di Marco Freccero.
Vuoi stampare il tuo libro. Non solo: vuoi stampare gratis il tuo libro, ma non sai come fare?
C’è un modo per riuscirci: ed è gratis. Non ti costerà nemmeno un euro.
Sì: non devi spendere un euro. Lo riscrivo perché non mi credi: puoi pubblicare il cartaceo del tuo libro senza sborsare denaro.
Scommetto che ti interessa assai.
È impressionante come un sacco di gente creda ancora oggi che per pubblicare il cartaceo del proprio libro sia necessario spendere migliaia di euro.
Rivolgersi a una tipografia e…
Niente del genere: e non sto scherzando.
Se sei interessato, allora continua a leggere questo articolo.
Una piccola anticipazione? Eccola: POS.
Che cosa significa?
Non lo sai?
Eppure è grazie alla tecnologia, e al POS, che tu potrai pubblicare il cartaceo del tuo libro senza spendere un solo centesimo di euro.
Ci sono almeno un paio di elementi da spiegare nella pubblicazione del cartaceo del tuo libro.
Vale a dire che cos’è il POS e come realizzarlo con StreetLib.
Per chi ancora non lo sapesse, StreetLib è la piattaforma italiana che io uso per pubblicare i miei libri digitali. Forniscono l’ISBN gratis, e già questo dovrebbe indurre a dare un’occhiata al loro sito. Gli ebook sono poi distribuiti e pubblicati su tutti i più importanti negozi online: Amazon, iBooks Store, IBS, Bookrepublic, Feltrinelli, InMondadori, Google Play Store e molti altri ancora.
Come si attiva il POS su StreetLib
In particolare il post di oggi avrà come oggetto il POS. Si tratta dell’acronimo di Print On Sell. Il libro cartaceo viene stampato solo quando il lettore lo acquista sulla piattaforma (per esempio Amazon).
Questo comporta zero spese per l’autore, perché non devi comprare nessuna copia, né preoccuparti di dove sistemarle. È il bello della tecnologia!
Ma come si attiva questo servizio, ovviamente gratuito, di StreetLib?
Niente di complicato: devi ovviamente essere già iscritto al sito (pure questa operazione è gratis, in caso tu non lo fossi). E non sei obbligato ad attivare il POS nel momento in cui crei il libro digitale. Io l’ho fatto solo di recente per la raccolta di racconti «Non hai mai capito niente» (pubblicata nel 2014); per «Cardiologia» (apparsa invece nel 2015); e infine per “La Follia del Mondo” (2016).
Lo so: parecchi esperti consigliano di proporre sin da subito sia la versione digitale che cartacea. Io non l’ho fatto perché… Non lo so.
L’unico obbligo (ma direi che è… lapalissiano): devi aver pubblicato il digitale con StreetLib!
Ma torniamo all’argomento del post. Innanzitutto, vai sulla home page del sito, quindi premi «Print» ed entra.
Ad attenderti troverai una pagina che spiega nel dettaglio le qualità del servizio. Dacci un’occhiata e poi se sei soddisfatto, premi il pulsante che recita «Inizia qui».
La pagina seguente prevede o la procedura di registrazione (ma non è il nostro caso: siamo già iscritti al sito!), oppure quella che consente di accedere nella sezione dedicata alla stampa. Quindi premeremo “Accedi” dopo che avremo riempito i campi di testo “Nome utente” e “Password”.
La pagina seguente ha sulla sinistra una colonna chiamata “Dashboard”, ma al momento non ci interessa. Meglio concentrarsi su “Print”: premiamo e procediamo.
Ovviamente è tutto vuoto. In alto a destra c’è un segno di addizione dentro un cerchio blu: è un pulsante. Cliccalo perché adesso inizieremo a fare sul serio.
Non l’ho scritto in precedenza: ma occorre un po’ di tempo per completare il tutto.
Come vedi, occorre inserire i metadati del tuo libro. Vale a dire? Il titolo; l’autore; la lingua; l’editore (se sei autoeditore: inserisci il tuo nome e cognome); i diritti di pubblicazione (nel campo lo vedi il triangolino nero? Cliccalo e seleziona la voce che ti serve).
La tua opera è di pubblico dominio? Nel campo accanto a quello dei diritti di pubblicazione, c’è appunto quella relativa al pubblico dominio. Probabilmente la tua storia non è di pubblico dominio, perché con questo termine ci si riferisce a opere (non solo letterarie, ma anche cinematografiche), che non godono pù del diritto d’autore. Chiunque pertanto, può farne uso. Per esempio: la Divina Commedia; Pinocchio o di recente il romanzo “Il Grande Gatsby” sono tutte di pubblico dominio. Qualunque editore al mondo può tradurle e metterle in vendita.
Premi allora il triangolino nero, seleziona “No” e passiamo oltre.
“Oltre” troveremo due spazi: quello per la sinossi dell’opera, e la biografia dell’autore. Ovviamente hai tutto già pronto da settimane, vero? Quindi non devi fare altro che copiare e incollare qui le informazioni necessarie.
Categoria BISAC. Si tratta di uno standard internazionale grazie al quale le opere sono catalogate. Tu sai, non è vero, a quale categoria appartiene la tua opera?
Premi il triangolino, scorri l’elenco per tutta la sua lunghezza finché non trovi quello che ti serve; e seleziona la voce che meglio rappresenta la tua opera.
