Oggi ospito una nuova tappa del blog tour della scrittrice Maria Teresa Steri, che presenta il suo nuovo romanzo: “Come un dio immortale”.
Non è un nome nuovo per chi bazzica da queste parti. Nel 2017 mi ospitò sul suo blog.
Chi è Maria Teresa Steri? Una scrittrice, come detto, una blogger e una giornalista. È al suo terzo romanzo e anche questo è a sfondo esoterico. A mio parere, è l’opera più complessa, matura e convincente da lei prodotta. Benché di solito questo genere di letture siano distanti da quanto “frequento”, anche questa volta (come nel precedente: “Bagliori nel buio”), ha confezionato una storia avvincente, con un meccanismo narrativo che spinge a voltar pagina, a sapere come andrà a finire. Una scrittrice che ci sa fare, insomma. Sbirciate le recensioni che “Come un dio immortale” ha sino a ora raccolto. E adesso: sotto col Blog Tour!
All’inizio della stesura di questo romanzo, mi sono chiesta quale potesse essere il luogo più adatto per collocare la storia di Flavio e degli altri personaggi.
Mi è sembrato importante prima di tutto creare un’ambientazione italiana, sia perché non amo la tendenza a dare ai romanzi sfondi esotici, sia perché trovavo essenziale che un lettore potesse calarsi in una realtà a lui vicina, soprattutto per fare da contrappeso alla natura “straordinaria” dei fatti raccontati.
Tuttavia, mi è stato subito chiaro che non potevo usare una città esistente, ben individuabile. Parte delle vicende infatti si svolge in una località di fantasia, ai confini del reale, che ho battezzato Valdiluna. Così la scelta finale è stata di collocare la storia in una cittadina italiana non precisata, mai nominata, che potrebbe essere un qualsiasi centro abitato di medie dimensioni che affaccia sul mare ed è circondato da colline.
Inoltre, il parziale anonimato dell’ambientazione sottolinea un altro aspetto, ovvero che le situazioni nelle quali sono calati i personaggi all’inizio della storia non rivestono grande importanza, potrebbero essere quelle di ognuno di noi; circostanze ordinarie immerse in uno scenario qualsiasi.
Pur restando senza nome, però, questa cittadina ha delle caratteristiche ben precise. È di medie dimensioni, dotata di una metropolitana, con uno sbocco sul mare e un porto, è ben tenuta, ma non mancano le zone degradate.
Tutti i luoghi in “Come un dio immortale” hanno però un doppio volto, quello esterno e quello più nascosto, un aspetto in luce e uno in ombra, come l’intera storia.
Nel prologo siamo catapultati negli anni ‘90 in una famiglia che vive in uno dei quartieri più malfamati della città, chiamata La Torre dei Merli, una zona portuale che puzzava di fogna e assomigliava a una città abbandonata del Far West.
Anche questo luogo, apparentemente squallido, però ha un suo aspetto nascosto che poi scopriremo più avanti nella storia, e che getterà una luce diversa sugli eventi.
Altro angolo emblematico della città è Villa Arcadia, un giardino storico ristrutturato e riaperto ai visitatori dopo anni di incuria, dove il protagonista della storia, Flavio si rifugia ogni sera in cerca di silenzio e tranquillità.
Anche Villa Arcadia è un luogo con un suo volto celato, perché a quell’apparenza di area verde quasi incantata si contrappone una zona selvaggia, rifugio dei senzatetto, dove Flavio non aveva mai osato avvicinarsi, il tanfo era forte, i depositi di rifiuti e le sterpaglie rendevano l’area poco praticabile. Un sottobosco fatto di persone che sopravvivono con poco, ignorato dai frequentatori diurni della villa, ma fondamentale per la storia. È proprio in quest’area dove regna il degrado, infatti, che si rifugia Lyra.
Nel corso del romanzo facciamo conoscenza anche di altri posti della città. C’è per esempio il quartiere Calle Fiorite, dove il primo rumore che si udiva la mattina era il sibilo ovattato degli annaffiatoi automatici. Calle Fiorite è l’emblema del perbenismo che Flavio tanto odia.
A fare da contraltare a questa anonima cittadina è Valdiluna, una zona tra le colline avvolta nel mistero che fin dall’inizio si ammanta quasi di leggenda. Data l’importanza per la storia, ho ritenuto doveroso dare a questa località un nome preciso, che suonasse anche un po’ fiabesco.
E proprio di Valdiluna si parlerà nel prossimo appuntamento del blog tour.
Trama del romanzo
Aggredito in un parco cittadino, Flavio si risveglia nella baracca di una giovane senzatetto, Lyra. Dopo essersi presa cura di lui per tre giorni, la donna lo manda via in modo brusco.
Tornato a casa, per Flavio nulla è più come prima. Il rapporto con la fidanzata va a rotoli, mentre crescono la passione e l’ossessione per la misteriosa Lyra. Indagando, Flavio apprende che a sei anni è scomparsa da casa senza lasciare tracce. Il suo caso però non è l’unico in città. Negli ultimi vent’anni, altre sei persone sono sparite nel nulla, e tutte erano collegate a un noto scrittore dell’occulto.
