Sono 4 gli elementi distintivi di un autore indipendente:
- Prende una decisione (pubblicare);
- cerca persone che sostengano la sua attività (tramite blog per esempio, che riempie di contenuti interessanti. Per contenuti interessanti non intendo: “Compra il mio libro! Compra il mio libro! Compra il mio libro!”);
- investe denaro (copertina; banner; editing);
- è consapevole di svolgere un’attività folle (non gli garantisce alcun guadagno).
Molti si fermano al primo punto.
Qualcuno arriva al secondo.
Pochi si avventurano sino al terzo.
Tutti, ma proprio tutti, prima o poi arrivano alla verità del punto numero 4.
Io aggiungerei il punzo zero. E proprio perché zero la maggior parte dei potenziali scrittori ancora lo ignora. Cioè aver compreso i meccanismi dell’editoria e del self publishing e scegliere di conseguenza. Perché quando si concretizza che pubblicando con un editore, il proprio libro, magari scritto per anni, rischia di bruciarsi nel corso delle prime tre settimane per poi precipitare nell’oblio, ecco che si è afferrato uno dei punti cardine.
C’è chi sceglie di azzardare, io credo di poter emergere entro 1 mese su 60 mila novità annuali, e c’è chi preferisce un percorso indipendente e lungo, nel tentativo di tenere il libro vivo per anni, magari per sempre.
Purtroppo ignorando il punto zero, molti sbagliano, sia a scegliere l’editoria, sia a scegliere il self publishing.
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e il punto -1?
Perché si vuol per forza scrivere? Ci sono milioni di lettori lì fuori, e ancora ne verranno fuori, ma è proprio necessario spendere tempo ed energie in qualcosa che porterà soddisfazioni davvero così piccole in confronto al grande apporto di impegno necessario per scrivere per bene (che poi non è mai davvero per bene al 100%)?
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Su questo non lo so. Io non scrivo per una soddisfazione di riconoscimento. Oddio, se a qualcuno piace ciò che scrivo, bene, mi può far piacere. Io scrivo perché ho la necessità di esternare il mio mondo interiore. Pubblico per un solo scopo, poter vivere di scrittura. Per il semplice fatto che dato che nella vita bisogna lavorare per pagare bollette e alimenti, per me sarebbe un sogno coniugare le due cose. Potermi dedicare tutto il giorno in ciò che amo.
So perfettamente quanto questa sia una impresa difficilissima. Impossibile no. Molto molto difficile sì. E visto che mi ritrovo una vita soltanto e già ho passato la metà del cammino, ho deciso di provarci. Al massimo, ho lottato per qualcosa che ne valeva la pena. Se alla fine dei due/tre anni che mi son dato dovessi essere lontano dal mio obiettivo. Continuerei a scrivere lo stesso, ma non perderei certo altro tempo a pubblicare. A me premi letterari, riconoscimenti di prestigio, marchi editoriali prestigiosi, sono tutte cose che non mi fanno né caldo né freddo. Sono i miei desideri, dar vita al mio mondo, ciò che conta.
Quindi non mi sento di giudicare nessuno. Se alcuni vogliono pubblicare per il riconoscimento, va bene. Se altri vogliono pubblicare per l’ambizione, va bene.
Credo che ciascuno sia legittimato a cercare la propria strada, ovunque questa porta.
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Hai ragione. E quello che mi sorprende è che i “giovani” sognino la casa editrice, quando questa, se non realizzi il botto (o non hai una base di fan alle spalle numerosa e rodata), ti molla dopo qualche settimana. La pausa che mi prenderò dal blog e dal canale YouTube sarà (anche) per studiare e capire meglio cosa combinare con quanto ho fatto sino a ora.
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giustoa la via dei quattro punti. il primo e il quarto valgono per tutti.
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Sì, 🙂
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C’è chi passa dall’1 al 4 senza passare dal via? 😀
O dici che solo attraversando il punto 3, mettendoci dei soldini, si rendono conto dell’attività folle?
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Be’, alcuni non lo capiscono mai di quanta follia ci sia nella scrittura… 🙂
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Ah, il caro vecchio sogno di rientrare in quella piccola percentuale di privilegiati che campa della propria passione… no, sono a una fase successiva, non so dove esattamente, ma non lì. Magari il vivere di scrittura è sopravvalutato. Non sarà che la passione diventa dovere, quando ci sono pressioni pratiche? O non sarò io che recito la mia versione di “la volpe e l’uva”? 😉
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Interessante: le questioni pratiche ucciderebbero la passione! Potrebbe esserci un elemento di verità, però…🤔
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Dopo questo post ho ricominciato a dubitare della mia scelta di autrice indipendente 🙃
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Esagerata! 😃
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