Dopo 3 anni di “Non hai mai capito niente”


 

nuova copertina non hai mai capito niente

 

Ebbene sì: il 5 maggio del 2014 iniziava ufficialmente la mia avventura di autoeditore. Come? Con la pubblicazione del primo capitolo della Trilogia delle Erbacce. Il titolo? “Non hai mai capito niente”, nel caso (molto probabile) che te lo sia perso.
Dopo oltre 3 anni sono ancora qui che ne parlo…

Ci deve essere un senso…

E tu, che sei una persona acuta, potresti osservare:

E perché ne parli ancora? Perché sei uno scrittore emergente che non emerge affatto. E questo vorrà dire pure qualcosa, suvvia!

Be’, sì: ci deve essere un senso, un significato in tutto questo che accade; o meglio che non accade affatto.
Ma parliamo d’altro.

Vista la ricorrenza potresti pensare che abbia in serbo un dietro le quinte. È straordinario, non è vero, che Stephen King o altri scrittori anche di calibro inferiore, in occasione delle ricorrenze abbiano sempre un aneddoto da raccontare; e mai banale. Tanto da pensare che sia costruito con l’aiuto dell’ufficio marketing della casa editrice.
Ecco: io non ne ho nemmeno uno.
E pure questo vorrà dire qualcosa, suvvia.
E non ho nemmeno messo il link per convincerti a comprare, nel caso tu non l’abbia ancora fatto, la mia raccolta di racconti.
E pure questo vorrà dire qualcosa, o no?


Ma trovi tutto nella colonna alla tua destra: basta scorrere verso l’alto la pagina di questo blog.

Io però l’ho perso

Immagino che King & Co. conducano una vita interessante. Capisci al volo che se dici:

Vivo nel Maine

Fai una certa impressione. Ho scritto Maine ma avrei potuto scrivere: “Mid West”; “Nord Dakota”; “Kentucky, contea di Darlington” (e chissà che non esista davvero), e all’istante l’immaginazione di chi legge si infiamma.

Questo è il potere di un Paese grande (o grande Paese, o entrambe le cose), che ha usato il cinema per imporre al resto del mondo, o a buona parte di esso, la propria visione, persino i propri orizzonti.
Se viceversa scrivo:

Vivo a Savona

Non fa nessuna impressione.
Eppure la storia di questa città, che nel 1200 era tra i 5 grandi porti del Mediterraneo (no, Genova non c’era tra quei cinque), resta interessante. Sconosciuta ai più, di certo più ricca di tutto il Mid West messo assieme.
Sto divagando? Be’, sì.

All’inizio pensavo di scrivere qualcosa di ben diverso; ma non è vero, lo scirvo solo per darmi un tono e cercare di chiudere questo post in un modo onorevole, e soprattutto proficuo per il lettore o la lettrice che sia.
Credo di aver già detto tutto quello che potevo su “Non hai mai capito niente”. Sul serio. Non ho niente da rivelare, da svelare: zero. Ho preso a scrivere le prime righe perché mi sentivo in dovere di farlo, e dopo un po’, eccomi qui a digitare queste parole.

Sì, lunedì annuncerò qualcosa. Ma adesso: boh!

Il punto è che sono un pantofolaio.
Poi sono uno che racconta storie, e non ho una grossa cultura. Ci sono un sacco di scrittori che per esempio ti inventano dei post mica da ridere. Roba forte, roba tosta che ti fanno crescere di botto di cinque centimetri.
Sul serio.
Ma qui, su questo blog?

Niente del genere. Solo dei post di un cinquantenne che non viaggia mai, un tipo banale che scrive di erbacce, e stop.
E che in seguito si spreme le meningi per inventarsi delle idee per rendere POP la Trilogia delle Erbacce.

Però ho anche pensato a questo.
Se riesco a scrivere queste frasi, su questo scalcagnato blog, e a creare un post che non ha nessuna verità da svelare; ma che bene o male intrattiene il lettore, la lettrice.
E tu arrivi a leggere sino a qui.
Be’: non sono poi malaccio, come racconta storie.

La domanda delle 100 pistole

Piaciuto il post assolutamente inutile?


Rendi POP la Trilogia delle Erbacce: scopri come.

9 commenti

  1. Il 5 maggio è una data importantissima. C’hanno scritto un’ode è! Si, si, quello là dei Promessi, di sto matrimonio che non s’ha da fare e che l’ha tirata lunga come la peste… 😉

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