di Marco Freccero. Pubblicato su YouTube il 17 ottobre 2019. Ripubblicato su questo blog nel medesimo giorno.
Oggi non parlo dei libri letti, ma provo a chiacchierare della mia scrittura: su YouTube.
Buona visione allora!
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Questo è un booktag che rubo a Sara Gavioli, editor e scrittrice che seguo da tempo. Qui sotto metto il link al suo canale.
Come forse si intuisce è un tag che permette di parlare della propria scrittura.
In questo canale parlo dei libri che leggo: i classici ma non solo.
Di rado parlo di quello che io scrivo. Questo tag è il modo per iniziare a farlo in modo più sistematico.
Se ho ben capito, questo Authortube raccoglie una comunità di autori indipendenti che su YouTube condivide con altri le proprie esperienze proprio nel campo dell’autopubblicazione.
Almeno: questo è ciò che ho capito io. Adesso veniamo alle domande e alle risposte di questo tag!
- La prima: Come hai scoperto authortube?
Come ho già detto: seguo il canale di Sara Gavioli. Ho rubato a lei il book tag, e tu potrai replicarlo, se vorrai.
- Seconda domanda: Che generi scrivi?
Be’, io non mi sono mai fatto questo tipo di domande. Io scrivo, e basta. Ho scritto una trilogia di racconti, la Trilogia delle Erbacce; un romanzo a 4 mani con la scrittrice Morena Fanti; quest’anno ho pubblicato un romanzo, di cui ho preparato un booktrailer. Si tratta sempre di storie che non credo si possano incasellare in un genere. Hanno a che fare con l’essere umano, che è sempre un abisso. Con le mie storie cerco di cleebrare questo abisso.
- Terza domanda: Che tempo verbale e persona preferisci?
Dipende dalla storia. Per i racconti posso scegliere la prima persona e il tempo presente; oppure la terza persona e il passato remoto. Adesso sto lavorando a un nuovo romanzo e uso la terza persona, e il passato remoto (anche perché è ambientato negli anni Ottanta).
- Siamo alla quarta domanda! Pianifichi, improvvisi o scegli una via di mezzo?
Per quanto riguarda i racconti della Trilogia dlle Erbacce: non ho mai pianificato nulla. Tutto inizia con una specie di “visione” (lo so che parlando così sembro matto). Una donna davanti allo specchio del bagno; un uomo che esce da casa sua; e a quel punto io seguo il personaggio. Non solo non conosco mai il finale dei miei racconti, e lo scopro mentre lo scrivo. Ma non so nemmeno che cosa accadrà nella pagina seguente.
Per il romanzo che sto scrivendo invece ho dovuto pianificare qualcosina: circa 15 personaggi. Oltre 30 capitoli. Se non ti organizzi, se non pianifichi diventi matto!
- Quinta domanda: Autopubblicazione, casa editrice o inedito?
Autopubblicazione. Da tempo ho capito che la mia scrittura è per pochi e nessuna casa editrice potrebbe investire su di me. Ho avuto il coraggio di scrivere una trilogia di racconti (roba da matti!).
Il mio romanzo più recente invece parla di un malato e di un seminarista (poi prete). Tratto temi che le persone non desiderano vedere. Ai quali non sono interessate.
Già molti anni fa un’agenzia letteraria mi spiegò una cosa che solo di recente ho compreso. La mia scrittura non è per tutti. L’autopubblicazione è la mia dimensione perfetta. Mi costruisco cioè il mio pubblico, di nicchia, lavoro per ingrandirlo un poco, come faccio adesso con questo video. Ma so perfettamente che non farò mai grandi numeri. Mi sta bene così.
- Sesta domanda: Da chi sei o vorresti essere pubblicato?
Io non spedisco più nessun manoscritto a nessuna casa editrice. Anche il romanzo che sto preparando, e che dovrebbe uscire nel dicembre del 2020, sarà autopubblicato.
Dimenticavo. Io ho 53 anni, e le case editrici non amano le persone in là con gli anni. Sì, Camilleri: l’eccezione che conferma la regola.
So di autori che si sono autopubblicati con successo, che per questo hanno ricevuto un’offerta da editori importanti; ma hanno rifiutato. Anticipi irrisori o nulli; percentuali sulle vendite bassissime (e loro invece vendono e guadagnano bene, quindi ci rimetterebbero). Infine contratti che li legherebbero all’editore per 20 anni.
No: meglio l’autopubblicazione, davvero.
- Domanda numero sette: Che video ci sono (o ci saranno) sul tuo canale?
I soliti video. Parlerò soprattutto delle mie letture. Poi, anche di autopubblicazione e di scrittura. Da tempo voglio farlo ma ho sempre trovato più semplice parlare dei libri altrui, che dei miei.
- Ottava domanda: Quando hai iniziato a scrivere?
Scrivere per pubblicare? Dovrebbe essere il 1988 oppure 1989. Ricordo il nome del protagonista, ma la storia, di poche pagine, l’ho poi data a un amico che la conserva. Così quando sarò morto e diventerò famosissimo, quel dattiloscritto sarà battuto all’asta a una cifra colossale!
- Nona domanda: Qual è stata la tua prima storia?
Come ho appena detto, dovrei averla scritta negli anni Ottanta. Ma non me la ricordo. Doveva essere un racconto.
- Domanda numero dieci! Pianifichi quando scrivere o segui l’ispirazione?
Scrivo quando ho del tempo libero, che non è mai molto. Siccome al primo posto metto il lavoro e poi la lettura, come puoi immaginare il tempo a disposizione per la scrittura è poco. Poi mi siedo davanti al computer e rileggo le ultime righe scritte qalche giorno prima, e procedo. In un certo senso la storia esiste già. È come un reperto archeologico, sepolto da qualche parte, e il mio dovere di autore è riportarla alla luce senza fare danni.
- Penultima domanda: Dove scrivi e con che strumenti?
Qui, in questa stanza. Con un computer.
- Siamo alla fine: Cosa ti aspetti da Authortube?
Non saprei. In passato ho fatto parte di gruppi che non hanno avuto molta fortuna nel propagandare i temi dell’autopubblicazione, forse anche per colpa mia, chi lo sa! Il punto è che abbiamo poco tempo: il lavoro, la vita. Quindi non so rispondere a questa domanda. Vedremo che cosa ci riserverà il futuro!
Alla prossima e: Non per la gloria, ma per il pane!
Ma cosa mi dici, che essere giovani e belli aiuta anche a pubblicare con l’editoria importante? Allora sono già scaduta, sicuro. 😉 Tanto vale crogiolarmi nell’autopubblicazione, quella che “non ti dice mai di no” (che tristezza sarebbe, così!).
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Pure io sono fuori tempo massimo, ma la giovinezza è uno degli elementi che viene comunque considerato.
Peggio per loro 😃
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siete in buona compagnia. La Case editrici amano solo i giovani. Per i vecchi o in là con gli anni devi avere gli agganci ed essere noto.
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Agganci? Io? Ma ti pare che se avessi degli agganci starei qui? 😃
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non ne hai?
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