Una brutta storia estiva – parte diciottesima


una brutta storia estiva

Forse qualcosa si muove, anche se in apparenza tutto sembra andare in una direzione imprevista. E soprattutto imprevedibile.

Buona lettura

All’aperto, il maresciallo disse: «Tu in caserma mi traduci quegli articoli. Poi scrivi alla redazione di quel giornale del Kenya e cerchi di sapere qualcosa di più di quell’omicidio».
«È accaduto due anni fa».
«E allora?
«Voglio dire che non sarà facile…».
«Se troviamo delle difficoltà ci rivolgiamo al Ministero degli Esteri, della Difesa, quello che serve. Ma che difficoltà vuoi che troviamo. Poi mandiamo Banti nella sede della Croce Rossa a verificare che la notte del malore del frate ci fosse effettivamente il Pittaluga di turno».
«Perché. Che interesse avrebbe a inventarsi una storia del genere? È un frate».
«Nelle indagini ogni affermazione va verificata. Provenisse anche dal Papa in persona».
«Sì. Capisco».
«Lo spero».
Il maresciallo aprì la portiera: «Io andrò a parlare con la vedova degli effetti di questa strana conversione».
«Comunque non si tratta di corna». Disse Rossi prendendo posto alla guida.
«Corna? E chi ha mai parlato di corna?».
«Veramente è stato lei, signore».
Il maresciallo lo guardò. «Metti in moto, Rossi».


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