Nuovo incipit preso dalla mia raccolta di racconti “La Follia del Mondo“. Il racconto si intitola “La vacanza”.

Che cosa aggiungere? Buona lettura.

L’uomo si avvicinò al parabrezza dell’automobile, tolse la multa e diede un’occhiata attorno. Si mosse verso una Seat Marbella, parcheggiata a qualche metro dalla sua. Era un pomeriggio di luglio, con alte temperature e vento di tramontana.

La donna mise una mano sul cappello di paglia che aveva in testa e disse: «Si può sapere che cerchi?».

Lui le sorrise. «Guarda un genio all’opera». Sotto il tergicristallo anteriore infilò sia la multa che il bollettino.

Lei disse: «Perché?».

«Di solito è la macchina dei vecchi. Se siamo fortunati, non fa caso al numero di targa e ce la paga lui».

«Sei proprio uno stronzo».

«E secondo te vengo in vacanza per prendere le multe e pagarle pure?».

«Le tue multe di solito le paga mia madre».

«Appunto. Perché caricarla di altre spese».

«Mi ha chiamato il padrone di casa, ieri sera».

«E che vuole». Sbloccò l’allarme della Ford Fiesta.

«Secondo te».

«Se te lo chiedo».

«L’affitto».

Lui sbuffò. «O pagavamo l’affitto o venivamo in ferie qui. Lo sai, no?». Sistemò gli asciugamani e l’ombrellone sul sedile posteriore.

Lei sedette e agganciò la cintura di sicurezza. «Gli ho detto che presto lo pagheremo. Di avere un po’ di pazienza».

Lui mise in moto. «Perché presto. Così lo illudi».

«È da Pasqua che non vede più soldi».

«Appunto. Fosse un anno, due. Ma qualche mese appena. Che sarà mai. Mica morirà di fame».

«La prossima volta ci parli tu. Visto che ogni cosa che faccio, sbaglio».

«Mi piace quando ti arrabbi».

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Magari ti chiedi: “Con quale criterio scegli gli incipit da pubblicare?”.
Dubito che qualcuno se lo chieda, ma facciamo finta che accada.
Scelgo gli incipit che amo di più, nient’altro.