Non ci sono solo romanzi, raccolte di racconti. Spesso ci sono godibilissimi libri che affrontano una delle materie più belle del mondo. L’italiano, si capisce.
È di un libro del genere che parlo nel mio video. QUindi? Quindi: buona visione!
Si dice “alchimia” o “alchimia”?
“Edile” o “edile”?
“Callifugo”, oppure “callifugo”?
L’italiano ha la reputazione di essere una lingua più facile da imparare, o almeno da pronunciare. Basta leggere tutte le lettere che vedi sul foglio; non è come il francese o l’inglese. Per non parlare poi del russo che usa addirittura un altro alfabeto.
Di sicuro però la nostra lingua contiene dei trappoloni cosmici, e per questo urge avere al nostro fianco qualcosa che ci aiuti a dissipare questi, e altri dubbi.
“Italiano – Corso di sopravvivenza” è un bel libro (io come sempre compro la versione digitale), scritto da Massimo Birattari, mentre l’editore è Ponte alle Grazie. Io ho una versione un po’ più datata, del 2010, ma di recente, nel 2015, ne è stata pubblicata una riveduta e ampliata, con una copertina differente dalla mia.
Potresti pensare che si tratti di una noiosa grammatica: niente del genere. Lo scopo dell’autore, accanto a quello, evidente, di istruirci per esempio sugli accenti, e su come una vocale aperta, oppure chiusa, possa effettivamente modificare la comprensione di una frase. È quello di illustrare la bellezza della lingua italiana. Perché la usiamo tutti i giorni non appena ci svegliamo, e non ci rendiamo conto del tesoro che abbiamo in bocca.
Forse per questo che si dice: “Il mattino ha l’oro in bocca”. CI si riferisce alla bella lingua italiana!
La nostra è solo in apparenza una lingua semplice. In realtà contiene una miriade di dettagli, di sottigliezze tali che forse molte altre non hanno affatto.
Certo, forse il fatto di avere una storia così gloriosa e ingombrante alle nostre spalle, ci ha spinto a forgiare una lingua capace di raccontarla, a noi in primis, nella forma migliore e più completa.
Il libro è assolutamente godibile e soprattutto dannatamente interessante. Dentro ci puoi trovare praticamente tutto quello che è utile per imparare a usare nel modo più appropriato la nostra lingua. I paragrafi sono interrotti da delle tabelle che indicano alcuni esempi delle regole appena enunciate, e queste tabelle sono preannunciate da alcuni simboli come per esempio il punto esclamativo. Per indicare e soprattutto per chiarire i punti più insidiosi.
Il profilo dell’asino, per mostrare invece un errore comune e quindi la forma corretta.
Il pennino di una stilografica per indicare invece un piccolo esercizio per mettere in pratica le regole presentate.
Come? Sei spaventato da un simile libro? Non dovresti!
L’autore, che tra l’altro è anche traduttore di scrittori del calibro di Paul Auster, evita con cura i toni da professore, e in questo si dimostra davvero un ottimo divulgatore. Per quale ragione? Perché sa che la lingua italiana è appunto un tesoro e proprio per questo bisogna divulgarne la bellezza a più persone possibili. Ed è un peccato che simili libri non finiscano nella classifica dei 100 più venduti di Amazon.
Dimenticavo: si dice: edìle; callìfugo; alchìmia.
Alla prossima e: Non per la gloria, ma per il pane!
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Credo sia uno strumento molto utile, grazie per la segnalazione;)
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