Di Marco Freccero.
A fine anno ci sarà il rapporto definitivo delle mie letture. Intanto, come sono andate sino a questo momento?
Buona visione!
Breve resoconto delle mie letture annuali, anche se a fine anno mi riserverò di tornarci sopra e tirare le somme.
Sino a ora ho letto più di 40 libri, ma non ne sono molto soddisfatto. Avevo previsto di leggere “Lo Hobbit”, ma rimanderò al prossimo anno, probabilmente. Avevo previsto di leggere più italiani ma tutto è andato in maniera differente. Non ci sono state rivelazioni, come invece è successo nel 2017 con Vassilj Grossman e Muriel Spark.
Solo qualche conferma, e qualche delusione.
Le conferme. Ho letto 2 libri di Vassilj Grossman. Uno è “Uno scrittore in guerra” che racchiude le riflessioni e gli scritti dello scrittore russo al seguito dell’Armata Rossa, a Stalingrado prima, e poi nella corsa alla conquista di Berlino. L’altro, sempre di Grossman, è stato “L’inferno di Treblinka”.
Altra conferma: “Mr. Paradise” del grande scrittore statunitense Elmor Leonard, il Dickens di Detroit.
E di Dickens, quello originale, ho letto “Le due città”, e pure in questo caso tutto è andato secondo i piani. Ottima lettura.
Molto interessante si è rivelata la lettura de “I racconti di Canterbury” di Geoffrey Chaucer. Piccola digressione a proposito del cognome di questo scrittore considerato uno tra i fondatori diciamo così, della lingua inglese. È di origine… francese.
“Sottomissione” di Michel Houellebecq è stata una buona lettura perché poi mi ha fatto scoprire lo scrittore Joris Karl Huysmans, forse la vera, unica rivelazione di quest’anno. Del suo libro “Controcorrente” ho parlato proprio su questo canale, qualche settimana fa.
Mi sono avvicinato al Nobel Sigrid Undset, al suo monumentale romanzo di ambientazione norvegese-medioevale dal titolo: “Kristin, la figlia di Lavrans”. L’ho abbandonato, l’ho ripreso, l’ho terminato. Troppo prolisso, troppo dispersivo, almeno questa è la mia impressione. Forse la scelta di proporre i 3 libri in un unico volume, o file, io ho letto il digitale, alla lunga può risultare dannosa. Ma non si può nemmeno chiedere a un editore italiano di suddividere la pubblicazione in 3 libri. Sarebbe una follia. Credo che di lei leggerò altro in futuro ma non mi sento di consigliare la lettura di quest’opera senz’altro interessante: ma eccessiva in tutti i sensi.
Mi sono avvicinato a una serie di autori poco conosciuti. Per esempio lo scozzese Bruce Marshall, sparito quasi agli occhi del pubblico. Uno scrittore onesto, capace, ma per adesso i suoi libri non mi hanno fatto gridare al miracolo.
È stata la volta del francese Maurice G. Dantec con il suo “Babylon A.D.” e “Le radici del male”; anche lui troppo prolisso, ma il primo, Babylon A.D., benché sia a volte eccessivo e dispersivo, merita la lettura.
Raymond Chandler è stato della partita. Ho letto “Addio mia amata” e “Vento rosso”, e ancora una volta ho potuto toccare con mano la grandezza di questo scrittore statunitense che la critica si ostina a considerare di serie B, perché scriveva polizieschi. E meno male che leggere apre la mente!
Joseph Conrad con il suo “L’agente segreto” è stato un’altra conferma.
Invece il Nobel islandese Halldor Laxness e i suoi “Sette maghi” una mezza delusione.
I saggi di solito non deludono. Quindi ecco “La mucca viola” di Seth Godin, sul marketing e su come emergere in un mondo sempre più affollato di offerte e prodotti.
Vincenzo Cerami e il suo “Consigli a un giovane scrittore”, rappresenta buona lettura per chi desidera scrivere.
Illuminante il libro “Francesco d’Assisi – La storia negata” che svela parecchi retroscena sulla vicenda terrena di questo uomo fuori dall’ordinario.
Ecco: forse “Il ponte della Ghisolfa” di Giovanni Testori mi costringe a correggere la mia affermazione in apertura. Questo libro in realtà è la vera sorpresa del 2018. Uno scrittore dimenticato, che ha affrontato Milano, e la storia quindi dell’Italia, mettendo al centro gli esclusi, quelli che sono da sempre, e per sempre, gli esclusi. Un libro, e uno scrittore, che consiglio di recuperare il prima possibile.
Per oggi è tutto.
Alla prossima e: non per la gloria, ma per il pane.
Al momento sono a quota 31 libri letti, di cui 9 romanzi di genere, 6 non di genere (ma anche questa suddivisione non è corretta, Carver non è di genere, ma è un classico?) e ben 16 manuali, di cucina, scrittura, fisica, social media, psicologia, pnl, marketing. Un paio di riletture, che alcuni manuali si rileggono per ricordare le idee. Ho perso tutto maggio per quella roba brutta del GDPR (lì ho letto parecchi articoli di settore) e perderò probabilmente Novembre tentando quell’altra cosa strana del NaNoWriMo, in cui leggerò solo la mia stesura. Spero di rifarmi sotto Natale. Ho davvero tanti romanzi anche digitali che voglio leggere.
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E ribadisco: se poi vai in giro a commentare sui blog, perdi ancora più tempo per la lettura 😃
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non so a che quota sono, non ho più Anobii che mi tiene il conto, ma probabilmente supero la trentina. Spesso ho letto seriale nel senso che che mi sonoa bbuffato di quasi tutti i titoli di un autore, vedi Pederiali o Nabokov.
Tra le tue letture mi ritrovo bene con Chandler, di cui ho letto nel passato quasi tutto. Concordo che sia un autore da rivalutare.
Adesso sto terminando un saggio di una mia omonima, Andrea marcolongo, e della sua lingua geniale il Greco. Si legge piacevolmente e di sicuro non è noioso ma aiuta molto a comprendere il valore delle parole.
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Purtroppo io ho dovuto abbandonare Anobii e Mondadori da quando ci ha messo mano… Mah! Non so. Sono tornato a darci un’occhiata però non mi ispira.
Ah! Chandler! Un gigante!
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pure io l’ho abbandonato da quando è entrato nell’orbita Mondadori. Non sono più tornato, anche se il mio account è attivo
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Dubito che riescano a rimetterlo in piedi, ma chissà!
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certo che l’hanno stravolto
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