Blog tour: Un giorno, sempre – L’ambientazione del romanzo


foto marco freccero

 

di Marco Freccero. Pubblicato il 14 novembre 2018.

 

Lo scrittore Giovanni Venturi ha pubblicato un nuovo romanzo. Si intitola “Un giorno, sempre”, è in vendita su Amazon sia in versione digitale che cartacea. È il quarto romanzo della serie “Le parole confondono”.

Oggi su questo blog ospito con piacere un suo articolo, nel quale Giovanni ci spiega qualcosa dell’ambientazione del suo romanzo (tra Napoli e Sorrento: mica cotica).

Buona lettura.

Il romanzo “Un giorno, sempre” e l’ambientazione

 

 

L’ambientazione per un romanzo ha sempre la sua importanza. A volte è triste, mentre si legge, non rendersi nemmeno conto di dove si svolgono le vicende narrate. Certo, dipende molto dalla storia e da quanta interazione è prevista tra i personaggi e i luoghi.

Per esempio, nelle storie gotiche di fantasmi è fondamentale delineare al meglio lo spazio in cui i protagonisti si muovono.

Ci sono alcuni gialli best seller svedesi dove l’ambientazione potrebbe venir fuori come elemento molto peculiare del racconto; un luogo, una città, potrebbero diventare parte viva, quasi un personaggio, eppure di quei pochi gialli svedesi che ho letto ho pensato che se si fossero svolti in Svizzera o in una provincia nevosa del nord Italia nessuno si sarebbe accorto della differenza, per ovvi motivi. Una vera occasione sprecata!

All’inizio del mio percorso di scrittura non mi sono sempre occupato così bene dell’ambientazione. In un dato momento, però, mi sono chiesto quale fosse il senso di far svolgere le storie a Napoli e non farla vedere, di non respirarne gli odori, di non caratterizzarla. Per ogni volume della serie Le parole confondono[1] è proprio Napoli a diventare cuore dei fatti presenti o passati. In Certe incertezze[2] e in Un giorno, sempre[3] ritengo di aver fatto un buon lavoro di caratterizzazione dei luoghi, al punto da includere la città tra i personaggi, un po’ come è successo per il romanzo Sai correre forte[4].

In Un giorno, sempre, quarto volume della serie, ci avvicineremo ancora di più al Castel dell’Ovo, luogo rappacificatore e focalizzatore della storia. E non ci sarà solo Napoli, ma anche Sorrento, infatti in alcuni capitoli i protagonisti diventeranno turisti a tutti gli effetti e vagheranno per via San Cesario, via San Francesco, la villa comunale col suo belvedere ammirato e desiderato da tutto il mondo. Questo non per inserire pagine di descrizioni, assolutamente no. C’è un preciso motivo per cui ci si sposta in un’altra cittadina.

Per descrivere Sorrento con le sue vie e i suoi colori, il paesaggio del mare, mi sono immerso spesso per quelle strade, immaginando le scene, a volte sono stati i luoghi a suggerirmi la trama, come il nubifragio a Sorrento, che diventa parte molto importante della storia. Ci sono tornato anche a romanzo concluso per capire se quell’aria caratteristica ero riuscito a trasferirla nella pagine e, alla luce delle nuove cose che ho notato, ho rivisto il testo.

E stando a Sorrento ho scattato molte foto, fatto qualche ripresa video in modo che, unite alle foto di Napoli e al video della “spiaggetta” dietro il Castel dell’Ovo, ho confezionato il booktrailer[5] che mi permette di usare ulteriore creatività verso ciò che amo: raccontare storie.

L’ambiente credo sia anche un modo per permettere, magari, di ricordare facilmente un titolo. Autori più bravi di me avranno fatto molto di più, magari con Parigi, con Londra (che nella mia serie si intravede in Certe incertezze[2] e si vive appieno in I motivi segreti dell’amore[6]) e con la stessa Napoli.

Chiaramente, sarà il lettore ad apprezzare o meno il lavoro fatto per far muovere i personaggi nell’ambiente che potrà dire quanto sia riuscito o meno, ma penso che ogni elemento di un romanzo sia altrettanto importante: approfondimento dei personaggi, dialoghi, stile, ambientazione, trama, ecc… Sarà però solo l’equilibrio perfetto di tutti gli elementi a lasciare nella mente del lettore delle precise sensazioni, che creerà la vicinanza coi personaggi.

