Criticoni e criticone su YouTube


foto marco freccero

 

Di Marco Freccero. Pubblicato il 13 giugno su YouTube e ripubblicato su questo blog nel medesimo giorno.

 

 

Su YouTube il sistema più rapido per conquistare le simpatie non è parlare di libri; ma sparlare di determinati lettori.

Buona visione!

 

 

Sembra che su Youtube un sacco di gente, quando parla di libri, sia nata “imparata”, come dicono a Napoli e provincia.
Insomma: a 5 anni leggevano Omero (in greco antico); a 6 Goethe, magari in lingua originale; a 9 Proust.
Ecco perché sparano a zero su tanti autori e autrici. Il punto è che questi scrittori se ne infischiano, di solito. Perché in realtà l’oggetto di queste critiche non sono essi.

Una delle chiavi del successo di tanti criticoni e criticone di YouTube è prendere certi libri, e “macellarli”. Sia chiaro: in giro ci sono un sacco di opere davvero brutte, e non si può affermare che “basta leggere”, perché i libri non sono tutti uguali.

Ma è indubbio che uno dei mezzi più veloci e semplici per conquistare rapidamente consensi, qui, su questa piattaforma, è proprio sparare a zero su determinati libri. In realtà, nel mirino ci finiscono le lettrici e i lettori di quei libri, che ne escono maluccio.
Se va bene sono considerati capre ignoranti; se va bene. Ma sono costoro i veri obiettivi di questi criticoni.

Questi criticoni e criticone dovrebbero ricordare che si arriva all’eccellenza partendo sempre dalla mediocrità. Certo: è necessario volerlo, bisogna lasciarsi alle spalle determinate letture, spesso dozzinali e banali, per procedere verso mete più ambiziose.

Ma un sacco di gente non lo fa. Già, perché siamo liberi di scegliere quello che vogliamo. Qualcuno inizia con Moccia, e finisce con Zola e Simenon.
Altri, iniziano con Moccia e continuano con Moccia, e finiscono con Moccia, con grande disappunto e scandalo delle criticone e dei criticoni.

E allora?
Non allenano il loro gusto?
Non esercitano il pensiero e la loro analisi critica della società?
Non fanno altro che ribadire stereotipi e pregiudizi? Ma state tranquilli. Il progresso (tecnologico, l’unico autentico progresso di cui siamo capaci), non si ferma perché qualcuno si mette di traverso.

Magari rallenta.

Pazienza. È la libertà, bellezza. E libertà vuol dire anche leggere sempre e solo Moccia o i libri Harmony. Lo so che c’è di meglio. Lo so che con certe letture si sviluppa un vocabolario più decente, e magari non ti fai fregare dai più furbi della classe.

Anche se poi qualcuno che ti frega c’è sempre.

Ma se alla fine delle tue letture; di tutti i tuoi Goethe, e Proust, e Zola tu apprezzi solo quelli come te, che sono la copia esatta di te. E disprezzi proprio quelle persone che non hanno né mai avranno i tuoi gusti letterari: a che diavolo ti è servito leggere?

Se la lettura non ti conduce a rispettare le persone, tutte, anche le più banali, soprattutto le più banali: sei un pessimo individuo.
Se i libri sono l’arma per dileggiare le letture altrui, quindi altre persone: hai buttato tempo e denaro.

E poi, parliamoci chiaro. Se non ci fosse questa gente su cui affilate le lame dei vostri coltellini, voi, criticoni e criticone di YouTube: sareste davvero sicuri di avere da dire qualcosa?

Alla prossima e: Non per la gloria, ma per il pane!

6 commenti

  1. giuste osservazioni. Moccia non sarà un grande ma vende vagonate di libri. Harmony non alza il quoziente intellettivo ma se è sul mercato da anni, vuol dire che qualcuno/a li legge.
    Poi mi piacerebbe leggere cosa dicono criticoni/e su Goethe e Proust, ammesso che li abbiano letti e non su Wiki o qualche bignamino.

    Piace a 1 persona

  2. “Se i libri sono l’arma per dileggiare le letture altrui, quindi altre persone: hai buttato tempo e denaro.”
    Applauso scrosciante.
    Che a seminar zizzania son bravi tutti, poi.

    "Mi piace"

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