Convinto che Lyra sia scappata da una setta, Flavio è deciso a liberarla dal suo oscuro passato. Ma quando scopre che dietro la sua storia si cela una verità del tutto diversa, comincia a capire di essere anche lui una pedina di un gioco più grande, iniziato cinquant’anni prima. Un gioco che si fa sempre più pericoloso e che lo costringerà a mettere in dubbio tutto ciò che sa della sua vita e della realtà che lo circonda.
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GRATIS con Kindle Unlimited
I primi capitoli sono liberamente scaricabili da qui: http://bit.ly/2yEF0Z9
Tappe precedenti:
- 10 aprile Myrtilla’s house di Patricia Moll – Presentazione del romanzo https://hermioneat.blogspot.it/2018/04/il-blog-tour-di-maria-teresa-steri.html
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15 aprile Liberamente Giulia di Giulia Mancini – I personaggi del romanzo http://liberamentegiulia.blogspot.it/2018/04/blog-tour-come-un-dio-immortale-i.html
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20 aprile Mite Ink di Renato Mite – Dialogo sul romanzo
http://www.miteink.it/2018/04/20/dialogo-come-dio-immortale/
- 24 aprile Storie e fantasia di Gabriele Pavan – Recensione e intervista http://storieefantasia.blogspot.it
– 27 aprile Drama Queen di Elisa Elena Carollo – Lettura del capitolo 3
Il prossimo appuntamento per il blog tour è fissato per il 9 maggio sul blog Svolazzi e Scritture di Nadia Banaudi http://www.nadiabanaudi.it/
E pensare che io mentre leggevo mi immaginavo Roma come ambientazione. Una città estesa e complessa, ricca di strade in cui ritrovare ogni dettaglio. Però è stato frutto della mia fantasia e questo grazie alla scelta di non identificare con una determinata città il luogo esatto. Scelta che mi ha permesso di sentirmi libera di creare il mio scenario preferito.
Come al solito anche questa tappa va ad ampliare il dietro le quinte di Come un dio immortale, e non vedo l’ora prosegua per scoprire il più possibile.
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Di sicuro qualcosa di Roma c’è, magari ho anche usato qualche elemento in modo inconscio. Per esempio anche Roma ha il porto, lo sbocco sul mare, la metropolitana. E ora che ci penso, Villa Arcadia è ricalcata in parte su un parco che esiste davvero, si chiama Villa Sciarra. Non mi era venuto in mente prima, il bello di confrontarsi con i lettori ^_^
Grazie mille per il tuo apprezzamento, Nadia!
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Io ho pensato anche a Latina…
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Pure io avevo pensato a Roma. Mi sembrava ovvio, direi… E la prossima tappa: casa tua 😉
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Vi aspetto con rivelazioni davvero interessanti!
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Io ho appena iniziato e giuro che pure io ho pensato a Roma… chissà perché! 🙂
Che poi… Roma mica ce l’ha il porto!!! 😀
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C’è il porto di Ostia! L’ho dico qui sottovoce, ma per i genitori di Lyra mi sono ispirata a due persone che ho conosciuto tempo fa…
A questo punto sono curiosa di capire perché avete pensato tutti a Roma 🙂
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Non so. O meglio: mi pareva di ricordare che tu ci abitassi, e ho pensato che avessi usato certi elementi della città. Poi mi sono quasi convinto che fosse Latina (non si sentiva il “peso” di Roma).
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@Marco Hai detto proprio bene parlando di “peso”. Dopo trent’anni che vivo qui, questa pesantezza (intesa in senso negativo) l’avverto parecchio, e infatti per questo romanzo ci tenevo che la cittadina fosse più a misura d’uomo 🙂 Da parte mia me ne andrei volentieri da Roma!
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Eh, mi rendo conto. Quindi: Valdiluna? 😉
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Eheh 😀 A Valdiluna non c’è internet, non va bene 😀
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Ma allora è perfetto!😃
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Ogni tappa di questo blog tour mi fa capire meglio quanto lavoro ci sia stato per arrivare al romanzo fatto e finito, quanta cura, quante domande e risposte. Bel lavoro! Grazie Maria Teresa, grazie Marco. 🙂
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Ma grazie a te! Sono contenta che trapeli tutto questo ^_^ Eh sì, c’è stato molto lavoro dietro, oggi mi domando se lo rifarei.. ma sì, lo rifarei!
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E io ringrazio te per aver letto 😉
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Io, non so perchè, mi immaginavo una nostra città esoterica del nord tipo Torino, non ricordavo che del prologo c’era un porto. In effetti usando una città immaginaria, il lettore può spaziare con la fantasia.