Il romanzo “Un giorno, sempre” in vendita su Amazon in digitale e cartaceo.


[1] https://ilibridigiovanniventuri.wordpress.com/2018/04/20/le-parole-confondono/

[2] https://ilibridigiovanniventuri.wordpress.com/2018/04/21/certe-incertezze/

[3] https://ilibridigiovanniventuri.wordpress.com/2018/11/05/un-giorno-sempre/

[4] https://ilibridigiovanniventuri.wordpress.com/2018/04/23/sai-correre-forte/

[5] http://www.youtube.com/watch?v=jmhDwwgDfB0

[6] https://ilibridigiovanniventuri.wordpress.com/2018/04/22/i-motivi-segreti-dellamore/


Chi è lo scrittore Giovanni Venturi?

Per conoscerlo, puoi dare un’occhiata al suo sito: Giovanni Venturi.

Se preferisci invece una sua biografia:

“Ingegnere Informatico che usa/ama/odia Linux. Windows lo ha abbandonato 15 anni fa, una notte che era stanco di soffrire per vedere un banale DVD mentre il sistema si riavviava di continuo sempre nella stessa scena del film. Esprime emozioni viscerali, forti, molto emotive, cambia spesso idea, vorrebbe pubblicare per un grande editore, ma dati i fatti che si verificano quotidianamente crede che la miglior cosa sia scrivere per non pubblicare, come il pittore pazzo del film “Il mistero di Bellavista”, di Luciano De Crescenzo, l’arte non si vende, ma si distrugge. Dice continuamente di voler smettere di scrivere e di lasciarlo fare a chi lo sa fare meglio, ma poi si imbatte in pessime storie trovate in libreria e si redime, torna a scrivere e poi se ne pente di nuovo. In bilico tra amore e odio per la scrittura ha pubblicato 8 racconti per un editore romano, senza pagare nulla, e un capitolo di un romanzo a più mani. E, a luglio del 2012, pochi mesi prima della fine del mondo, il suo primo e-book indipendente. Sarà l’ultimo? Provate a chiederglielo ;) “.

 

12 commenti

  1. E’ davvero bello quello che hai fatto, andare sul posto che poi avresti descritto, passarci del tempo, scattare delle fotografie, assaporare l’atmosfera. Un altro segno della cura e dell’amore che metti nei tuoi libri.
    Anche per me l’ambientazione è importante in una storia, quando manca si sente e secondo me penalizza tutto il resto. Di solito io invento i luoghi, ma cerco di renderli in qualche modo reali, percepibili attraverso le pagine.

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  2. Amo molto leggere dei romanzi dove l’ambientazione è ben caratterizzata, io poi ho una particolare attrazione per Napoli, la considero una città bella e misteriosa, con tante anime.

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  3. Quindi, se ho contato bene, dal 2012 hai scritto e pubblicato da indipendente 6 romanzi?
    Uno all’anno?? Eh, ma anche tu, scrivi troppo e troppo veloce! Chi vuoi che sia la casa editrice che riuscirebbe a starti dietro, con i tempi che hanno loro poi?! 😀 😀
    Io per l’ambientazione sono pigra, ho poca possibilità di muovermi e quindi utilizzo Santo Google Street View. 😉

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    • Beh, se è per questo mi sono inventato di sana pianta una cittadina americana del New Jersey in un romanzo inedito e incompiuto. Un thriller 🙂 Scrivo tanto, sì, ma ogni romanzo della serie viene iniziato mentre sono al lavoro su altri testi. Ci metto anni per finirlo, perciò sembra che scriva un romanzo all’anno. Nel 2017 (o era il 2016?) Ho pubblicato due romanzi visto che ci lavoravo da tempo 🙂 il problema è che sono una ciofeca come venditore, perciò smetterò di pubblicare. I romanzi ambientati nella mia città sono semplici da ambientare e a parte Sorrento che ho a due passi c’è poi Londra, il mio amore segreto insieme a Sorrento 😉

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