Liebster Award, ancora!


liebster3

 

Sono stato nominato ancora una vota per un Liebster Award. Questa volta la nomina arriva dal blog di Megalis che non conoscevo, tra l’altro (e adesso invece conosco).
Come sempre, devo rispondere a delle domande. Bando alle ciance, come dicono quelli bravi, e procediamo!

Le domande di Megalis sono solo tre: eccole

Quali argomenti preferisci trattare nei tuoi post?

Domanda interessante. Questo blog è online dal 2010, e la sua linea editoriale è cambiata abbatsnza, anche se non l’ho mai stravolta. Mi sono occupato (troppo) di marketing applicato ai libri, quando a me interessava e interessa solo raccontare storie. Adesso infatti ho abbandonato quasi completamente quegli argomenti per puntare la mia attenzione solo sulle storie (mie e non solo mie). Quindi per rispondere alla domanda: tratto di storie, perché sono un raccontastorie.

Quale potere vorresti che avessero le tue parole?

Mah! Non credo che al di fuori di me o di chiunque altro, esista qualcosa capace di cambiare la vita dell’individuo, a meno che l’individuo non sia d’accordo. Né film, né libro possono farlo, al massimo ci permettono di indossare le nostre maschere con maggiore abilità e spregiudicatezza. Detto questo, posso solo dire che la mia speranza, il mio scopo è di scrivere delle storie interessanti. Storie capaci di ricordare e celebrare il mistero dell’essere umano. Nient’altro che questo; ma in un mondo dove una certa scienza ha già trovato tutte le risposte, e le domande, è pura eversione…

 Cosa avresti voluto fare prima della fine dell’anno che ancora non hai fatto?

Qui mi tocca svelare un segreto. Allora: il #progettoIOTA, almeno il primo libro è terminato, e adesso sono impegnato a tagliare, tagliare, tagliare. E, come ho ripetuto già parecchie volte, non uscirà prima del dicembre del 2018. Bene. Ma mi ha visitato un’immagine, due strani tipi sono balzati su, due tipi improbabili, con tanto di titolo. Insomma, c’è una storia che non so se vale la pena seguire, oppure è meglio lasciare perdere. Si tratta di una specie di omaggio a “Essi”: Tolstoy e Dostoevskij, il tutto ambientato (ancora?) a Savona. E dove altrimenti? Vedremo…

Grazie Megalis!

7 commenti

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.