
Come ho scritto in un post della scorsa settimana (Il segreto di Marco Freccero), ho scritto un romanzo a quattro mani. Esatto: non da solo ma con un’altra persona, e quel romanzo sonnecchia(va) da un paio di anni sul disco rigido dei nostri computer.
Oggi ho intenzione di svelare la data di uscita e soprattutto il nome (ma pure il cognome, così per non farsi mancare nulla) di questa persona.
Quando uscirà il romanzo a 4 mani?
Per la pubblicazione del libro elettronico ci rivolgeremo al sito StreetLib (e a chi altrimenti?) e la data di rilascio ufficiale del nostro ebook sarà: il 21 marzo.
Bene.
Adesso devo solo indicare a chi appartengono le altre due mani che hanno composto la storia. Ma qualcuno lo ha già intuito.
Si tratta della scrittrice Morena Fanti. È tutta colpa sua, in realtà.
Per il titolo, ancora un poco di pazienza. Non c’è alcuna fretta, vero?
Come nasce un romanzo a quattro mani?
Questa è una domanda da un milione di euro, o giù di lì. Come mi pare di avere già accennato, non è stata mia l’idea. Avevo altro per la testa, o forse non avevo proprio nulla a cui pensare. È stata Morena che me ne ha parlato. Lei, se non ricordo male, veniva da un’esperienza simile (aveva iniziato a scrivere un romanzo a 4 mani), ma poi l’altro si era dileguato. Era sparito nel nulla. Non si è più fatto vedere, né è stato possibile rintracciarlo in qualche maniera.
Ecco perché è indispensabile scegliere bene il proprio compagno di lavoro. Non credo che possa accadere dopo qualche commento ai suoi post su Facebook, o sul blog; ci deve essere una frequentazione più lunga e seria. Soprattutto, se ci si decide a partire, si parte parlandosi. Niente chat, né mail, ma telefonate. Se quindi l’altro nicchia, è un segnale da non sottovalutare. Forse non è quello che dice, o che sembra. E poi è fondamentale parlarsi: se ci sono dubbi, oppure si sente che la faccenda è troppo complessa, meglio dirselo.
Abbiamo impiegato un anno a terminarlo. Scrivere un romanzo a 4 mani non è affatto più semplice perché il lavoro è diviso a metà. Ma di questo parlerò in futuro.
Adesso mi interessa ricordare come tutto nacque.
Dicevo: è stata Morena che in una mail mi proponeva la storia. Era un abbozzo, nient’altro che quello. Io devo aver risposto: “Perché no” (altrimenti non sarei qui a parlarne, giusto?) e siamo partiti.
Con cosa?
Il primo file è del dicembre del 2011 ed è una scheda delle due donne che diventeranno le protagoniste (i nomi erano ancora da definire). Dopo qualche giorno apparirà pure la sinossi. Non ci interessavano affatto le scene, in questo momento: ma lo scheletro della storia. Non i particolari e nemmeno le eventuali sotto-storie, che avremmo scoperto solo scrivendo.
L’innesco, insomma.
Quello che era chiaro a Morena, era che tutto verteva su due donne; e un uomo. E una bambina. In uno dei file del dicembre del 2011, in realtà non si parla affatto di bambina; perché non è ancora nata e quindi una delle due donne scoprirà di essere incinta dell’uomo scomparso.
Questi sono dettagli inutili solo in apparenza, ma in realtà importanti per capire come nasce una storia. Si deve pensare molto, scrivere, riflettere, confrontarsi, e se si decide di scrivere con un’altra persona è evidente che ci si scambia idee, commenti e opinioni su tutto.
Dopo un po’ di scambi di mail, e telefonate, avviene una piccola svolta: una delle due donne non è incinta ma ha già la bambina. E a gennaio 2012, possiamo affermare che lo scheletro è già pronto, esiste e merita di essere sviluppato meglio.
E il titolo? Al prossimo post!
La domanda delle 100 pistole
Hai mai pensato di scrivere un romanzo a quattro mani?
Dici che avete impiegato un anno, ma a me sembrano sei. 🙂
Sì, mi piacerebbe molto scrivere un romanzo a 4 mani. Con un uomo, per dare un’energia diversa alla pagina. 🙂
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Be’, c’è da dire che non mi ricordo esattamente. No, che dico: ci abbiamo messo un anno, ne sono certo.
Quasi… 😉
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Direi un anno e mezzo. Più le varie riletture 🙂
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Dici? Non mi ricordo… Mi pareva un anno 🙂
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se ti va, sono disponibile.
Esperienza già fatta solo che sono stato lasciato a piedi dalla compagna.
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Che splendida avventura, complimenti a entrambi!
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Grazie!
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Io ci ho sempre pensato a volte l’ho anche proposto a delle persone, ma hanno sempre rifiutato. Sarà destino, soprattutto poi devi farlo con la persona che ti fidi.
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Infatti. Non è semplice trovare la persona giusta. E non è un caso che le coppie di autori/autrici siano così rare.
