L’incredibile The Legacy Tour continua (Terza tappa: Friuli Venezia Giulia)


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di Marco Freccero. Pubblicato il15 aprile 2019.

 

 

 

 

Terza tappa di: “The Legacy Tour”, il primo (e probabilmente) unico tour immobile nella storia dell’umanità. 

Bruce Springsteen alla sua veneranda età fa tour mondiali toccando l’Australia (un po’ di tempo fa)? Bob Dylan è sempre in tour (credo)? I Rolling Stones sono perennemente in giro a suonare negli stadi (credo)?

Ebbene: The Legacy Tour, al contrario, non richiede alcun trasferimento. Basta restare seduti, e leggere. È un tour a basso impatto ambientale, quindi; ma si viaggia!

Come è possibile? Semplice: si viaggia grazie ai lettori della mia Trilogia delle Erbacce che hanno scelto di condividere le loro impressioni qui, sul mio blog. Impressioni si che cosa? Semplice: che cosa la lettura dei miei racconti ha lasciato loro!

E oggi ce ne andiamo (senza muoverci di casa), in Friuli Venezia Giulia. Perché lì risiede Grazia Gironella, scrittrice con tanto di blog. (Di recente ha pubblicato un nuovo romanzo: dagli un’occhiata).

Sono stato in Friuli Venezia Giulia anni fa. A Udine ho avuto il piacere di conoscere il Bire, uno dei birrifici artigianali più grandi d’Europa. Non solo ho assaggiato la loro birra (ottima), ma ho anche potuto apprezzare la loro cucina. Se ricordo bene, ordinai lo stinco alla Bire. Di Udine ricordo… l’impressionante numero di locali sempre affollati di persone. 

Feci anche un salto a San Daniele (potevo esimermi?). Andai anche a Cividale del Friuli, attraversato dal Natisone. Tutto questo grazie agli amici de IlMac.net, il sito che per anni è stato (esiste ancora anche se è abbandonato Non esiste più), che mi invitarono dalle loro parti.

Ma adesso, vediamo che cosa scrive Grazia Gironella a proposito delle impressioni suscitate dalla mia “Trilogia delle Erbacce”.

 

trilogia delle erbacce copertine

 

Lei ha scelto un modo più “libero” per rispondere alle mie 3 domande: ma va benissimo. In fondo si trattava solo di una “traccia” che io davo ai miei lettori, lasciando loro piena libertà di sviluppare le loro considerazioni.

“Ho letto una sola delle antologie che compongono La trilogia delle erbacce di Marco Freccero, e non ricordo nemmeno quale sia delle tre, né mi viene in mente un suo racconto che mi sia piaciuto in modo particolare. Il fatto è che mi piace come l’autore scrive, punto. Per me che 1) non amo i racconti, 2) provo una certa avversione per le storie ambientate nel mio Paese, 3) apprezzo molto le storie che finiscono bene, avere letto con piacere una delle sue antologie è notevole in sé. Quando un autore riesce ad aggirare i gusti del lettore per arrivare al bersaglio, non è cosa da poco. Marco ci riesce, con personaggi travagliati che però riescono sempre a mantenere la propria dignità, non per le scelte che compiono – o non solo – ma per il fatto stesso di essere umani. Tanto di cappello all’autore.”

Corpo di mille bombarde!

Che cosa ho fatto? Io non lo so ovviamente, non posso saperlo. La scrittura è un processo che avviene spesso (oppure sempre?) a propria insaputa. 

Se fossi un tipo spregiudicato, da una simile risposta ricaverei senza colpo ferire un webinar da 1999,90 euro (ma solo per te caro amico che mi leggi, e solo per questo mese, il prezzo è di 99,99 euro): per quale ragione? Ma perché qui sono riuscito a farmi leggere da una lettrice che:

apprezza le storie che finiscono bene

ha avversione per quelle ambientate nel nostro Paese

non ama i racconti

Un tris d’assi mica da ridere (anche se non gioco alle carte e quindi ignoro che cosa ho appena scritto).
Quindi un fantastico webinar che spieghi “come aggirare i gusti dei lettori per arrivare al bersaglio”, mi farebbe guadagnare un sacco di soldi! 

Ma non lo posso fare. Cioè potrei farlo, ma dovrei mentire a me stesso, e a chi acquisterebbe il webinar.

