4 libri sotto le 150 pagine – Video


L’estate è la stagione delle letture: corpose oppure smilze? In questo video propongo 4 libri sotto le 150 pagine. E buona visione!

Su vari canali YouTube, per esempio quello di Lise Charmel, ma non solo, c’è questa specie di tag, dedicato ai libri (e a cosa altrimenti?), però sotto le 150 pagine. Letture abbastanza veloci ma non per questo meno interessanti.
Io ho individuato 4 libri con queste caratteristiche, e adesso ti svelerò i loro titoli.

Il primo: “Una storia semplice” di Leonardo Sciascia. Questo è stato l’ultima opera del grande scrittore siciliano. L’editore è Adelphi. Una sera in Questura arriva una telefonata: cercano il questore. Ma chi risponde dice che “Il Questore non è mai in Questura a quest’ora”. Chi telefona afferma di aver trovato “qualcosa”. Quando il mattino dopo i Carabinieri andranno a dare un’occhiata…

Sciascia scriveva gialli? È riduttivo ovviamente, perché lui utilizzava questo genere per esplorare quel mistero che è la Sicilia, a sua volta parte di quel mistero ancora più grande che è l’Italia. Una lettura formidabile perché questo scrittore in poche pagine riesce in un miracolo: descrivere la pervasività di Cosa Nostra senza mai nominarla.

Secondo libro: “La morte di Ivan Ilic” di Lev Tolstoj. Io ho un’edizione digitale che comprende anche altre opere di questo enorme scrittore russo.

Ho detto Tolstoj: sull’attenti.

Ivan Ilic è un giovane magistrato sposato, con 2 figli, e un futuro radioso che pare pronto ad accoglierlo. Un giorno, mentre fa dei lavori in casa, colpisce con forza una maniglia con un fianco. Inizia il dolore, il dolore si fa sempre più intenso, si trasforma in una malattia che lo condurrà alla morte. Tolstoj racconta questa storia dalla fine, dal necrologio anzi, letto da uno dei colleghi di Ivan Ilic. I quali sono interessati solo al fatto che si è liberato un posto, e ciascuno di essi spera di poterselo accaparrare. Ma è soprattutto una riflessione sulla morte, certo; che dimostra quanto Tolstoj fosse distante dal cristianesimo, anche se un po’ tutti cercano di raccontare la leggenda che lui fosse cristiano. Questo libricino di poche pagine, se ben letto, mostra la distanza tra Tolstoj e il cristianesimo. Che si farà sempre più grande.

Terzo libro: “Vento largo” di Francesco Biamonti, l’editore è Einaudi. Di questo titolo ho già parlato su questo canale un po’ di tempo fa. Ambientato nell’entroterra della Liguria dell’estremo ponente, che dà del tu alla Francia più che all’Italia, è la storia di Varì, un contadino che fa anche il passeur per aiutare i clandestini a passare il confine per cercare fortuna in Francia. Uno degli autori italiani più grandi del Novecento, ingiustamente dimenticato e sepolto da tanta letteratura del tutto incapace di evocare con tanta precisione e forza la bellezza dei luoghi.

Quarto e ultimo libro sotto le 150 pagine: “La rosa” di Robert Walser. L’editore è ancora una volta Adelphi. Un grande scrittore svizzero di lingua tedesca, poco conosciuto nel nostro Paese ma che ha avuto ammiratori importanti come Kafka, Musil e altri. Anche di lui in passato ho recensito proprio questo libro su questo canale. Non è uno scrittore per tutti, sia chiaro. Lui era un osservatore delle piccole cose, e la sua piccola scrittura, così minuta e sorvegliata, eppure precisa e per questo efficace, andava a caccia sempre di tutto quello che era insignificante, per poter dimostrare che c’è speranza nel mondo non quando tutto è in ordine. Ma quando il mistero sguscia fuori e si fa vedere.

Alla prossima e sino ad allora: Non per la gloria, ma per il pane!

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