Danubio rosso – Un altro romanzo dimenticato!


 

 

 

di Marco Freccero. Pubblicato su YouTube il 5 settembre, ripubblicato su questo blog il medesimo giorno.

 

Un altro romanzo dimenticato dello scrittore scozzese (anch’egli dimenticato) Bruce Marshall.

Buona visione e buona lettura.

Iscriviti al mio canale YouTube!

 

Oggi parlerò di uno di quei libri grazie ai quali questo canale è (forse) famoso. Vale a dire: il libro di un autore che ha avuto negli anni Sessanta e Settanta grande successo, ma che adesso è dimenticato.
Anche nel suo Paese, la Scozia. Perché questo scrittore, di nome Bruce Marshall, lassù pare sia finito nel dimenticatoio.

Eppure da questo romanzo, intitolato “Danubio rosso”, in Italia pubblicato da Jaca Book con la traduzione di Gianna Tornabuoni, è stato tratto un film: Danubio rosso, appunto.

Tra gli interpreti Angela Lansbury, a celeberrima “Signora in giallo”. E Walter Pidgeon, un attore canadese che in Italia divenne popolare recintando con Totò nel film “I due colonnelli”. Ma negli anni Cinquanta aveva fatto parte del cast del film di fantascienza “Il pianeta proibito”, diventato poi un classico del genere.

Ma questo romanzo, di che cosa parla?

Siamo a Roma, la Seconda Guerra Mondiale è terminata. E il colonnello inglese Nicobar riceve l’ordine di trasferirsi, con i suoi collaboratori, a Vienna. La capitale dell’Austria è divisa in 4 settori, amministrati dai russi, dagli statunitensi, dagli inglesi e dai francesi. E c’è parecchio da fare, lassù.

Il colonnello Nicobar finisce per essere ospitato in un convento di suore. Non è il massimo per lui, ma si adatta volentieri. Perché l’ingenuità di quelle donne, la loro curiosità per la vita militare, e fede, alla fine gli risultano non solo tollerabili; ma decisamente simpatici.

Ma tra quelle suore c’è una giovane donna che non dovrebbe esserci perché non è una suora. È una giovane russa ma di origine tedesca che i russi cercano. Vogliono rimpatriarla, e lei non vuole.

Il colonnello Nicobar, ligio al dovere, che spesso alza la voce coi sottoposti che non sanno onorare la divisa dell’impero britannico, in breve comprende che attenersi agli ordini, non è poi così semplice. O meglio: lo si fa spesso e volentieri e riesce a dare i suoi frutti proprio perché obbedire agli ordini permette di non pensare troppo alle conseguenze.

A volte le conseguenze hanno effetto su quella categoria che conosciamo con il generico nome di “esseri umani”.

Obbedire agli ordini comporta un grosso inconveniente: chiudere gli occhi di fronte al dolore degli altri, e tutto questo non affretta la pace, né aiuta il suo consolidamento. Anzi.

Lui sceglie di aiutare questa giovane, di cui si innamorerà non lui, perché è sposato con tanto di figlie, bensì un suo sottoposto. Ma l’esito di questa storia d’amore alla fine non potrà che essere tragico.

La lezione che mi pare emerga da questa storia è che una pace che non parta dalla pietà e dalla consapevolezza che l’umanità è una sola; e che il rispetto per l’altro e il suo dolore è la sola lingua da declinare: non condurrà da nessuna parte.
Ma sarà solo un espediente per perpetrare, con altri modi, le ingiustizie che poi creeranno altri conflitti, nuovo dolore.

Purtroppo sarà difficile che tu riesca a recuperarlo, perché è stato pubblicato nel 1996.

Alla prossima e: Non per la gloria, ma per il pane.

7 commenti

  1. Prolifico questo autore. Rivedendo i titoli molti li ricordo, anche perché hanno avuto un passaggio nel cinema.
    Su amazon esiste una copia disponibile edizione Longanesi del 1966. Un fondo di magazzino 😀

    "Mi piace"

  2. Sei una fonte di letture molto interessanti. Forse il libro si può trovare in una biblioteca, chissà…ho visto anche il video, ormai ti sei specializzato 🙂

    "Mi piace"

  3. Difficile trovare il libro sembra, e qualche contemporaneo ne ha riciclato il titolo per il suo.
    Non c’è ovviamente il trailer del film in italiano, erano altri tempi, ma sono riuscita a scovare l’originale nell’archivio warner (metto qui sotto il link). Direi che ci avevano investito parecchio ai tempi, forse quando l’autore era più conosciuto. Chissà perché l’hanno lasciato andare nel dimenticatoio…

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.