Dovrei scrivere qualcosa del genere:

Ho studiato attentamente il mercato. Ma mentre tutti seguono le sue leggi, io ho fatto di meglio. Me ne sono infischiato. Se acquisti il mio webinar ti spiegherò come conquistare i lettori che non ti aspetti. Come piacere ai lettori che non amano il tuo genere. Ti svelerò i segreti che permettono di scrivere storie capaci di conquistare i lettori anche se essi non amano le storie che tu scrivi!”.

Ma non farò mai nulla del genere. 

Studiare il mercato? Io? Mai fatto. E poi lo sanno tutti che le persone non amano i racconti, non c’è da studiare per scoprire l’acqua calda. Non mi sono assolutamente posto il problema, come scrivono quelli bravi. Non ho “profilato” il mio pubblico. Niente di niente. E qualcuno potrebbe osservare: 

“E si vede benissimo!”

Una “trilogia” di racconti? Ma cosa mi tocca sentire (o leggere)? Qui bisogna essere matti come un cavallo per pensare di scrivere, pubblicare e pure vendere una “trilogia di racconti”. Il mercato già fatica a digerire i racconti, figuriamoci una trilogia!

Tutto quello che scrive Grazia Gironella è accaduto, appunto, a mia completa insaputa. Non ho mai pensato ai lettori. L’unico dovere che un raccontastorie ha, è nei confronti della storia. Quindi pensavo appunto alla storia, ai personaggi. Essi soltanto avevano la mia attenzione. 

Il lettore? Buonanotte! E chi lo sa dov’è? Chi è? Che cosa vuole? Boh! È una cratura così bizzarra! È una specie di animale mitologico.
Nemmeno le case editrici riescono a capirci qualcosa. Vanno avanti a tentoni; provano questo, provano quello. Nella maggior parte dei casi falliscono. Si lasciano sfuggire i best-seller. Respingono opere che poi nel giro di trent’anni diventano classici. È un mondo folle, e pensare che una strategia possa funzionare… È pazzia allo stato selvaggio.

Succede (il successo), perché… Boh. Non lo sa nessuno. Tutti lo vedono, a un certo punto (chi? Il successo!). Ma sino a un secondo prima: quale successo?
Ah, le strategie che funzionano. Sì, ci sono. E funzionano, sul serio. Ma (l’ho scritto già parecchie volte), si tratta di strategie che osservano dove tira il vero e lo seguono. Ciascuno poi faccia quello che vuole. Io, scrivo quello che preferisco, e poi vada un po’ come vuole. 

Ringrazio Grazia Gironella per aver partecipato a “The Legacy Tour”.

Elaborazione in corso…
Fatto! Sei nell'elenco.

14 commenti

  1. Conquistare Grazia è stato davvero un grande evento, considerato i tre punti che non amava e che ha sottolineata. Lei ama lo stile dell’autore indipendentemente dalle storie e mi sembra una cosa molto bella!

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  2. non conosco Grazia Gironella ma quei tre punti sarebbero un colpo mica da ridere ma visto che ha letto uno dei tre vuol dire che sei riuscito a superare le sue remore.
    Bravi entrambi

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  3. Grazia è una forza della natura, ma Marco non lo è di meno. E entrambi siete scrittori che mi piacciono molto, per quanto diversi. Quindi, tutto bene anche in questa tappa. 🙂

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  4. A conti fatti si vince tutti: Grazia che va oltre i gusti personali, Marco che ha scritto qualcosa di andare oltre i gusti personali del lettore e pure io che ho imparato una parola nuova (webinar! E dire che un paio di questi cosi li frequento pure… e adesso so anche come si chiamano).

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  5. “E poi lo sanno tutti che le persone non amano i racconti…”
    Io amo i racconti! Ne scrivo anche. Non sono una persona? 😀
    Se sei riuscito a conquistare una lettrice dal palato sopraffino come Grazia, puoi conquistare il mondo Marco! Fai quel webinar! 😉

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  6. Grazie a te, Marco, e anche ai gentili commentatori. Certo che quel webinar… okay, okay, era solo un’ipotesi fantasiosa. Che tu scriva bene, però, è realtà. Poi la smetto, sennò pensano che mi paghi. XD

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