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Ah, lo avevo completamente rimosso. Ho scritto un romanzo con 13 persone, mi pare fossero 13. Era per un laboratorio di scrittura. Poi lo hanno pubblicato. Stesso l’editore per cui lo abbiamo scritto, ma, attualmente, è fuori catalogo. Ho una copia nella mia libreria. 😃
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Ah. 13 persone. Ci doveva essere un’organizzazione prussiana per non perdersi! 🙂
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Sì. Sì pianificarono i capitoli e le scene quasi nei minimi dettagli 🙂
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Ecco, lo immaginavo!
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Avevo intuito fosse Morena Fanti 😉 bellissima data di uscita, il primo giorno di primavera, mi sembra di buon auspicio! Non ho mai pensato di scrivere un romanzo a quattro mani, forse perché faccio già molta fatica a organizzarmi con me stessa, però non mi dispiacerebbe farlo con un uomo, per avere un punto di vista maschile in una storia.
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Che non sia semplice è poco ma sicuro! Anzi, è una faticaccia. Se lo avessi immaginato forse… 😉
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Sì, ci avevo pensato, ma sono troppo discontinuo e ho un caratteraccio, quindi non ci proverò mai 😀
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Ah ah ah! Se devo essere sincero, un po’ mi aspettavo questa risposta da parte tua! 😉
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Caspita, articolo davvero interessante! Gli unici esempi di romanzi a quattro mani che io conosca sono quelli della coppia Fruttero-Lucentini e un romanzo biografico su una grande figura al femminile cui presto parlerò nel blog. La cosa straordinaria è che in questo romanzo biografico non si avvertono discontinuità nello stile, anche se è narrato nella forma della prima persona.
Non ho mai pensato di scrivere un romanzo a quattro mani e le esperienze altrui che mi hanno raccontato sono tutte al negativo. Incontrarsi di persona è la prima regola, come dici, ma anche avere continuità di scrittura sia da una parte che dall’altra e rispettare le scadenze. In una parola: avere un socio adatto. Ho partecipato a due antologie, ma lì erano racconti), non penso di riuscirei con un romanzo.
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Esatto: conoscersi. E poi crederci davvero. Scrivere per così tanto tempo con un’altra persona è stata forse la parte più difficile. Scegliere gli snodi narrativi, i dialoghi? Be’, certo, anche quelli. Ma avere la determinazione di procedere per così tanti mesi è stata una bella fatica.
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A me lo hanno proposto sì, ma dovevo confrontarmi con uno che scrive poesie, che ancorché amico fidato, mi fa impazzire quando devo tradurre i suoi pensieri lirici. Io sono contorta, verissimo, ma lui è diabolico. Sai cosa sarebbe venuto fuori! Per di più, essendo sua la proposta, il tema era nelle sue mani: l’idea mi fa tremare ancora! 😀
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Eh, capisco. Io ho detto di sì perché mi piaceva l’idea e non avevo idea di che cosa mi sarebbe capitato 😀
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Sarebbe divertente.
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Deve sempre essere divertente, oppure diventi matto. Ma siccome scrivi, e quindi sei già matto… Be’, deve esere divertente il doppio!
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Secondo me sarebbe una bella avventura, non mi dispiacerebbe. Però è fondamentale trovare la persona con cui si ha feeling e di cui ci si fida ciecamente. Chi lo sa, magari in futuro.
Per quanto riguarda te (anzi, voi) complimenti vivissimi per aver portato a termine questo progetto. Vi leggerò volentieri. 🙂
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Grazie. Speriamo di non deludere le attese!
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Sono sempre più curiosa di leggere questo libro, quindi queste gocce di informazioni sono davvero un innesco interessante. Complimenti a entrambi.
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Grazie. Sono post-esca, infatti!
“Un post per domarli, un post per trovarli, un post per ghermirli e nell’oscurità incatenarli”.
Be’, no: in catene no, dai! 😉
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ma quante ne sai! e quanto sei avanti!!!!
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😉
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Ho scritto degli articoli con altre persone in passato, per lavoro, quindi so per esperienza quanto sia complicato scrivere a quattro mani, posso solo immaginare un intero romanzo, dove entrano in gioco modi di vedere diversi, stili diversi, ecc. Quindi non so se sarei in grado di affrontare un’impresa del genere. Voi due avete tutta la mia ammirazione, nonché curiosità sul risultato.
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Grazie. Speriamo che vada bene! 🙂
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esperienza fatta. Però a metà strada sono stato lasciato a piedi.
Non è facile coordinarsi e rendere abbastanza omogeneo lo stile. Però è un’esperienza interessante. Serve costanza e pazienza.
Aspetto il resto della storia
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Infatti. È stata una bella faticata. Speriamo che i lettori apprezzino!
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credo di sì! Siete una garanzia.
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Caspita, già pronto? (nel senso che sono indietro con le letture, devo velocizzarmi) Giusto giusto per primavera, da leggere nella scrivania all’aperto!
Sul romanzo a 4 mani…ehm, non riesco a finirne uno a 2 mani, non so come me la caverei con 4!
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Non è affatto semplice. Ne riparlerò in futuro ma non è per nulla così semplice come si potrebbe immaginare…
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