Ma che diavolo? Che c’entra il colonnello Gheddafi con il #progettoIOTA?
Be’: c’entra. Non è centrale nell’economia di questo mio romanzo che forse (forse), arriverà verso la fine del 2018.
2018? E ne parli già adesso? Ma certo! Non lo sai che i guru consigliano di iniziare a preparare il lettore da molto tempo prima dell’arrivo del libro?
Anche se ho idea di avere iniziato troppo presto!
Perché un personaggio così storico?
Sia chiaro: nel #progettoIOTA il colonnello Gheddafi non sarà affatto il protagonista; diciamo che durante una discussione ci entrerà, per mezzo di un personaggio. Sarà l’occasione per illustrare cosa pensa lui del mondo, la sua visione, e cosa ne pensa invece un altro personaggio.
Non escludo che alla fine decida di tagliare questa parte (ma non credo).
“Che persona impossibile sei! Non sei sicuro di niente! E pensi davvero di poter scrivere un romanzo trascinandoti dietro tutte queste incertezze?”
Bella domanda. La risposta? Boh!
Comunque mi sono documentato un po’ di tempo fa sulla figura di questo uomo, leggendo un libro pubblicato dall’editore Laterza. L’autore è Angelo del Boca e il libro si intitola: “Gheddafi. Una sfida dal deserto”.
La lettura di questo libro è stata comunque molto interessante e istruttiva, e lo consiglio a tutti coloro che vogliono conoscere un po’ meglio quella nazione (che di fatto non esiste più, anche se le diplomazie occidentali fingono ci sia ancora), e magari capire quello che è successo davvero. Perché la frequentazione italiana di quella porzione d’Africa risale sino al 1911 (c’era Giovanni Giolitti al Governo), e non è stata affatto “rosa e fiori” come in molti sostengono ancora. Ecco, sarebbe sufficiente leggere questo libro per capirlo.
Ma torniamo alla domanda che mi sono posto pure io svariate volte: a che pro?
Una sfida mica da ridere
Be’, mi pare di avere già risposto qualche riga fa, e ne avevo accennato anche in un vecchio post del 2015 (“Il problema del personaggio esistito”).
Anche e soprattutto in un romanzo, tutto, ma proprio tutto, deve esserci per un valido motivo, e non perché c’è spazio.
Diciamo allora che c’è una festa. A questa festa partecipa il protagonista con due suoi cari amici. E durante la festa, si chiacchiera, si parla; si mangia e si beve. E la discussione scivola proprio su Gheddafi, in un certo senso difeso da questo personaggio (no, non è il protagonista né uno dei suoi amici).
Il mondo era migliore quando c’era lui. Il colonnello sapeva la verità sull’uomo, e la applicava. Noi invece, dice questo personaggio, non siamo più abituati a chiamare le cose con il loro nome. Dobbiamo essere sempre molto corretti, eccetera eccetera.
In realtà lo scopo di questa scena, e di un’altra dove il protagonista sarà ancora questo personaggio, è un altro. Non è parlare del colonnello, ma indicare come la realtà sia sempre una faccenda complessa, e tutti preferiscono sposare sempre e comunque una visione semplicistica e più rassicurante. Sia questo personaggio, che il suo antagonista (una signora), in realtà sbagliano clamorosamente.
Lui perché ritiene che solo considerando certe persone delle “bestie”, c’è autorità e progresso, e sicurezza.
Lei perché crede sul serio che poesia e istruzione possano magicamente rendere migliore un essere umano. Come se fosse impossibile apprezzare Alda Merini, e poi gasare le persone…
Questo è quanto. Il problema è riuscire a rendere tutto questo, e molto altro, in maniera non solo convincente, ma pure comprensibile. E questo è un altro paio di maniche. Sì: una sfida mica da ridere…
La domanda delle 100 pistole
Secondo te, ce la farò per il dicembre del 2018 a presentare ‘sto romanzo? Ma soprattutto: perché lo chiedo a te?
Pubblicalo prima, dai 🙂
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Secondo me, sono già in ritardo… 😉
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Uà… 😃
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Sono la persona meno indicata a dare scadenze. Il mio è lì incompleto dal 2012…
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Certo! Sei sempre in giro a commentare su stupidi blog! A lavorare, avanti, marsc’! 😉
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Sei troppo forte Marco! Secondo me dovresti puntare a terminarlo prima, certo dipende anche dal punto in cui ti trovi, quindi cerca di portarlo a termine e poi vedi…riguardo Gheddafi mi secca ammetterlo, ma quando c’era lui c’era anche un certo equilibrio in occidente, il libro che suggerisci deve essere interessante da leggere.
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Prima? E come faccio! Sono già in ritardo (be’, almeno credo!) 🙂
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Lo chiedi a noi? Vi a scrivere, dai! 😀
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se ci lavori e scrivi meno blog 😀 forse ce la fai.
Battute sciocche a parte ce la farai senza dubbio, anche se si perde tempo nel documentarsi. Poco o molto quando si scrive un romanzo ci si deve documentare per evitare figuracce nei dettagli.
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Eh! Non lo so se ci riuscirò. Non importa: ci sono un sacco di bei libri in giro! 😉
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ma certo che ce la fai
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Vedremo…
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certamente
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