Cosa sappiamo dei Vichinghi? (Video!)


Già: che cosa sappiamo dei Vichinghi? Poco, e quel poco è più frutto di approssimazione e pregiudizi, che di realtà. Ecco perché un libro può esserci utile a saperne di più.
Buona visione!

Iscriviti al mio canale YouTube!

Che cosa sappiamo dei vichinghi? Molto poco.
Ecco perché può essere utile leggere questo libro del docente francese Régis Boyer dal titolo “La vita quotidiana dei vichinghi”. L’editore è Rizzoli mentre la traduzione è a cura di Maria Grazie Meriggi.

La civiltà dei vichinghi non è durata molto. Tutto si è consumato tra l’800 e il 1050.
Per prima cosa: non hanno mai indossato l’elmo con le corna. Nessun archeologo ne hanno mai trovato uno, si tratta di invenzioni del cinema oppure die fumetti.

Ma veniamo a noi: chi erano questi vichinghi?
Si trattava di popolazioni danesi, norvegesi, svedesi e anche islandesi che in Occidente venivano chiamati: Vichinghi.
Nell’Europa dell’Est il loro nome era Vareghi.
Attenzione: i finlandesi non c’entrano coi vichinghi, sono di un’altra etnia.

Chi furono? Mercanti, soprattutto. Lo so che tutti pensano che furono dei pirati sanguinari che si divertivano a ubriacarsi, a uccidere oppure a derubare. Ma la realtà è ben differente. Il vichingo è soprattutto mercante, agricoltore, fabbro, allevatore, si occupa anche di spiritualità e conosce l’arte della tessitura. Come le donne che avevano un ruolo più importante rispetto alle loro omologhe del Sud Europa.

Una volta all’anno, qualcuno, meglio: uno particolarmente benestante, organizzava un viaggio in nave. Quindi si costruiva la nave, oppure la si restaurava. Si invitavano vicini o familiari. Si caricavano merci, e armi (perché a quei tempi il viaggio era sempre un pericolo), e poi si partiva.
O verso Ovest, oppure verso Est. Con un solo scopo: arricchirsi.

In genere col commercio (anche degli schiavi), oppure vendendo le merci che portavano con sé. O ancora facendo i mercenari per i re dell’Europa continentale.

Solo se l’occasione era propizia e senza troppi rischi, il vichingo attaccava abbazie, o villaggi, li saccheggiava e li incendiava. Ma di solito, il vichingo preferiva commerciare. Infatti non esiste un solo nome di una battaglia campale combattuta dai vichinghi. Erano troppo pochi per organizzare eserciti in grado di affrontare sulla terraferma lo scontro frontale con altre formazioni.

È il vichingo che fonda la città Cork e Limerick in Irlanda; che nel Regno unito ri-fonda la città di York (dove è possibile visitare un interessante museo dedicato a questo popolo). Nella città francese di Groix, nel sud della Bretagna, è stata scoperta una nave-tomba dove fu sepolto un capo vichingo: perché? Perché così distante e soprattutto perché seppellirlo con tutti gli onori in Francia?

Perché Groix era una base dei vichinghi. Ma come è possibile che potessero avere una base così lontana dalle loro terre, e sicura, da seppellirci un loro capo? Semplice: col crollo dell’impero carolongio, nell’Europa occidentale nessuno era capace di mantenere l’ordine, l’ordine pubblico.

E a Est, com’è la situazione?
Diciamo che in Scandinavia sono state trovate 100.000 monete d’argento arabo, sepolte per evitare che venissero rubate, e poi dimenticate, perse sino ai nostri giorni. Che è stato trovato, in Svezia, un braciere di rame proveniente da Baghdad. Che le tracce dei vichinghi, anzi, dei vareghi, ci sono a Kiev, Novgorod.

Ma c’è un dettaglio ancora più interessante, e riguarda quella Nazione che noi chiamiamo Russia. Perché il suo nome è stato dato dai notabili arabi e di Bisanzio ai vareghi, a causa dei loro capelli fulvi, rossi appunto.
Ebbene sì: La Russia si chiama così perché arabi e altri, incontrando i vareghi, o vichinghi, in quelle terre, rimasero colpiti dal colore dei capelli.

D’altra parte è risaputo che per secoli una bella porzione della Russia europea fu dominata proprio dai vareghi e i loro discendenti.

Ci troviamo quindi alle prese con un popolo ben distante da quanto abbiamo appreso da certe cronache medioevali che o esageravano la loro ferocia, oppure avevano interesse a dipingerli come uomini assetati di rapina e di sangue. Questo è un piccolo libro da leggere per imparare a conoscere nella maniera giusta questo popolo antico, che è durato effettivamente poco. Ma che ha comunque dato il suo contributo alla costruzione dell’Europa.

Grazie al suo amore per il commercio, e per il suo senso pratico.

Alla prossima e: Non per la gloria, ma per il pane.

Elaborazione in corso…
Fatto! Sei nell'elenco.

9 commenti

  1. Interessante, insomma i vichinghi non erano dei barbari e trattavano anche meglio le donne nella loro società (magari per questo li hanno dipinti come barbari…)

    "Mi piace"

  2. Sono stata al museo di Jorvik (York), una bella ricostruzione del quotidiano dei Vichinghi, resa un po’ meno suggestiva dal viaggio in trenino. Grazie della segnalazione, credo che leggerò il libro. 🙂

    "Mi piace"

  3. Ma i Vichinghi non sono quelli che vivono nell’isola di Berk, insieme con i draghi? 😀 😀 😀
    Penso sempre di andare lassù a trovare il mio drago personale. Mi farebbe comodo con i vicini di casa… 😉

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.