Boicottare Amazon? (Video)


 

foto marco freccero

 

di Marco Freccero. Pubblicato il 18 ottobre 2018.

 

 

Ogni tanto qualcuno si sveglia male, e sbraita: Boicottiamo Amazon!
Ma… È una buona idea?

Buona visione.

 

C’è una notizia in arrivo dalla Francia che dimostra come pure quel Paese sia arrivato ormai alla frutta, come si dice dalle mie parti. Magari non tutta la Francia, ma di sicuro certe dinamiche sembrano andare in una precisa direzione pure lì.

Un libro autopubblicato sulla piattaforma Amazon è stato selezionato dal premio letterario Renaudot. Alcune librerie indipendenti hanno chiamato, udite udite, al boicottaggio. Non solo del libro in questione, ma di tutti i libri che partecipano al premio.

E c’è chi dice che leggere apra la mente.

L’autore è al suo sedicesimo libro se non sbaglio, e ha pubblicato anche con editori tradizionali. Non si tratta quindi di un “marziano” che atterra sul pianeta dell’autopubblicazione, e fa il botto.

In Francia ci sono di certo delle giornate dedicate alla bellezza della lettura; alla difesa della lettura; convegni su quanto la lettura sia bella e buona e ci renda tutti così migliori, ma così migliori, che rifiutare di leggere dovrebbe essere considerato un crimine contro l’umanità.

E poi alcune librerie indipendenti, invitano a NON comprare un libro perché Amazon, il grande Satana Amazon, fornisce agli autori un modo veloce e sicuro per pubblicare le proprie opere.
Senza nemmeno leggerlo.

Il mondo gira, il che significa che non puoi farci niente. Il problema delle librerie indipendenti sono le spese e gli affitti troppo alti. Ma non accusano i sindaci di questo.
Le librerie dei gruppi editoriali (in Italia Feltrinelli o Mondadori) sono un altro problema; ma guarda caso nessuno chiede di boicottarle, o di boicottare i loro libri.

No: meglio attaccare Amazon! È una brutta e cattiva azienda ammmmericana, che ci vuole tutti compratori compulsivi di libri. Che cattivoni!

Sia chiaro: Amazon non è un’azienda filantropica. Fa quello che fa per una ragione molto semplice. Il denaro. Ne vuole sempre di più e ricorre a ogni mezzo per farlo.

Ci sono 2 aspetti da tenere in considerazione. Il primo: noi crediamo che il progresso sia sempre bello, e buono. In realtà il progresso fa sempre morti e feriti. Tendiamo a scordarcelo perché di solito non siamo mai coinvolti, o travolti dai suoi effetti.

Il secondo: Amazon è un problema per il suo modo disinvolto di affrontare certi problemi. Ma in questo caso è la politica che deve darsi una svegliata, e affrontare il toro per le corna. Accettando innanzi tutto che il vento (dell’innovazione) soffia dove vuole e come vuole, e tu non puoi fermarlo; ma puoi fare in modo che i suoi effetti siano meno devastanti. E i benefici per tutti, o quasi.

Boicottare o chiamare alla crociata non serve a nulla. È chiaro che le librerie indipendenti non possono più sperare di restare, nel XXI secolo, usando i mezzi e i sistemi che le hanno condotte ai nostri giorni.

La lettura dei libri elettronici è destinata a crescere, non ad arrestarsi. L’ebook è qui per rimanere e diventare sempre più importante. Quindi le vendite di libri elettronici cresceranno, e ci saranno sempre meno persone in libreria. Io stesso compro quasi esclusivamente in digitale: rapido, economico, veloce.

Le librerie devono re-inventarsi. Cercare nuovi alleati, nuove idee per attirare le persone nei loro locali. Non parlo di ulteriori sconti, perché non possono.
Parlo di re-inventare la libreria, di pensarla in modo drammaticamente differente. Magari smettendo di vendere i libri di tutte le case editrici, e puntando solo sulle case editrici medio-piccole.
O puntando solo su un certo genere: i gialli; i fantasy. Specializzarsi in un solo genere potrebbe funzionare.

Imparare a usare le reti sociali per trovare i loro clienti là dove sono: sulle reti sociali, appunto. Ma qui il discorso si fa lungo e davvero complesso.

Occorre usare la fantasia, la creatività in una certa maniera.
Vuol dire studiare il funzionamento delle reti sociali e dopo sperimentare tantissimo per avere, dopo un po’ di tempo, dei risultati.

