Perché non c’è ancora l’edizione cartacea de “La follia del mondo”?


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Già, perché?
Ho iniziato sì a lavorarci, lo confesso, e per questa ragione mi sono rivolto a CreateSpace di Amazon. Ma per una serie di ragioni ho dovuto rimandare. Ho infatti desiderato parecchio lanciare sia la versione digitale che cartacea de «La Follia del mondo», ma non ci sono proprio riuscito. Il primo dicembre, per dire, pasticciavo ancora sul file, e avevo già annunciato che la terza raccolta di racconti sarebbe uscita il 5.
Ma poi…

Ma il cartaceo serve davvero?

Mi è capitato di leggere l’intervista a Carla Monticelli; vero, non è recentissima. Tuttavia in essa emerge che il cartaceo è uno sfizio. Lo si fa perché c’è qualcuno a cui piace. Oppure, dai l’impressione di essere davvero professionale.
Ma non cambia molto le cose. Per questa ragione ho messo da parte il progetto, per ora, e ho pensato che il cartaceo potesse attendere. In quell’intervista si dice qualcosa di molto interessante: i lettori forti usano o l’iPad o l’ereader (insomma: leggono in digitale), proprio perché sono lettori forti e acquistare un ebook è veloce, economico e semplice. Un clic, e dopo pochi secondi ce l’hai sul tuo dispositivo. Soprattutto sono già lettori forti, probabilmente, e per questo guardano al digitale come a una benedizione: niente più scaffali di libri da spolverare!
Non hai alcun dispositivo? Non fare quella faccia, orsù! Esistono applicazioni gratuite che ti permettono di leggere i libri elettronici anche su un portatile o un computer da scrivania.
Insomma: alla fine mi pareva che il cartaceo mi distraesse dal lancio del digitale.

Il marketing…

E poi mi sono reso conto che dovevo non solo promuovere “La Follia del mondo“; ma approfittare di questo terzo capitolo della Trilogia delle Erbacce per rilanciare anche gli altri due capitoli. Mi pareva più interessante e divertente, e il divertimento è tutto.
Non intendo dire che il cartaceo è vecchio, superato, e finirà al cimitero: niente del genere.
Però immagino che chi resta affezionato al cartaceo, per un bel pezzo ancora continuerà a guardare agli auto-editori come a dei falliti che si pubblicano. Come a degli scarti delle case editrici, insomma. E investire molto tempo ed energie contro una tale idea, non mi pare il caso.
Viceversa chi guarda al digitale è più disposto a rischiare; a dare una possibilità a chi vive distante da case editrici e premi letterari, e segue un suo percorso. Da auto-editore, esatto.
Certo: tu adesso mi dirai che il settore digitale in Italia è talmente asfittico che è sciocco battere su questo tasto. È asfittico e resterà tale per molto tempo.
Non dico di no. Ma credo anche che ciò che è limitato, nelle dimensioni, possa crescere, e occorre per prima cosa proporre qualcosa di diverso, e di qualità.
Immagino quindi che il cartaceo della Trilogia delle Erbacce (non solo de “La follia del mondo”) arriverà, certo; ma nel 2017. Quando non lo so di preciso.

La domanda delle 100 pistole

Secondo te, serve davvero il cartaceo?


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24 commenti

  1. Non lo so, io personalmente preferisco gli ebook, perché ho esaurito lo spazio in casa e quando volevo comprare un libro ero scoraggiata dall’idea di non sapere proprio dove metterlo. Adesso leggo molto di più, mi interessa un libro e lo compro volentieri in ebook anche perché costano anche meno. Certo se devo fare un regalo scelgo il cartaceo, ma tanto il regalo non occupa spazio in casa mia 🙂

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  2. Con questo post implicitamente rispondi a una domanda che avevo intenzione di farti io: quando uscirà l’edizione cartacea?
    Come dici tu, penso anch’io che a grandi linee il cartaceo è più rivolto a libri “di massa”, mentre l’ebook è destinato ai forti lettori che, quindi, si orientano prevalentemente su libri di nicchia.
    Non svelo un segreto dicendo che Buck e il Terremoto sta incredibilmente vendendo molto più cartacei che testi digitali. Ma in realtà, così incredibile non è. Molti lo acquistano pur non essendo forti lettori perché ha un fine benefico, molti sono attirati dalla tematica legata agli animali e alla speranza, infine, qui tra amici possiamo dirlo, c’è da considerare che è proprio un bel prodottino che oltre tutto si avvale della copertina prodotta da una brava professionista. Quindi, non sarà di massa, ma non è nemmeno di nicchia.
    Tuttavia, per quanto riguarda te, io stessa acquisterei il cartaceo se ci fosse e probabilmente lo presterei ad altri forti lettori (penso a mia mamma o a mia zia) che non leggono in digitale. Senza dubbio, poi, ne avrei regalate alcune copie a Natale.
    Certo, io da sola non faccio statistica. Ma sono abbastanza certa che il cartaceo sarebbe un pur piccolo traino anche per il digitale. In che misura? Sufficiente a giustificare lo sforzo? Questo non solo so, ma io al tuo posto farei di sicuro il tentativo. 😉

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  3. Ecco, io invece sono tra quelli che non riescono a leggere un ebook, non è per me, perdo la concentrazione, se devo brevemente consultare un testo naturalmente riesco a farlo ma leggere per me è un’altra cosa, quindi per me solo libri di carta!

