In realtà credo di avere già riflettuto su questo aspetto. Ma per questo ci torno sopra, perché pubblicare racconti sul blog è una cosa che nei mesi scorsi ho fatto e credo che farò ancora (purché riesca a trovare una storia che meriti l’investimento).
Tuttavia…
Cosa ottieni col pubblicare racconti sul blog?
È bene fare un po’ di chiarezza. Non serve sperare o credere che possa succedere chissà cosa. Non basta affatto scriverne uno o due, e nemmeno dieci o venti.
Probabilmente è importante scrivere qualcosa di interessante. Che possa piacere ai tuoi lettori, al solo scopo di rafforzare il legame con essi.
Fine.
Non devi aspettarti nient’altro, ovviamente. Si tratta, forse, di un interessante esercizio per te. Perché devi cercare di costruire qualcosa di convincente e che sia facile da leggere. Attenzione.
Se scrivo facile non voglio certo dire che l’argomento sarà frivolo. Solo che richiede al lettore poco tempo per leggerlo (tu magari ci impieghi un mese: fa parte del gioco, ricordi? La scrittura è difficile, non scordarlo mai).
Rammenta sempre che leggere su uno schermo (computer, cellulare o tablet) è comunque qualcosa di poco agevole. Quindi dovresti confezionare una storia capace di attirare e conquistare l’attenzione del lettore, che lo spinga a proseguire, e con un finale convincente.
Leggi: il mio racconto “Resurrezione”.
Alla fine quello che ottieni è solo di consolidare il rapporto di fiducia coi tuoi estimatori.
Ho scritto “solo”? Aspetta un attimo che verifico… Sì, l’ho scritto. Ma è un errore sminuire così un simile rapporto; non era certo mia intenzione. Desideravo ricordare che non ci sono miracoli o bacchette magiche. Si tratta di un dono che un autore fa a chi lo segue. Come dici? Che magari passa qualcuno di una casa editrice e …
Mah! Cosa vuoi che ti dica? È possibile. Ma anche no. Gettiamo la maschera, vuoi? Buona parte della letteratura è fatta di onesti artigiani della parola (come il sottoscritto), e di una minoranza di talenti fuori dall’ordinario (Tolstoj, Silone, eccetera). E di onesti artigiani della parola c’è solo l’imbarazzo della scelta, ai nostri tempi. Siamo davvero in tanti. Sul serio. Il qualcuno della casa editrice ha solo l’imbarazzo della scelta, ma probabilmente tende a scegliere chi ha un bel seguito; e fa bene.
Come diavolo fai a proporre a una Mondadori, una Marsilio, una Minimum Fax uno come Marco Freccero? Esatto: non puoi. E io li capisco, davvero. C’è bisogno soprattutto di liquidità, di soldi; e io non sarei in grado di ripagare l’investimento.
Tuttavia non escludo che se TU hai un bel seguito, qualcuno di una casa editrice ti possa chiedere se per caso hai un romanzo nel cassetto. E lo fa se conosce un po’ la tua scrittura, certo.
Torniamo all’argomento del post.
Potresti pensare che forse, pubblicando una storia completa…
L’ho fatto in almeno un’altra occasione (o forse erano 2? Ormai questo blog ha oltre 1800 post pubblicati e non ricordo tutto tutto).
Io lo sconsiglio. Ci sono piattaforme che essendo state concepite proprio per raccogliere le storie, forse sono più indicate. Mi riferisco a Wattpad verso la quale non ho però alcuna simpatia. Ma di certo è un mio problema (d’altra parte, già è complicato gestire un blog: pure un altro sito? Ma siamo matti?).
Leggi: Wattpad sarà la piattaforma per gli scrittori ma non lo è per me.
Di sicuro pubblicare a puntate una storia su un blog è troppo dispersivo. Gestire le puntate precedenti non è semplicissimo (se la storia è molto breve in calce metti le puntate precedente, numerate. Ma se sono oltre dieci temo che ben pochi dei nuovi lettori, se mai arriveranno sul blog, avranno voglia di andare a vedere come è iniziato tutto quanto).
Forse qualcosa di conciso? Anche lì ho delle perplessità.
Di certo non ha senso pubblicare le puntate una volta alla settimana (non credo che i lettori, anche con le migliori intenzioni, possano ricordare quello che è accaduto due o tre settimane fa).
Credo che potrebbe funzionare solo se:
la storia è breve;
le puntate sono pubblicate ogni giorno (e sono puntate brevi).
Storie brevi o lunghe?
Storie brevi, senza dubbio. Meglio se si concludono in poche righe.
Leggi: Nei libri ci sono pistole
Forse quelle lunghe hanno senso se sono di un certo tipo (ma le puntate devono essere pubblicate ogni giorno). Di certo ogni puntata deve concludersi con un buon “gancio” capace di spingere il lettore a tornare per scoprire che cosa accadrà in quella seguente. E questo perché è successo qualcosa di imprevisto, di imprevedibile, e che suscita delle domande:
“E ora?”.
Le stesse domande che i lettori di Dickens o di Dumas si facevano quando compravano i giornali dove leggevano quelle storie. Sapere come diavolo riusciva il loro eroe a venire a capo del guaio, li spingeva ad attendere con enormi aspettative il seguito della storia. È ciò che devi cercare di ottenere: sempre.
Ancora una cosa…
Hai notato la novità? È tutta nell’intestazione.
La novità non riguarda solo l’intestazione del blog; ma anche quella di YouTube; di Facebook e di Twitter.
Naturalmente non è farina del mio sacco (e come potrei?). È il risultato del lavoro di Tatiana Sabina Meloni, editor, grafica, autrice. Che ringrazio dell’ottimo lavoro svolto. A me piace. Volevo qualcosa di colorato, e allegro. Qualcosa a cui non si pensa affatto quando si pensa ai libri.
È tempo di cambiare…
Alla prossima.
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Colorata e fresca, mi piace molto. Approvata in pieno.
Per i racconti concordo, poche puntate piuttosto ravvicinate altrimenti racconti brevi e intensi.
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Tatiana ci sa fare. 🙂
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bella la grafica. Complimenti a Sabina.
Pubblicare sul blog? E perché no? Vetrina? forse. Pavonegiamento? Può darsi. Io scrivo sul blog poi le storie acquistano la loro dimensione dopo.
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Io non so. Lo faccio ma non sono convinto: del mezzo, non delle storie…
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capisco
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Colorata e “spensierata” la grafica, mi piace; trovo che sia una ventata di leggerezza nell’universo molto intellettuale di un blog di libri e di scrittura. E io adoro la leggerezza! Mi piace.
Nel passato ho scritto racconti per alcune community, da cui poi ho tratto consigli che mi sono serviti molto. Un blog di racconti può andare bene, ma non a puntate;)
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Sì, a puntate credo che sia una follia… 😉
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Occhio a non metterci troppo rosa nelle copertine, sennò poi… 😀
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Rosa? Moi? 😀
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