Già: la lettura digitale. Vale a dire quella simpatica forma di lettura che elimina il cartaceo in favore del digitale, appunto. Che tradotto in soldoni vuol dire: epub (l’iPad o iPhone). Oppure .mobi (il Kindle).
Siamo davvero certi che sia tutto così semplice? All’utente che legge tanto, riesce facile passare al digitale? Ovviamente lasciamo da parte argomenti come l’odore della carta, eccetera. Per me avere la possibilità, grazie alla funzione di ricerca, di scovare la posizione di un certo brano che mi interessa; quella di evidenziare il testo, di aggiungervi delle note. E naturalmente inserire il segnalibro, non ha prezzo.
Tutto nasce da un intervento di PiGreco sulla mia pagina Facebook. La parte che mi interessa è quella che si può leggere in questa immagine.
Come si… legge è un intervento che mette parecchia carta al fuoco, non è vero? Per esempio ricorda alcuni elementi che sono dimenticati o lasciati in un angolo. Compro l’ebook: sarà il più recente? La piattaforma mi avviserà se ci sarà qualche modifica in futuro?
La protezione digitale: c’è oppure no? E se c’è, di che tipo è? Perché se possiedo un iPad, devo scaricarmi l’app di Amazon se l’autore decide di rendere il suo libro solo per la piattaforma di Jeff Bezos (boss di Amazon)? È facile rispondere all’ultima domanda: perché ogni piattaforma (Amazon; Apple col suo iBooks Store; Kobo; eccetera); cerca di condurre l’acqua al proprio mulino. Vero è che queste app sono gratuite: ma diavolone! Io ho anche quella di IBS, per esempio. E quella di Kobo, certo.
Un lettore, anche un lettore forte, probabilmente non ha voglia di cercare informazioni, e nemmeno ha tempo per scaricarsi l’applicazione e poi metterla a punto. Desidera leggere, leggere diavolone! Non perdere tempo con DRM o impostazioni varie.
Ma qui, mi sono detto, esiste la soluzione: il blog. Ecco un buon motivo per averne uno. Ti aiuta a stabilire un contatto con i lettori. Ti cercano, ti scovano, capiscono chi sei, iniziano a seguirti. Scoprono per esempio se pubblichi su tutte le piattaforme oppure no (io ho scelto di non esserci più su Google Store: il prezzo dell’ebook alla fine lo stabilisce Google, e a me non va). Se e perché usi il DRM (io di recente ho deciso di abbandonare ogni protezione per i miei ebook, ma alcune piattaforme impongono comunque una forma di protezione. E non c’è nulla da fare, a me che non si decida di abbandonare quella piattaforma).
E mentre tutto contento rileggevo quanto ho scritto, mi è venuto un piccolo, piccolissimo dubbio.
Il lettore è un lettore. Punto
“Bravo. E secondo te il lettore ha voglia di leggere pure il tuo blog? Di seguire i tuoi aggiornamenti, i tuoi post…”
In effetti.
Sì, lo so; ci sono alcuni di questi lettori che mi seguono e leggono con assiduità ogni mio delirio (sono un po’ matti; questa frase devo ricordarmi di eliminarla…).
Probabilmente, la maggior parte dei lettori che non mi conoscono affatto (Freccero chi?), NON ha alcuna voglia di perdere tempo, qui o altrove.
Un bel problema. Come se ne esce? Be’, credo che la via d’uscita non ci sia. O non sia così semplice come si voglia far credere. Il digitale per me è semplice perché io bene o male ci sguazzo nei sistemi operativi, ne so qualcosa. Ed è stato ovvio, naturale adottare i libri elettronici ed eliminare quasi del tutto dal mio orizzonte il cartaceo. (E in questo modo mi faccio un sacco di amici nelle librerie di Savona e provincia. Lo so bene…).
Per tutti gli altri il cartaceo resterà il solo mezzo per avvicinarsi a un autore.
La domanda delle 100 pistole
Per te, il digitale è davvero così “semplice”?
Penso che sia sempre una questione di trade-off: il digitale aggiunge possibilità (come appunto la ricerca nel testo, le sottolineature, ecc.) al prezzo però di un maggiore impegno “tecnico”.
