Pubblicato su YouTube il 23 gennaio 2019. Ri-pubblicato su questo blog lo stesso giorno.
Questo video di oggi è un book tag. Quindi ci sono delle domande, e le mie (e di chi altri?) risposte.
Buona visione!
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Questo è un book tag che ho trovato sul canale di Melania Costantino, e il link per seguire i suoi video come sempre è qui sotto. Ma immagino che molti dei miei spettatori già la conoscano.
Ciao Mel!
Bando alle chiacchiere e iniziamo. Di che si tratta? Occorre rispondere a 13 domande che in realtà non sono affatto domande. Bensì degli “inviti” ad aprire una breccia nella maschera che ciascuno di noi indossa quando inizia a girare questi filmati.
Chissà se però queste brecce sono “genuine”, oppure se si tratta di un’altra raffinata maschera!
La prima: descriviti in tre parole
Mica facile. In realtà è facilissimo però bisogna dire così in modo da alzare la suspense.
Ligure.
Savonese.
Cupo.
La seconda: Cosa vorresti dire al tuo peggior nemico?
Non credo di avere dei nemici, anche se ho un canale YouTube.
Siamo già alla terza: Cosa ti infastidisce di più in assoluto?
Le persone che non si lavano. Io non capisco proprio questo tipo di persone che non si lava. Vi spaventa l’acqua? Ma non dovete tuffarvici dentro con una pietra al collo. Ci sono le docce, poi. Che male ti ha fatto il sapone. È lì, umile, colorato, profumato. Usalo, con l’acqua, e basta!
La quarta: Il tuo sogno nel cassetto?
Un attimo che controllo: no, non c’è più niente. Per fortuna ho un’età che mi permette di non pensare più ai sogni nel cassetto. E di quelli che avevo non ne ho realizzati nemmeno uno.
Pazienza.
Eccoci già alla quinta: Descrivi con un’unica parola la tua vita
Una beffa.
Però divertente!
Ehi, eccoci già alla sesta: Hai una sola possibilità di fare un viaggio nel tempo: quale periodo della tua vita ti piacerebbe rivivere?
Non saprei. Non mi piacciono molto i viaggi nel tempo. Al massimo sarei interessato a vivere i miei vent’anni, cioè quando avevo vent’anni, nei mesi successivi alla rivoluzione a Cuba, dopo la cacciata del dittatore Batista e prima che la stessa rivoluzione finisse per essere stritolata dall’Unione Sovietica. Poi, me la sarei data a gambe. Mi avrebbero di certo imprigionato.
La settima: Il tuo rimpianto più grande?
Questa la so! Anche perché riguarda me, ed è impossibile che non la sappia.
Volevo fare l’infermiere. Parliamo dell’inizio degli anni Novanta, ma forse era la metà degli anni Novanta. Preparo tutto, documentazione, analisi, devo solo andare a consegnare ogni cosa e procedere con l’iscrizione.
Poi, 3 anni di studi (allora, se ricordo bene erano 3 anni), per diventare infermiere. Ma vengo a sapere che un magazzino di Varazze cerca un magazziniere. Da una parte 3 anni di studio, e spese, e poi un lavoro.
Dall’altra un potenziale lavoro che a fine mese mi avrebbe dato uno stipendio. Mi presentai al magazzino, e mi assunsero quasi all’istante.
Però avrei preferito fare l’infermiere.
L’ottava: Il tuo ricordo più bello?
Anche questa la so! I miei 20 mesi di servizio civile che ho svolto qui a Savona, nella Caritas. Sì, a quei tempi durava 20 mesi. Al termine di questo periodo io dal punto di vista finanziario ero completamente rovinato. La paga era di 60.000 Lire al mese che dopo un anno raddoppiarono a 120.000 lire. Che corrispondono a 50 euro al mese, credo.
Quello che avevo messo da parte con un mio lavoro precedente, era tutto andato in fumo.
Eppure sono stati 20 mesi unici, e tutti assieme rappresentano il mio ricordo più bello. È stato l’apice della mia vita. Dopo di allora non ho fatto altro che precipitare, precipitare, precipitare. In attesa dello schianto finale!
Nona: Il tuo ricordo più doloroso?
Non si dice, spiacente.
Ehi, ma siamo già alla decima? Incredibile! La cosa a cui non potresti mai rinunciare?
Al caffè. Il caffè è il caffè. Adesso ne prendo poco, solo una tazzina. C’è stato un periodo che lo prendevo a bicchieri, quindi immagino fossero tra le 15 e le 20 tazzine al giorno. Perché prendevo più… bicchieri di caffè al giorno, ovviamente.
Undicesima: Ragione o sentimento?
Ragione. Sempre!
Eccoci alla dodicesima: Ti piacerebbe scrivere un libro?
Non ne ho scritto uno. Ne ho scritto almeno 6, ecco qui la copertina dei miei racconti della Trilogia delle Erbacce, il primo: “Non hai mai capito niente”. E tutti gli altri? Su Amazon, che domande! Digiti il mio nome e cognome e scopri tutti i miei libri (meglio: ebook).
Tredici: Che genere di libri leggi?
Soprattutto narrativa straniera anche se mi riprometto sempre di leggere più italiani. Poi qualche saggio sul lavoro, o sulla storia medioevale, quando mi capita. Ma anche libri che indagano sulla tecnologia, l’innovazione.
Tagga chi vuoi.
Come sempre non taggo nessuno. Se hai piacere di replicare questo tag sul tuo canale: replicalo.
Alla prossima e: Non per la gloria, ma per il pane!
Molto carino questo post (stasera se riesco vado su you tube) ne esce un quadro di te molto generoso e umano, soprattutto per il fatto che consideri il tuo periodo più bello quello del servizio civile.
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Grazie! E poi a quei tempi avevo anche un sacco di capelli. Ed erano tutti neri! 😉
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interessante questo spaccato di te dove ti metti a nudo o meglio alla webcam.
Ma con 60000 lire allora si poteva sopravvivere. Oggi si fa il barbone anzi un ospite fisso della caritas e dei ricoveri per clochard.
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A quei tempi sopravvivevo perché pescavo dalle mie finanze. Infatti alla fine del servizio civile non avevo più un soldo. 😃
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senza soldi ma con una ricchezza interiore enorme. 😀
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Mi piacciono queste occasioni per conoscerti meglio. Ho letto il post, poi sono andata a sentirti su YouTube perché le tue parole scritte, non so perché, mi suonavano… strane. Mica male come reminder che una parte del messaggio resta nascosta quando si scrive!
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😉
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