di Marco Freccero. Pubblicato su YouTube il 10 gennaio 2019. Ripubblicato sul blog nello stesso giorno.
Il 2018 è alle spalle. Il 2019 si stende davanti a noi come una prateria. Di letture. Da fare (forse).
Buona visione!
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Già, e per il 2019? Quali sono i miei propositi di lettura ovviamente, per questo rutilante anno appena cominciato? Adesso te li dirò, se vorrai ascoltare naturalmente!
Il 2019 si apre con una certezza e mezza. Iniziamo quindi dalla certezza intera.
Iperborea quest’anno pubblicherà il romanzo “La campana d’Islanda” dello scrittore Nobel della letteratura nel 1955, se ricordo bene, Halldór Laxness.
Di lui in passato su questo canale ho già parlato. Si tratta di una storia ambientata nel medioevo dell’Islanda, inedita in Italia, che dovrebbe apparire a marzo, per la traduzione di Alessandro Storti. Sarà un libro impegnativo perché conta oltre 500 pagine.
Come sempre comprerò l’edizione digitale.
Questo libro, considerato il capolavoro di Laxness, riuscirà nell’impresa di scalzare “Gente indipendente” dal podio? C’è solo un modo per saperlo. Attendere il mese di marzo.
La mezza certezza adesso. Lui è forse il solo scrittore vivente che potrebbe dare del tu a Fedor Dostoevskij
Ho detto Dostoevskij, giù il cappello!
È statunitense, e il suo nome è Cormac McCarthy. Di questo suo romanzo si conosce già il titolo, che dovrebbe essere “The passenger”, ma è da almeno 3, 4 anni che lo si annuncia, si dice che sta per arrivare, che è imminente l’uscita, eccetera eccetera. Ma poi non si vede niente. Sarà la volta buona? Vedremo.
Per il resto credo proprio che questo sarà l’anno di Tolkien, perché ho intenzione di “assalire” Lo Hobbit, e poi magari, chissà, il Signore degli anelli.
Sarà anche l’anno di un Charles Dickens, che anno è se non leggi almeno un Dickens?
Inginocchiati miscredente quando senti questo nome!
Magari leggerò “Il mistero di Edwin Drood, il romanzo incompiuto di questo gigantesco autore inglese.
Non mancherà un altro Elmore Leonard, il Dickens di Detroit, ma non so ancora che cosa sceglierò nella sua produzione piuttosto abbondante.
E poi ho intenzione di puntare la mia attenzione su Giorgio Scerbanenco (o altrimenti sembra che io non voglia leggere mai gli italiani).
Non mancherà un libro di Stephen King, ma anche qui non so: forse Mr. Mercedes? Oppure qualche cosa del vecchio King?
Credo che recuperò il contatto con un grande scrittore francese, un classico di quel Paese ma anche della letteratura mondiale: vale a dire Honoré de Balzac. E desidero anche tornare a frequentare il grande scrittore egiziano Nagib Mahfuz.
Ho anche un paio di nomi di scrittori assolutamente sconosciuti, uno tedesco, l’altro è invece un’altra, vale a dire una scrittrice inglese, ma per adesso non aggiungo altro. Se mi piaceranno ne parlerò, altrimenti, ciccia!
Questi sono alcuni dei miei propositi, ma penso che farò anche altre letture, se ci riuscirò, se ne avrò il tempo. Perché è sempre e solo una questione di tempo, non è vero?
Alla prossima e: Non per la gloria, ma per il pane!