Liebster Award 2017


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Ebbene sì.
In tutto sono stato nominato 3 volte, e quindi ne rimane ancora una da fare. Di che cosa parlo? Ma del “Liebster Award”, dedicato a quei blog di qualità che hanno pochi lettori.
Di certo io ne ho pochi, ma siamo sicurisicuri che il blog sia di qualità? Ai posteri l’ardua sentenza! Intanto ringrazio il blog “La nostra Libreria” per avermi nominato.
Adesso risponderò alle domande.

1) Guardi dalla finestra: cosa vedi?

Palazzi! Asfalto! Un piccolo rettangolo di verde e poco più in là un altro piccolo rettangolo di verde che avrebbe bisogno di cure, ma è abbandonato a se stesso. Peccato…

2) Ti svegli e hai un motivetto in testa… qual è?

Di solito mi sveglio di malumore perché non ho dormito, e ci mancano solo i motivetti! Niente del genere, mi capita molto di rado di avere in testa roba del genere, e al momento non mi viene in mente nessun motivetto!

3) Sfida in cucina con Gordon Ramsey: presentaci il piatto che ti riesce meglio (in alternativa, se non cucini, quello preferito).

La farinata! Presto questo caldo infernale sarà solo un ricordo, e rimetterò in servizio attivo il fornetto elettrico che userò spietatamente per cuocere farinata. E se Gordon Ramsey non sa che cos’è la farinata… Io non so chi è Gordon Ramsey.

4) Una pellicola per amica: che sia grande o piccolo schermo, consigliaci!

Una: mica semplice. “Collateral” di Michael Mann, con Tom Cruise.

5) Il cartaceo profuma, l’elettronico sbrilluccica, avere librerie (in entrambi i casi) ricolme è il nostro sogno di uber-lettori: quale preferite e perchè?

Il digitale. Niente polvere, niente svuotamento della libreria una volta all’anno per la pulizia dei ripiani, e di ciascun tomo. Come si fa a non apprezzare il digitale? Davvero non lo capisco, per me è la più importante innovazione di questi anni.

6) Sei un lettore “seriale” (tendi a leggere tutto di un autore, di un genere) oppure ti piace sperimentare?

Di solito se mi piace un autore tendo a leggere tutto quello che ha scritto, sì. O quasi tutto. Oltre ad andare a caccia di risorse sulla Rete per scoprire qualcosa di lui: siti, video, eccetera.
Di Raymond Carver però mi mancano le poesie, di Dostoevskij il “Diario di uno scrittore”, e l’epistolario, eccetera eccetera.

7) Quali sono le qualità che deve avere un libro per essere definito un capolavoro? Un esempio?

Un esempio di capolavoro, per me, è “Delitto e castigo”. Le sue qualità? Qui me la cavo a buon mercato e dico: l’onestà. Quando l’ottimo Fedor scrive quel romanzo, ormai lui ha detto addio da un pezzo alle idee socialiste di gioventù, ha riscoperto la religione, e Gesù Cristo per lui è la soluzione a tutto (non è vero: continuerà a domandarsi, a coltivare dubbi per tutta la vita). Ma gli atei più convincenti sono proprio quelli di Dostoevskij, un credente. Non è semplice evitare la facile ironia, oppure la presunzione, soprattutto quando si racconta una storia.

8) Hai ricevuto il famosissimo Liebster Award anche perché hai meno di 200 iscritti: quando ne avrai il numero giusto per non riceverlo più, cosa farai?

Non ne ho idea. Ci sarà qualcosa di analogo per chi ha più di 200 iscritti?

9) Banalità: normalmente un blogger non è uno scrittore, eppure la sua finalità è essere letto (commentato è una speranza XD), dunque in qualche misura si ritrova nei panni dello scribacchino. Cosa ne pensi?

Be’, io aprii il blog circa sei anni fa (o erano sette? Mah!), per pubblicare ogni settimana (o era ogni giorno? E chi se lo ricorda), dei brevi racconti. E ricevere commenti. E in parte sono riuscito nell’impresa. Poi ho cambiato linea editoriale, e poi credo di averla cambiata ancora. Adesso: be’, pubblico post dove dico la mia sulle mie storie e soprattutto sulla scrittura. Qualche commento riesco a rimediarlo.

10) Un motivo per cui seguire il tuo blog.

Questo blog è gestito da un simpaticissimo ligure, una sagomaccia che non fa altro che battute, e dove si ci sganascia a ogni paragrafo. Non è un meraviglioso motivo per seguirlo?

11) SPAM selvaggio: linkaci il post/pagina che ti è piaciuto di più scrivere e che non può e non deve essere tralasciato da chi viene a farti visita.

Facile: la pagina dove parlo della Trilogia delle Erbacce!


Ho risposto a tutte le domande, e adesso dovrei nominare altri blog ed escogitare altre domande. Ma purtroppo i blog che seguo sono… finiti (nel senso che sono già stati abbondantemente nominati), e perciò non nominerò nessuno e nemmeno farò domande. D’altra parte lo scopo di questo genere di iniziative è… Esatto: alzare il velo. Mostrare cosa si cela dietro la maschera civile che indossa il blogger. Svelare infine il cupo mondo che lo anima… Esagero?

10 commenti

  1. Ti faccio io una domanda. Se guardando fuori dalla finestra tu avessi una splendida visuale sulle montagne, le tue storie cambierebbero?
    Voglio dire: è l’ambiente in cui vivi che condiziona le tue storie o è la tua visione del mondo che ti fa vedere palazzi grigi fuori dalla finestra?

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    • I palazzi grigi fuori dalla finestra lo sono perché… sono grigi! 😉
      Dici che se avessi un lago alpino qua davanti, la faccenda sarebbe differente? Ma lo so pure io! Se avessi un lago alpino circondato da una corona di monti, non scriverei quel tipo di storie. Probabilmente non scriverei nemmeno. 🙂

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  2. Belle risposte, sulla risposta n. 5 mi trovi assolutamente d’accordo, caspita ma il digitale è stata una grandiosa invenzione, io finalmente posso comprare libri senza sentirmi in colpa per i problemi di spazio che non ho…

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  3. “E se Gordon Ramsey non sa che cos’è la farinata… Io non so chi è Gordon Ramsey.”
    Applauso! 😀
    Comunque è quel cuoco inglese che trovi in alcuni programmi real tv: Hell’s kitchen (tipo il nostro masterchef, sfide culinarie) e Kitchen nightmares (cucine da incubo, quando un ristoratore disperato dai debiti chiama un top chef per farsi consigliare – e ristrutturare gratis 😉 – il ristorante). Ma io preferisco le caricature in dialetto veneto delle sue battute. Se vuoi farti quattro risate (ma come te la caverai col veneto?), eccole qua: http://www.doliwood.com/meme.php 😀

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