Siamo oltre la metà del 2018 ormai: ma come sono andate sino a ora le mie letture?
Scoprilo guardando il mio video.
Buona visione.
Sono preoccupato e ti chiedo, tu che stai guardando questo video, di prendermi molto sul serio. All’inizio dell’anno avevo programmato di leggere, durante tutto il 2018, 20 libri solamente. Perché ero intenzionato a leggere di meno, non di più.
Siamo a giugno e scopro con sbigottimento che sono già a 30 libri letti.
Ma dove lo trovi su YouTube uno che usa il termine “sbigottimento”?
Eppure è così, e non ho intenzione di fermarmi. Quindi ci sono ottime possibilità che a dicembre di quest’anno avrò letto… 60 libri?
Ma perché? Chi me lo fa fare? E se fosse colpa di questo diabolico canale? Chi c’è dietro? Chi tira le fila? Chi è il convitato di pietra? Ma soprattutto: che cosa diavolo sto dicendo?
Torniamo all’argomento del video: i libri letti sino a ora. Come mi pare di aver già detto in passato, io non parlo su questo canale di tutti i libri che leggo. In parte perché magari alcuni non mi convincono completamente; oppure non mi piacciono.
In parte perché sono davvero troppo di nicchia, cioè lo sono persino per un canale come questo che pure non bada a produrre grandi numeri. Ma solo a segnalare autori e opere che sono passate inosservate, oppure sono cadute nel dimenticatoio.
Tra i libri letti ma che non ho affrontato su questo canale segnalo un paio dedicati a Steve Jobs, il fondatore di Apple; uno di Raymond Chandler che raccoglie alcuni racconti del grande narratore statunitense, e intitolati “Vento rosso”, editore Feltrinelli.
E poi i racconti “Sette maghi” dello scrittore islandese Halldor Laxness, della solita e benemerita Iperborea; il romanzo di Ferdinando Camon “Un altare per la madre”, editore Garzanti; “Eretici” di Chesterton (inventore della figura di padre Brown), pubblicato dalla casa editrice Lindau di Torino; i ricordi di Israel Singer racchiusi in “Da un mondo che non c’è più”, editore Newton & Compton. E altri ancora.
Ma perché leggere sempre, e magari sempre di più? Non sarà per caso una malattia? Bisogna sempre e comunque gioire perché si ama la lettura, oppure è bene imporsi la disciplina, e leggere di meno?
Il punto è che noi che leggiamo, siamo in realtà dei privilegiati, anche se può apparire eccessivo usare questo termine.
Occorre ricordare che la lettura come tutte le cose piacevoli tende ad alzare l’asticella.
Ti piace scalare? Vorrai scalare sempre di più!
Ti piace la cioccolata? Ne vorrai mangiare sempre di più!
Eccetera, eccetera.
C’è di certo anche un altro elemento, un altro ingrediente che rende la lettura così difficile da regolare. E non è come pensi: che la lettura estrania dal mondo, niente del genere. Semmai aiuta ad avvicinarsi meglio al mondo. Io leggo certi libri non per dimenticare il mondo; ma per conoscerlo meglio.
Quando facevo l’operaio leggevo molto poco, quasi nulla. Perché mi mancava il tempo, perché ero stanco fisiacamente. Soprattutto perché avevo bisogno della rabbia di quella situazione per scappare; un po’ come Edmond Dantès dal castello d’If. Se avessi letto avrei narcotizzato, forse, la mia volontà di fuga. Il mio desiderio di qualcosa di meglio.
Adesso leggo perché c’è sempre qualcosa di interessante da imparare. Soprattutto leggo perché amo quelle storie che mi ricordano come l’essere umano sia sempre e solo un abisso. Mentre tanta letteratura afferma che è piatto e banale. Come lo schermo televisivo. Falso.
Alla prossima e: Non per la gloria ma per il pane!
Lei mi conforta e procura ristoro alle mie stanche facoltà. La sua ineffabile ironia rafforza sempre di più la mia idea che lei non sia savonese. Probabilmente l’hanno ingannata, indaghi, la prego. Indaghi. Un virgulto genovese strappato alla terra natia, ne sono certo 😀 😀 😀
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Mio nonno era di Arenzano… 😀
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😀 😀 😀
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Io sono a quota 17, ma ho letto libri molto meno impegnati dei tuoi…recupererò in agosto, forse.
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Non importa quanti, ma quali 😉
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Mamma mia che numeri, chapeau! Io leggo tanto soprattutto in estate ma non riuscirei mai a raggiungerti
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Eppure ci sono persone che leggono senza problemi il doppio, il triplo di quanto faccio io. Probabilmente non lavorano, altrimenti non capisco proprio come ci riescano.
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Perché mai dovresti fermarti? Hai ragione tu, la lettura non si può regolare, si lascia scorrere
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Eppure non posso fare a meno di chiedermi: a che pro? Siamo certi che… Però poi prendo un altro libro e ricomincio a leggere.
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Forse hai ragione, anche alla lettura si potrebbe porre qualche limite. Ci penso, a volte, quando mi accorgo che mi tuffo sul mio libro come un uomo sul punto di annegare afferra il salvagente che gli hanno gettato. Questo è davvero un privilegio! Un salvagente auto-gettantesi e accessibile a tutti, visto che esistono le biblioteche (non ci trovo spesso quello che cerco, ma sempre benemerite rimangono). Eppure è vero anche che non si tratta di una fuga per dimenticare, quanto di una fuga per capire, e osservare la realtà da un punto di vista diverso, meno coinvolto. Bene, visto che non digiuno, nemmeno limito le mie letture, che nemmeno fanno ingrassare. 😉
(Grazie, tu sai perché. :))
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Allora qualcuno che la pensa (un po’) come me, esiste! Bene.
(Di nulla) 🙂
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