Libri e taglio del prezzo: ma funziona?


trilogia delle erbacce

 

Era il 17 aprile 2018 quando pubblicavo il post “La svolta di Marco Freccero”, nel quale annunciavo a tutti voi, cari lettori e care lettrici, che avevo deciso di tagliare il prezzo di “Non hai mai capito niente”. Da 2,99 euro lo portavo a 0,99 euro e non per un giorno o due: ma per sempre.

Adesso secondo la migliore tradizione, difesa con le unghie e coi denti dai guru, che invitano a parlare sempre di quello che si combina, sono qui appunto per svelarti che cosa è successo. Esatto, questo dovrebbe essere un case study coi fiocchi. Mica cotica.

Parliamo del tempo?

Questa primavera è davvero strana, non è vero? Allora: il 2018 è iniziato secondo copione con freddo e neve e gelo un po’ ovunque. Persino sulle alture del monte Beigua (il più alto della provincia di Savona), è tornata la neve e non quei fiocchi che parevano caduti da un camion che trasportava farina. Niente del genere. Dopo una pausa durata anni, finalmente è nevicato per davvero.
La faccenda è durata per un po’ e adesso che la primavera è iniziata…

Come dici?

Ah.

Sì. Dunque. Il taglio del prezzo. 

Sì, certo, ora ricordo. Confermo. 

Ho tagliato il prezzo di “Non hai mai capito niente”, il primo capitolo della Trilogia delle Erbacce. 

nuova copertina non hai mai capito niente

Cosa vuoi sapere?

Quanto ne ho venduti?

Ne sono soddisfatto. 

Uno.

Sì, proprio uno. Ma va benissimo, è un successo clamoroso. Mi aspettavo di non venderne nemmeno uno.

Le previsioni sono state superate agevolmente. 

Tante care cose. 

Altrettanto…

Il post potremmo anche chiuderlo qui, vero? Tutto come da copione. Con 12 recensioni 12, il caro e vecchio “Non hai mai capito niente” non si è schiodato. Ma è ovvio. Come ho già detto in un altro post, io ormai posso solo vendere a quelle persone che seguono questo blog. E posso vantarmi di avere dei lettori (pochi, certo), che commentano spesso, e che leggono quello che pubblica. 

E di questo li ringrazio.

Quindi?

Già: quindi? Buona domanda.

Sino a ieri sera ho pensato: Be’, pazienza. Poi, sempre ieri sera ho deciso di tornare ad abbassare il prezzo a 0,99 euro (solo su Amazon). Occorre innanzitutto perseverare e non credere che basti qualche settimana. Anche se mi dispiace vedere un prezzo così ridotto per una serie di racconti che valgono molto di più, ho scelto di procedere ancora.

Occorre, questo sì, trovare un sistema per rendere questo ebook interessante ad altri, nuovi lettori. Il bello dell’autoeditoria è che puoi rilanciare il marketing di un libro anche se quel libro è vecchio. Nessun editore perderebbe tempo su un titolo uscito anni fa. Nessuno. E questo sai come si chiama?

Potere.

Tu mi potresti far notare che con questo “potere” ci faccio ben poco, nemmeno la birra. Ma se non ottengo più nulla almeno so che la responsabilità è mia. Non ho alibi, non posso scaricare colpe sull’editore. Devo “solo” cercare di inventarmi qualcosa. Saranno settimane difficili. Probabilmente fatte di buchi nell’acqua, o di un bel nulla.
Vedremo.

Qualcosa di completamente diverso

Perché, cari miei e care mie, mi sono ricordato che sono un raccontastorie. E in questo post non ho detto nulla di quello che faccio. O meglio: di quello che scrivo. Se voglio che qualcuno mi segua, mica posso parlare di cose così banali come le visualizzazioni.

Parliamo un poco del mio romanzo.

Allora.

Sono più o meno a metà della mia rilettura. E taglio. Se all’inizio l’opera aveva oltre 269.000 caratteri, adesso sono a 247.000. I capitoli sono 20, ma credo proprio che sia impossibile scendere di più. Prevedo anzi di aumentare di nuovo i caratteri, anche se non so prevedere assolutamente a che cosa arriverò.

Volevo tagliare e arrivare a 200.000. Non è possibile, temo. Benché in quello che ho lasciato, nei primi 10 capitoli, ci sia di certo qualcosa da limare, c’è ben poco da fare. 

Non basta scrivere una storia. 

Deve brillare. 

E come diavolo si riesce a far brillare una storia? Buona domanda. Ma stai pure tranquillo: se e quando scoprirò il segreto… Lo terrò per me.

Alla prossima.


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23 commenti

  1. Lo sai già come si fa a far brillare una storia: si taglia il superfluo. Solo togliendo le cose che non servono si può dare risalto al resto 🙂
    E credo che, prima di me, l’abbiano detto scrittori illustri. Anche la zia Flannery mi pare 🙂
    Di certo l’ha detto il caro Stevie: si chiama anche ‘ripulire il fossile’.
    Ma io lo affermo perché l’ho sperimentato, non solo perché l’hanno detto altri.

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  2. Ti invidio quasi. Nel senso che hai voglia di mantenere vivo il blog, parli di progetti futuri di scrittura. Io sono stanco. Scopro pure che, ora, per Amazon esistono solo recensioni utili e nessuna più non utile. Non posso dirti altro che: continua così. Faccio il tifo per te.

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  3. Stessa operazione ho scelto io: euro 0,99 per Cercando Goran. Risultato quasi uguale. Manterrò ancora per qualche settimana quel prezzo, ma poi credo che lo fisserò (salvo sorprese) a 2,99. Anche nell’ottica che il prezzo non sia parente del valore, non mi sembra che ci sia molta trippa per gatti in questa forma di low-cost. Apprezzo comunque la possibilità di fare esperimenti. La libertà ha sempre un buon sapore. 🙂

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