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Chissà, magari ci sono elementi anche di Torino, che tra l’altro è una città che a me piace moltissimo, anche se il suo lato esoterico non posso dire di conoscerlo. Però sì, mi piaceva l’idea che un lettore la immaginasse a modo suo. Grazie, Giulia :*
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Torino ha la fama di essere una città esoterica in effetti. Io però ho pensato prima a Roma, poi a Latina (mi pare che abbia un porto).
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Torino potrebbe essere, pensiamo al grande parco cittadino, con angoli nascosti… Per il resto io pensavo a una città del centro sud. Non saprei però motivare il perché. In fondo è un bene che non sia definito l’ambiente cittadino del romanzo, ognuno può identificarsi più facilmente…
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@Marco Confesso di non esser mai stata a Latina, pur essendo nata nella sua provincia. Però no, non poteva essere, visto che non ha un porto né la metro.
@Elena Mi piace questa cosa che ognuno la colloca dove vuole, in fondo è proprio quello che volevo! Grazie per essere passata ^_^
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A me Torino non è venuta proprio in mente…
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Pensavo ad una città dela riviera tirrenica. Posizione geografica però molto ampia.Diciamo dalla Liguria alla Calabria.ù
Comunque, l’idea di lasciar libera interpretazione ai lettori riguardo a questo mi piace. Ognuno ci vede particolari che conosce che crede tipici della sua zona.
Bravi ragazzi! Siete in gamba!
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Beh, è bello vedere che ognuno si è fatto un’idea diversa! Che poi sembra più facile quando ci si immagina un posto, perché in teoria si può dare sfogo alla fantasia, ma di recente mi sono resa conto che è tutt’altro che così. Grazie per il commento, Patricia :*
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No, qui di in gamba c’è Maria Teresa 😉
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Troppo buono, Marco. Tu hai fatto una presentazione ultra lusinghiera che non so proprio se mi merito. In ogni caso ti rinnovo i miei ringraziamenti per l’ospitalità. Devo dire che è stato davvero piacevole questo giretto qui!
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Maria Teresa, ho scritto quello che penso 🙂
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Leggendo questo articolo mi sono reso conto di quanto durante la lettura del romanzo non ho sentito la necessità di sapere il nome della città.
Maria Teresa è riuscita a rendere familiare l’ambiente e io ho associato alcuni luoghi, come il porto o villa Arcadia, ad alcuni reali che conosco.
In effetti Valdiluna è l’unico luogo che avesse bisogno di un nome, perché un posto unico, e così il lettore lo fa più suo.
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Concordo. Maria Teresa ha fatto un eccellente lavoro. Ma non si tratta di una sorpresa, ma di una conferma.
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Grazie, Renato, grazie Marco!
La storia ha avuto parecchie riscritture, ma su una cosa non ho mai avuto dubbi, ovvero che la città dove si svolgevano gli eventi non poteva essere un luogo definito. E ciò nonostante devo dire che dopo un po’ di tempo tutto è diventato per me familiare, come se il posto esistesse realmente. A un certo punto mi sono ritrovata persino a dare un nome all’ospedale, come se fosse una cosa assolutamente naturale. E’ il bello della scrittura, questo calarsi totalmente nei luoghi.
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Anch’io, come Nadia, mi sono immaginata Roma, ma forse sono stata influenzata da altri fattori. Questo post è stato molto interessante, per me, perché ha messo in evidenza il nome dei luoghi cui non avevo fatto molto caso nella lettura, a parte Valdiluna. E’ proprio vero che i nomi in generale, così come i titoli dei romanzi, agiscono a livello subliminale nel lettore!
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In un romanzo costruito bene nulla o quasi è presente per caso.
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Non sei stata la prima a pensare a Roma, ma forse vi siete fatti influenzare dal fatto che ci vivo 🙂 Però a parte alcuni dettagli, come il quartiere del porto che è ripreso effettivamente da Roma (e squallido stesso modo, aggiungo!), l’intento era quello di creare una città piuttosto anonima.
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Il blog tour sta andando alla grande, grazie alla tua sapiente regia di Maria Teresa ma anche al particolare modo con cui ciascun blogger ti ospita. Anche in questo caso si sente molto la tua personalità, Marco. E sono convinta che il giudizi lusinghiero espresso sul romanzo sia frutto di grande obiettività. Condivido il giudizio parola per parola.
Per quanto riguarda l’ambientazione, anch’io ho pensato subito a Roma, la conosco bene e vi ho ritrovato molti aspetti che me l’hanno ricordata. Concordo sul fatto che l’ambientazione non debba essere precisa al massimo, il lettore, lasciato libero di immaginare, deve metterci del suo. Alla prossima tappa con il vento in poppa!
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Di certo il blog tour procede bene perché il libro è costruito bene 😀
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Grazie Rosalia! Sono molto contenta che il blog tour sia seguito e devo ringraziare tantissimo per questo proprio i padroni di casa che si stanno prodigando tanto per questa bella accoglienza. Da parte mia spero di riuscire a trovare il modo più appropriato per entrare nelle vostre case senza risultare troppo invadente. Grazie ancora a Marco!
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