, hai il coraggio di scrivere qualcosa del genere?
Buona l’idea di pubblicare le logline dei racconti 🙂
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Speriamo che sia davvero buona 😉
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Adoro i racconti violenti! Lo comprerò. XD
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be’, violenti… Non esageriamo! 🙂
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Emozionante rileggerli così.
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Dici? 🙂
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Chiederò il tuo aiuto per sintetizzare il mio romanzo. Tra le tante negazioni questa è la mia più evidente! 😉
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Ah! Stai lavorando a un romanzo! In effetti lo avevi scritto (mi pare).
La mia ascia è sempre pronta e affilata 😉
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