Il maresciallo dei Carabinieri si reca dalla vedova per chiedere delucidazioni: sapeva che il marito frequentava frate Vincenzo? Gliene parlava? Il risultato non chiarirà le cose, anzi…
Buona lettura
La signora Carla Giacobbe, in Pittaluga, abitava un appartamento in affitto al primo piano di un condominio nel centro del paese. Erano le undici e mezza quando il maresciallo sfregò la suola delle scarpe sullo zerbino e mormorando un “Permesso”, ne varcò la soglia.
Si accomodarono in cucina. «Prende qualcosa?». Chiese la donna, minuta e vestita di scuro.
«No signora. La ringrazio. Le volevo chiedere una cosa».
Lei se ne stava con le mani giunte in grembo, la testa appena reclinata verso sinistra. Gli occhi fissavano un punto sopra la testa del maresciallo, e con una tale intensità che fu quasi sul punto di girarsi per capire cosa guardasse.
«Abbiamo scoperto che suo marito frequentava con una certa assiduità frate Vincenzo. Se ne ricorderà. È morto da poco ed era rientrato dall’Africa a causa di una brutta malattia».
«E cosa c’entra con le indagini?».
«Non lo sappiamo. Per questo vorrei capire cosa le diceva suo marito». Dopo un attimo aggiunse: «Gliene parlava?».
«Mio marito non mi diceva mai niente, maresciallo. Io non so niente».
«Suo marito non le ha mai detto che lo conosceva, e che spessissimo andava a trovarlo al convento?».
«Lo scopro adesso da lei».
Il maresciallo appoggiò il braccio sinistro sul bordo del tavolo con un gesto lento, stanco. Poi si guardò attorno, come se lì ci fosse nascosta una spiegazione che sbrogliasse la matassa, piccola e tenace.
Infine si alzò in piedi: «Allora va bene così. Mi scusi del disturbo».
Si girò, fece due passi: «Mi fa dare ancora un’occhiata alle cose di suo marito?».
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