Abbatti i pregiudizi sul Medioevo! – Video


 

di Marco Freccero. Pubblicato su YouTube il 26 aprile e ripubblicato su questo blog nel medesimo giorno.

 

 

Quante se ne dicono sul Medioevo! Per questo devi saperne di più: ma come? Semplice: leggendo questo libro di Jacques Le Goff sull’uomo medievale.

Buona visione!

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Vuoi sapere come riconoscere al volo una persona che non ha argomenti, parla per luoghi comuni, ripete come un pappagallo concetti sentiti altrove?
È semplicissimo. Se dice: “È da medioevo”, sei in presenza di una persona che ha tanto bisogno di leggere.

E potrebbe comprarsi questo titolo: “L’uomo medievale” a cura di Jacques Le Goff, editore Laterza. Sia chiaro: questo libro, piuttosto corposo (io ho la versione digitale, quella cartacea è di oltre 400 pagine) è il frutto di un gruppo di lavoro che Le Goff ha coordinato. Assieme a lui ci sono i contributi di importanti medieviste quali Franco Cardini, Enrico Castelnuovo, Christianne Klapisc Zuber e altri ancora.

Naturalmente siamo alle prese con un libro che ricorrendo alla categoria dell’uomo medievale desidera provare a spiegare i diversi “modelli” di uomo medievale. Quindi abbiamo a che fare con l’emarginato, l’artista, l’intellettuale, il mercante, il cavaliere e ovviamente anche la donna.
Ogni capitolo, tra l’altro, propone una interessante bibliografia, per quanti desiderano saperne di più e ampliare le loro letture.

Più ci si avvicina a questo mondo, a questi “tipi” umani, più ci si rende conto che siamo figli di costoro, e non certo della Rivoluzione francese. Basti pensare a quanto la figura del mercante sia stata fondamentale per gettare le basi del capitalismo, grazie al quale noi siamo qui, e facciamo la via che facciamo.
Il povero mercante, che per secoli era visto da tutti, soprattutto dalla Chiesa, come un essere che si esponeva al peccato, alla truffa, poiché comprava la merce a un prezzo per rivenderla a un altro, e quindi guadagnarci.

Col tempo però, la sua figura, la sua intraprendenza si impone, in un mondo che si crede immutabile, e fissato da regole che si rifanno alla filosofia greca. Ma la realtà è sempre più potente delle ideologie e ben presto il mercante diventa la figura cardine della vita cittadina, uno dei suoi motori più potenti. La ricchezza diventa una cosa bella e buona, e nonostante la schizofrenia di certe frange, anche la Chiesa si adegua, accetta di avere a che fare con queste persone.

Anche l’intellettuale è una figura che proprio nel Medioevo emerge, pur tra enormi difficoltà. Una società divisa tra chi lavora, chi prega e chi fa la guerra non aveva nessun interesse per chi si guadagnava da vivere solo con l’intelletto, un intelletto che magari cercava l’indipendenza dalla Chiesa. E destino simile aveva l’artista, anche se in questo caso questo tipo umano che scolpisce, modella, lavora l’oro, costruisce cattedrali, compare e si impone sulla scena proprio durante il Medioevo.

Anche perché non erano pochi gli uomini di Chiesa che erano anche artisti sopraffini.

E le donne? Sì, ci sono anch’esse nel Medioevo, ma non godono di grande considerazione. Devono sfornare figli a getto continuo, anche per una ragione molto pratica. Di figli non ne sopravvivono praticamente mai. Se tra i ricchi si partoriscono almeno 10 figli, tra i poveri ci si ferma a 7, circa. Ma circa il 45% dei nati non arriveranno mai ai 20 anni, stroncati da febbri, pestilenze, malattie, guerre. Alla fine della loro vita, spesso i genitori si ritrovano, se sono fortunati, al massimo 2 figli.

Eppure la lettura di questo libro è straordinaria perché quel periodo è straordinario. Spumeggiante, pieno di vitalità, di voglia di fare, di scoprire, di osare. Anche di divertirsi. Soprattutto ci troviamo ad avere a che fare con uomini sempre intraprendenti, magari pieni di dubbi o di paure ma sempre determinati a farcela, a ritagliarsi un posto, a migliorarsi.

A questi uomini e a queste donne senza nome, noi dobbiamo praticamente tutto quello che noi siamo, al giorno d’oggi.

Alla prossima e: non per la gloria ma per il pane!

13 commenti

  1. Le Goff lo conosco, come molti altri citati. Anzi l’ho in biblioteca con le sue ricerche sui templari.- altre emanazioni del medioevo: mercanti, banchieri, monaci e guerrieri tutti in una sola figura –
    In effetti il medioevo è un periodo che pone le basi per avvio dell’evo moderno, quello dei vaiggi e delle scoperte in tutti i sensi.

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  2. Nel medioevo le coppie avevano due figli dopo averne fatti tra i sette e i dieci, oggi le coppie ne hanno si e no uno…non c’entra niente ma c’è da riflettere

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    • E secondo alcuni studiosi il problema del futuro sarà lo spopolamento della Terra, non la sovrappopolazione. Tutta “colpa” della città che induce a fare altro, dicono. Per esempio: lavorare come pazzi.

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  3. Sarebbe senz’altro una lettura adatta a me. Dico questo perché, da appassionato di storia, è un epoca della quale ignoro quasi ogni cosa. Il mio amore per la storia purtroppo si ferma esattamente dove cominciano i secoli bui. Da lì in poi la passione diventa, chissà poi perché, avversione.
    Sono proprio da medioevo 🙂

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  4. Deve essere il disprezzo per la nobiltà maturato alle elementari. Dalla civiltà sumera alle invasioni barbariche è passione pura; segue una lacuna enorme in corrispondenza del periodo medioevale; la passione si rianima in epoca napoleonica e permane fino alla seconda rivoluzione industriale. Da lì in poi un nuovo crollo di interesse che coinvolge in buona parte le due guerre mondiali.
    Selettivismo storico?

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