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  4. Non so. Il cartaceo l’ho sempre visto impilato nei negozi Feltrinelli. Cataste di libri bestseller del momento. Lì sei sotto il naso e sotto gli occhi di chi passa se ci sono pile dello stesso libro. Vetrinette. Ma se il cartaceo non è in libreria, in una grande libreria sotto il naso di tutti, ma solo su Amazon o da Mondadori Store online non credo che venda, che venga notato. Il discorso è diverso se invece ti metti a vendere da te il cartaceo, se hai intenzione di fare presentazioni o andare in giro a proporlo o se hai amici/parenti che lo vogliono. Non è il mio caso, ma conosco un autore self che si è rivolto a una tipografia e fatto fare 1000 copie e se le vende con il contatto sul sito e va a fiere varie. Magari puoi fare il cartaceo della trilogia. Io per esempio non mi trovo più a leggere in carta. Odio quei caratteri microscopici e quella carta gialla. Alcuni economici sono con pagine così sottili e un carattere stampato così in economia che praticamente vedi il didietro dell’altra pagina su caratteri che a stento si leggono. No, no. eBook a vita, ovviamente eBook con rientro del primo rigo e niente spazio tra i paragrafi tipo Divina Commedia. Lo so, sono un tipo difficile, però sono un autoeditore e non mi va di perdere tempo. C’ho da pubblicare e leggere autoeditori di qualità 🙂 e senza un distributore il cartaceo in effetti è uno sfizio. Però con una bella copertina fa proprio effetto. Quando guardo il mio “Joe è tra noi” in cartaceo penso: “wah, proprio bello”.

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    • Anche io preferisco il digitale. Anche perché cartacei ben fatti, ormai sono ben pochi. Ci sono ma si contano sulle dita di una mano, ed è un peccato. Pensano di risparmiare, invece, certi editori, lavorando al ribasso, si scavano la fossa e allontanano i lettori.

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  5. il cartaceo serve, almeno in Italia. L’ebook è ancora una nicchia da sdoganare. Se i primi a non credere nell’ebook sono gli editori, che immettono sul mercato prodotti scadenti a caro prezzo – in qualche caso il cartaceo scontato costa meno del digitale – questo invoglia poco. Diciamo che sono due prodotti diversi per utenze diverse. Ad esempio ho spesso due cartacei in lettura, con l’ereader questo è più complicato.
    Comunque con createspace il vero problema è la copertina, complicata da gestire. Per il testo basta usare il loro modello, sistemare le pagine per evitare pagine bianche e trasformare il tutto in pdf e il gioco è fatto.

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      • non ti conviene. Primo perché le spese di spedizioni sono sproporzionate. 6,90$ per aspettare 50 giorni! Più i tempi biblici delle poste italiane. Ergo due mesi. Fai come come. Con pazienza sfoglialo in digitale sul PC dalla prima all’ultima pagina. E’ noioso, lo so ma poi alla fine ti chiedono se tutto ok. Rispondi sì e il gioco è fatto. Ho commesso l’errore di ordinare la copia prova. Il libro è rimasto in sospeso per diverse settimane. Poi ho fatto come sopra. In 24 ore è diventato disponibile e la copia prova è ancora in viaggio.

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      • Ah. Non sapevo che ci volesse così tanto. Avevo pensato di scegliere la spedizione “accelerata” in modo da avere una copia di prova in tempi brevi. Non avevo pensato alle poste italiane. È che ho paura di produrre una schifezza, e non mi fido molto di quello che vedo sullo schermo…

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      • Credo che per averlo in tempi brevi si debba ricorrere alla spedizionevia corriere, che costa tantissimo. Tanto per fare un conto. costo libro 5,51$ costo spedizione normale 6,90$, accelerata mi sembra circa 9$, veloce via corriere con tracciamento, 12,90$.
        Una pazzia. Allora preferisco l’approvazione online e ordinare la copia con Amazon. Costo di spedizione normale 2,90€ e tempi di ricezione tra i sette e quindici giorni. tempi che possono essere ridotti a un paio di giorni pagando qualcosa in più. Ma comunque sempre meno di createspace.
        Se devo apportare modifiche al testo, l’iter è lo stesso sia con la copia di prova che con il libro disponibile su Amazon. Io ho scelto la seconda via.

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  6. La domanda è interessante ma andrebbe riformulata. Dovresti chiedere: il cartaceo, a un autore indie, serve? La mia risposta forse la sai già, ma la ribadisco. Penso di sì, perché è una possibilità in più. Usando Createspace è quasi banale. Ma ci sono anche altre possibilità.
    Forse non è “necessaria”, ma ha un suo perché. Tra le altre cose ti permette di andare in giro per ridere e librerie e “far toccare con mano” il tuo libro. Dopo averlo fatto posso dire che non è poco.

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  7. Secondo me sia il cartaceo che il digitale hanno una loro ragione d’essere, ma quando si deve fare qualcosa che sembra non volere andare in porto, di solito una ragione c’è, anche se spesso si mostra in seguito. Ergo: è positivo non ostinarsi a dispetto dei santi. Intanto l’ebook è lì, uscito nei tempi che avevi annunciato. 🙂

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  8. Per me sì, non si può rischiare di perdere neppure un lettore.
    Ho rifiutato un editore che mi ha proposto il solo digitale, senza il POD, per dire. Anche se alla fine il rapporto di vendita è 1 a 10 vince l’e book di sicuro ma per me ripeto è imprescindibile, lo dico da autore e da lettore.

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