Ma boicottare Amazon, per piacere: no.

Alla prossima e: Non per la gloria, ma per il pane.


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14 commenti

  1. Completamente d’accordo. L’idea delle librerie specializzate potrebbe essere davvero interessante:un luogo dove non solo trovare tutto di un genere, ma anche un libraio competente che sappia (nel limite del possibile) tutto di quel genere. Però, scusa la cattiveria, sarebbe molto più faticoso che boicottare amazon, che tanto un po’ lo odiano tutti.

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  2. I librai competenti non esistono più. Il massimo che possono fare è consigliare l’ultimo best seller della famosa casa editrice, anche perché se NON vendono quei titoli chiudono. I francesi non mi stanno particolarmente simpatici, visto il modo in cui ci trattano, ma dopo questo episodio assurdo di cui parli mi viene proprio da ridere. Sono convinto che gli convenga boicottare quel titolo, poi dopo magari chiudono la saracinesca, perché a quel punto dovrebbero boicottare tutta la grande distribuzione e tutti i best seller che sono di grandi case editrici, almeno per coerenza.
    In certe librerie non metto più piede visto la simpatia con cui trattano il cliente. Mi faccio un giro da Feltrinelli e poi compro i titoli in digitale su Amazon se mi va, ma non è detto, anche perché ho un Kindle strapieno, per non parlare di quando compravo su Kobo e prima ancora un po’ qua e un po’ là. Potrei leggere per 3-4 anni anche se non comprassi più nulla.
    Nel frattempo, a novembre Amazon lancia il nuovo Kindle Paperwhite resistente all’acqua e, se non ho capito male, in alcune nazioni regala con l’acquisto 6 mesi gratis di Kindle Unlimited. Cioè praticamente hai tanta di quella roba da leggere che devi chiuderti nella stanza e uscire dopo 6 mesi 😀 . Ho notato che bene o male la gente parla e fa parlare sempre di Amazon. È un tema abbastanza “caldo”.

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  3. le librerie indipendenti puzzano come chi si vuol autorefernziare ignorando il contesto in cui si trovano. Sono linfa vitale per l’editoria tradizionale ma si devono aprire al nuovo. Come? Offrire la possibilità di scaricare sui propri dispositivi gli ebook che loro vendono. Si devono affrancare dal giogo del case editrici più forti, destinando meno spazio ai loro libri e maggiore a quelle più piccole. Ma si sa come funziona. la CE X di inonda di libri, poi tra y mesi te li ricompra quelli invenduti – così fa apparire fittiziamente casi letterari fittizi, sostituendoli con altri e così via. Ci guadagnano tutti con buona pace del lettore.
    Amazon il grande Satana? Può darsi ma se vendi ti pagano dopo trenta giorni. Sarà poco ma sono certi.

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  4. Sì le librerie devono reinventarsi, alcune lo hanno già fatto. A Bologna per esempio c’è una libreria coop “Ambasciatori” in pieno centro che organizza da molto tempo le presentazioni con gli scrittori e poi ha al terzo piano un ristorante e un bar di Eataly (insomma puoi cenare e fare aperitivi, è per tutte le tasche), la libreria, bar e ristorante sono sempre pieni. Molte volte ho fatto l’aperitivo e ho comprato un libro.Certo questa libreria fa parte di un grande circuito e aveva soldi da investire…però una piccola libreria può organizzare l’evento con autori più di nicchia abbinandola ad aperitivo. Amazon è un colosso e ormai la fa da padrone, così come Apple, ma è come attaccare i grandi supermercati perchè fa chiudere i piccoli negozi…

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  5. Le librerie indipendenti che boicottano Amazon al posto delle case editrici tradizionali (che sono proprietarie delle librerie di catena, almeno le più grosse)? Si stanno dando la zappa sui piedi.
    Anche perché questo farà volare ancora più in alto la curiosità e, non trovandolo altrove, il lettore lo acquisterà proprio su Amazon. Se invece fossero più furbe, le librerie indipendenti dovrebbero approfittare del premio, farsi arrivare dei cartacei da Amazon e abbinarli in bella vista con gli altri libri dello scrittore, così che lo scarso guadagno da Amazon gli porti guadagno sugli altri volumi.
    Se conosci il nemico, non lo eviti, lo sfrutti. 😉

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