Adesso ci occuperemo dell’ISBN. La versione cartacea ne prevede uno differente rispetto a quella digitale; esatto, non puoi usare quello che hai sull’ebook, ma non preoccuparti. StreetLib ti fornirà gratis l’ISBN per la tua versione cartacea. Seleziona la prima voce. Se invece hai un ISBN intonso (mai usato, neppure per la versione digitale), seleziona la seconda voce e inseriscilo.
Infine, StreetLib richiede di inserire l’ISBN della versione digitale della tua opera. Recuperalo e scrivilo nel campo di testo apposito.
Nella parte inferiore della pagina, c’è la sezione più importante: quella delle impostazioni di stampa.
Di questo ci occuperemo nel prossimo post: “Come preparare il tuo libro per il POS con StreetLib“.
Sì! “Non hai mai capito niente” adesso è pure cartaceo! Acquistane a bizzeffe!
A queste condizioni permette di provare. L’unico problema è che non so se dedicare tutto il tempo necessario, per produrre un libro che compreranno, forse, in 3 o 4 persone … !
"Mi piace""Mi piace"
Be’, secondo me almeno una decina lo compreranno! 😉 Prima fai il digitale, e poi il cartaceo (anche se un po’ tutti dicono di far uscire entrambe le edizioni contemporaneamente).
"Mi piace""Mi piace"
Io ho aderito al POS di streetlib per il mio primo romanzo ma ho pagato (ok una cifra onesta) adesso sono cambiate le condizioni? Comunque sia per il mio thriller ho intenzione di fare l’edizione cartacea, lo faccio a luglio perché adesso sto per partire, inoltre vorrei fare l’edizione cartacea anche del mio secondo romanzo. Penso che l’edizione cartacea sia sempre utile, ci sono sempre gli affezionati dei libri di carta e può essere un modo per promuoverlo, in fondo il POS è un bel servizio!
"Mi piace""Mi piace"
Mi pare che in precedenza per attivare la stampa si dovesse pagare. E anche per ottenere l’ISBN. Adesso è tutto gratuito.
"Mi piace""Mi piace"
Fantastico! mi dai una bella notizia 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona
da sempre cartaceo e digitale, quasi insieme. Dico quasi perché uso due piattaforme distinte. Createspace per il cartaceo, associato a KDP per la versione digitiale per Kindle, e Smashwords per il digitale per il resto del mondo.
Nessun problema di ISBN, me li forniscono gratis loro e posso dotare la versione Kindle con ISBN di Smashwords. Pagamenti puntuali a fine mese tramite bonifico estero.
Mi trovo bene e mi bastano due o tre giorni di lavoro per pubblicare.
"Mi piace""Mi piace"
Io avevo iniziato a pubblicare proprio con Smashword, allora StreetLib non c’era ancora, o era appena agli inizi, ora non ricordo. Non era male, Smashword. Chissà 😉
"Mi piace"Piace a 1 persona
pignoli sulla copertina ma fanno bene.
"Mi piace""Mi piace"
Ciao Marco, articolo a me molto utile. Ho su streetlib in vendita ebook ma non ho ancora messo niente in cartaceo. Quando è cambiata la piattaforma ho scoperto che due dei miei testi sono stati automaticamente messi in vendita in cartaceo (senza copertina) e la cosa non mi è piaciuta. Comunque attenderò il tuo prossimo post allora perché è l’impaginazione in cui difetto. È il motivo per cui mi sono rivolta ad altri per il mio ultimo manuale…..
"Mi piace""Mi piace"
Ah! Strano che abbiano preso una simile iniziativa senza interpellarti. Posso sapere come si sono giustificati?
"Mi piace"Piace a 1 persona
Si,dev’essere stata un’iniziativa lanciato in occasione della gratuita del passaggio al cartaceo immagino. Dicono che mi hanno mandato una mail per avvisarmi. Me ne sono accorta solo per caso che in rete giravano questi libri spurii… Comunque sono in stand by con loro. Da quando è passato a streetlib anche la dashboard è meno chiara, almeno per me
"Mi piace""Mi piace"
Lo stesso per me: prima il sito era più semplice e più intuitivo.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Interessante! Io però devo ancora capire la differenza tra POS (print on sale) e POD (print on demand)… Lumi?
"Mi piace""Mi piace"
Il POS: prepari tutto, e quando il libro è pronto, l’acquirente lo acquista e viene stampato al momento. Anche una sola copia.
POD (Print On Demand): stampi il libro per te, e ti fai spedire le copie (c’è un minimo da rispettare, di solito) a casa. Poi ne fai quello che vuoi: le regali, le dai a una libreria, ecc.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ah ecco… e allora devo aver trovato qualche altro confusionario in giro che mi aveva descritto il POD come il POS 😛
"Mi piace""Mi piace"
No, sono due cose differenti, anche se si tratta sempre di stampa 🙂
"Mi piace""Mi piace"
[…] Guida: come pubblicare il libro cartaceo con StreetLib […]
"Mi piace""Mi piace"
ciao ma l’impaginazione è a cura di questo sito? io devo consegnare un documento in word e basta? grazie cristina
"Mi piace""Mi piace"
Rispondo a questa domanda nel resto dell’articolo. Comunque: meglio usare il loro strumento Write. E poi verificare con cura ogni pagina. E prima di mettere in vendita il cartaceo acquistare le bozze e controllare che tutto sia a regola d’arte.
"Mi piace""Mi piace"