Senza fretta, il maresciallo dei Carabinieri inizia a svelare che cosa c’è davvero dietro l’omicidio del segretario comunale. E tutto, o buona parte di questo tutto, nasce lontano dal piccolo paese dell’entroterra ligure dove si è consumato il delitto.
Buona lettura.
Il maresciallo stava ora in piedi, al centro del salotto. La porta finestra si apriva sul giardino, poco oltre si intravedeva l’orto.
Infine chiese: «Non c’è l’Audi di vostro figlio. Non è in casa?».
«No, maresciallo». Disse la donna dopo essersi schiarita la voce. «È rientrato in Svizzera. Come lei forse saprà, deve preparare il matrimonio».
«È giusto che sappiate che non raggiungerà il confine, e verrà arrestato». Fissò quelle due persone. L’uomo, per un istante, sembrò sciogliere i muscoli della fronte in un moto di sollievo; poi tornò a indossare la maschera seria e pensosa che aveva sempre. «Ma di che cosa parla. Non capisco». Disse.
Il maresciallo riprese a parlare. «La domanda che mi sono fatto è questa. Fino a dove ci si può spingere per proteggere il proprio unico figlio. Adesso lo so. Quello che vorrei sapere è: Come avete fatto a vivere con un tale peso per tutto questo tempo?».
La donna sedette. Solo in quel momento il maresciallo si rese conto che stavano al centro dell’ambiente, tutti in piedi, in un cerchio.
Lei sospirò, accennò a un breve sorriso come se fosse sul punto di intraprendere una qualunque conversazione banale: sui funghi. O sul tempo, o ancora sulla marmellata di albicocche che occhieggiava dalla vetrinetta che aveva alle spalle, prodotta in casa. Invece la donna disse: «Siamo una famiglia all’antica, maresciallo. Perché ci fa sentire come se fossimo colpevoli di chissà cosa?».
«Parliamo di vostro figlio e della sua vacanza in Kenya di due anni fa. Non era solo, giusto?».
Adesso poteva vedere negli occhi della donna lo sgomento. Lei avrebbe voluto dare un’occhiata al marito, cercare con lo sguardo un aiuto; ma si trattenne.
Il maresciallo fece un sospiro profondo, chinò il capo. Prese a raccontare.
(Continua…)
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Ohhhhh, noooo… ma… sul serio?? 😀
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