A quel punto, spetta al singolo lettore decidere se il gioco valga la candela 🙂
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Infatti. I giovani probabilmente non vedono differenza, anche se mi pare che siano più portati al cartaceo. Forse la prossima generazione? Comunque, la carta per la maggior parte delle persone è “semplice”, anzi semplicissima.
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Uhm…se consideri che con il Kobo non viene bene né la ricerca, né la sottolineatura (tanto che nell’ultimo manuale di scrittura di Diana Gabaldon – solo digitale – me lo sono dovuto stampare per segnarmi gli appunti) vedi che qualsiasi considerazione va a farsi friggere. Probabilmente il kindle funziona meglio, ma a me hanno regalato un kobo (però sto lavorando sottilmente perché lo usi chi me l’ha regalato, così poi avrò la scusa di prendermi un kindle 😛 )
Resta il fatto che sì, i lettori non hanno scatole di giocare agli hacker. Per leggere un ebook kindle sul mio ereader (ho un ereader? perché cavolo lo dovrei leggere da un cellulare??!) devo passare per un software che effettua la conversione, software che si acquista con licenza (se lo vendono alla luce del sole, da più e più anni, significherà bene che è legale). Perciò chi acquista un ereader o legge solo da quella piattaforma oppure va in cartaceo. Garantito.
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condivido in pieno la tua diagnosi. Il digitale condiziona troppa. L’unico modo per passare da un epub al mobi e viceversa è solo sullo smartphone, sicuramente meno adatto alla bisogna, oppure il PC, che non è adatto da portarsi in giro.
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Pensa che sabato dopo ANNI sono tornato in una libreria! E ho pure comprato un vero libro di carta! 😉
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lo faccio anch’io ma devo limitarmi. ormai i libri sono accatastati ovunque 😀
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Lo immagino? Regalali alla biblioteca!
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e no. Ho già dato 😀
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Oppure un elegante iPad. Magari mini (se li vendono ancora), come ce l’ho io. Poi compro su Bookrepublic e aggiungo a mano i file epub al dispositivo et voilà! 🙂
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Ai pinguini non piacciono le mele 😀
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Sono ottime! 🙂
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PS: Amazon non mi ha mandato aggiornamenti della copertina dei tuoi libri…se non lo dicevi tu, col cavolo che me ne accorgevo! 😀
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Credo che Amazon lo faccia solo per i Big. 🙂
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premetto che il cartaceo per me è insostituibile, alla faccia di tanti gufi.
Il digitale lo compro e lo leggo su Fire – Amazon- e su un sony -epub- Però le varie piattaforme tendono a non scaricare più sul dispositivo – IBS che vuole spingere il suo Tolino – Altre, Amazon, scarica dove sono installate le sue app.
Questo è il primo inciampo e la cosa Il secondo è che scelto un libro, lo posso abbandonare è vero, ma poi andarlo a riprendere devo scorrere la mia libreria. Se voglio leggere, spesso la faccio, due libri in contemporanea sul medesimo dispositivo non è mai semplice.
Infine pago qualcosa ma non è mai mio. Appartiene sempre alla piattaforma, specialmente che mi si costringe a leggere dal cloud.
Il cartaceo avrà tanti difetti – occupa spazio, costa di più, ecc – ma i miei settecento libri cartacei rimangono miei e mia figlia , se vuole, li può conservare. Posso leggere due o più libri senza difficoltà. Posso ripescare le pagine che mi hanno colpito. Insomma un altro mondo.
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E poi il cartaceo se lo tieni bene lo puoi rivendere al Libraccio e farci due spiccioli. Il digitale no 😉
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già fatto undici anni fa con gran dispiacere. Spazio fisico finito. 😦
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Io con l’iPad e con l’iPhone (che sono sincronizzati) leggo praticamente tutto, su Apple iBooks (che per me è il migliore in assoluto), ho l’applicazione kindle scaricato gratuitamente da Amazon e l’applicazione Kobo (che uso pochissimo, scaricato per curiosità). Sugli iBooks posso evidenziare, cercare le frasi, mettere più di un segnalibro, insomma tutto quello che mi serve. Inoltre posso comprare senza andare in libreria. Ho la casa piccola e la libreria è piena, finché non cambio casa e ne prendo una più grande non compro più cartaceo…
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Be’, fai un po’ come me 😉
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