di Marco Freccero. Pubblicato su YouTube il 30 maggio 2019 e ripubblicato su questo blog nel medesimo giorno.
Un giallo che arriva dalla Grecia ma che aiuta a riflettere su che cosa è successo in quel Paese, e chi sono gli autori di quel disastro.
Buona visione!
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Oggi ce ne andiamo in Grecia a scoprire cosa racconta la storia racchiusa in questo libro dal titolo: “Resa dei conti”, dello scrittore greco Petros Markaris, in Italia pubblicato dalla casa editrice Bompiani. Il traduttore è Andrea Di Gregorio.
Il protagonista di questo libro, l’ottavo della serie, è il commissario della polizia ateniese Kostas Charitos.
Il romanzo è stato pubblicato nel 2012 ed è ambientato nel 2014, quando la Grecia, assieme alla Spagna e all’Italia, è uscita dall’Euro. Sotto certi aspetti potremmo immaginare che si tratti di un giallo un po’ distopico, che immagina quindi uno sviluppo che non c’è stato, e non ci sarà mai.
Il risultato di questa uscita dalla moneta unica è disastroso: blocco degli stipendi, disoccupazione ai massimi livelli, manifestazioni di piazza, scontri, l’estrema destra che soffia sul fuoco.
Il commissario Charitos e i suoi uomini sono inviati, da una telefonata anomima, al Centro Olimpico del Faliro. Lì troveranno il cadavere di un imprenditore, e mentre stanno facendo i primi rilievi, dal cadavere arriva una voce: “Pane. Giustizia. Libertà. Pane non ne abbiamo”.
Quella voce arriva da un cellulare che l’assassino ha messo in una tasca dell’imprenditore, registrandola come suoneria. Ma è solo l’inizio. Ci saranno altri 2 omicidi eccellenti, che si verificheranno con le medesime modalità. Il messaggio, sempre inviato come suoneria, cambierà un poco.
Il solito commissario, il solito giallo, i soliti omicidi da risolvere? Sì e no, anzi; direi più che altro no. Il protagonista, il commissario, è un uomo che continua a fare il suo dovere in un paesaggio che si va lentamente decomponendo. I poveri sono sempre di più, lo stipendio se arriverà (in dracme), chissà quando arriverà. Lui continua a lavorare mentre attorno i risultati di anni e anni di pessima politica hanno svuotato la Grecia di risorse ed energie.
E i 3 omicidi sono legati tra di loro, hanno un punto in comune. Perché i 3 uomini facevano parte del movimento studentesco che nel 1973 aveva occupato il Politecnico di Atene al grido di “Pane, Giustizia e Libertà”, durante la dittatura dei colonnelli.
Ma tutti e 3 hanno usato quell’esperienza come una specie di “trampolino di lancio”. Per arricchirsi. E ci sono riusciti alla grande. E qualcuno ha deciso di fargliela pagare. Hanno usato i loro ideali solo per avere potere e ricchezza.
L’autore, Petros Markaris, che è diventato celebre non solo in Grecia, ma un po’ in tutto il mondo grazie alla figura di questo commissario, dice qualcosa di semplice e potente a proposito dei mali reali che hanno divorato la Grecia.
Molto nasce da uomini che hanno voltato le spalle agli ideali che pure li avevano spinti a schierarsi contro il regime dei colonnelli.
Politici, sindacalisti e imprenditori non hanno avuto scrupoli: hanno saccheggiato la Grecia per presentare infine il conto, salatissimo, a quelle persone che pretendevano di rappresentare e difendere.
Alla prossima e: non per la gloria, ma per il pane.
Leggi testi sempre interessanti 🙂 Mi hai incuriosito. Non sono un fautore dei gialli. Spesso mi annoiano mortalmente. Se sono fatti bene, magari no. Mumble, mumble. Questo dispotico con l’uscita dall’euro mi solletica 🙂 . Non perché io voglia uscire dall’euro, anzi vorrei che manco il Regno Unito se ne andasse davvero, ma questo testo deve essere meno noiso di un giallo classico.
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È una buona lettura. Vai! 😉
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non dire mai: l’uscita dall’euro sarebbe un disastro ma se si continua così…
Un giallo interessante, così a spanne.
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Lo chiamano il Cammilleri greco (anche se io Montalbano non sono mai riuscito a leggerlo).
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ricordo questa definizione ma non ricordavo il nome
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L’idea del messaggio minatorio inviato come suoneria è molto bello. Grazie per farci scoprire autori ➖ noti ma capaci di descrivere la realtà meglio di tanti commentatori 😉
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Ma sai che anch’io non riesco a leggere Camilleri, una volta ho scaricato l’estratto di un romanzo ma quel linguaggio misto al dialetto non mi prendeva, anche se adoro il Montalbano televisivo! Questo giallo greco mi intriga moltissimo, prendo nota subito.
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Ah! Non sono il solo che non apprezza il dialetto mescolato all’italiano! 😉
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