La scrittrice Maria Teresa Steri e Roma


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Seconda intervista che ha come obiettivo quello di “indagare” l’ambientazione nei romanzi di autori o autrici. Lo scopo di tutto questo? Mostrare che ambientare storie nelle piccole o grandi città italiane non sminuisce affatto il mestiere della scrittura. Semmai, spostare l’ambientazione in luoghi esotici tradisce spesso un provincialismo che un autore dovrebbe evitare.

Oggi ho rivolto alcune domande alla scrittrice Maria Teresa Steri.

Buona lettura.

Il tuo ultimo romanzo “Tra l’ombra e l’anima” è ambientato a Roma, dove vivi. Ma una città così “ingombrante” come la Capitale è stata una scelta ovvia, oppure hai avuto la tentazione di non nominarla mai?

È stata una scelta naturale, perché a causa della trama avevo bisogno di aggrapparmi a un’ambientazione che avesse un background storico forte, dei riferimenti per precisi a un passato “forte”. Inoltre, ho optato per una città che conoscevo bene, visto sono molti anni che ci vivo. 

Che cosa ami di Roma?

L’atmosfera magica che si respira in certi quartieri, gli angoli storici, il tramonto sul Tevere, l’avere a portata di mano molti eventi culturali, la vivacità.

Che cosa, invece, non sopporti?

Il caos, il traffico, la cacofonia di rumori, l’atteggiamento da giungla che regna in molti quartieri, i pericoli che ti costringono a stare sempre all’erta, la fretta e la frenesia che sembrano contagiarti dappertutto, la folla sui mezzi pubblici, i ritardi costanti dei mezzi pubblici, l’indifferenza della maggior parte delle persone, le complicazioni e le lungaggini burocratiche.

Scrivere di Roma: ma è facile? Oppure ci sono delle difficoltà (se sì: quali?)

Non è facile, perché è una città molto conosciuta, ci sono angoli famosi e si rischia di essere banali nel descriverli. Nel romanzo la protagonista si muove in località più o meno note, quindi ho dovuto confrontarmi con le difficoltà di rendere riconoscibili i posti e allo stesso tempo mostrarli con gli occhi del personaggi. È stata comunque una sfida interessante che mi ha costretto a ripercorrere in modo diverso questi stessi luoghi.

La protagonista de “Tra l’ombra e l’anima”, Alessandra, è una donna del Nord (Verona): puoi descrivere qual è stato l’impatto che la città di Roma ha avuto su di lei?

Inizio col dirti che paradossalmente io ho conosciuto Verona come turista e Roma come cittadina, mentre per Alessadra è l’esatto contrario. Di Verona mi sono fatta l’idea che sia una città ampia ma anche più a misura d’uomo rispetto a Roma. E con una mentalità diversa da Roma, che è diventata negli ultimi decenni un luogo di convergenza di moltissime culture. Ci sono tantissimi stranieri, turisti, studenti, persone (come me) che sono state adottate da questa città. Tutto questo fa di Roma una città molto più complicata rispetto ad altre. Quindi, per tornare alla tua domanda, l’impatto è stato di straniamento, alienazione. Non a caso più volte si perderà, vivrà anche esperienze spiacevoli (come uno scippo) e avrà spesso paura.

Se Alessandra avesse del tempo, e potesse portare una persona che non conosce Roma in un luogo della città (e solo uno): quale sceglierebbe? (Sì, è una domanda terribile!)

Penso la porterebbe a Trastevere. È lì che lei stessa ha sostato per alcuni giorni, approzzandone il fascino, seppure con i suoi limiti. Se mi permetti una citazione… di un particolare angolo di Trastevere, Alessandra stessa dice:

Respiro a fondo l’aria fresca e mi fermo a guardare la vetrina di una bottega di libri. In apparenza la zona è tranquilla, con pochissimi passanti, vasi di piante lungo il perimetro, i classici sanpietrini a lastricare la carreggiata, una vaga atmosfera d’altri tempi quando la vita era meno frenetica

E tu? Indicheresti lo stesso luogo oppure un altro?

Io sono innamorata di Ostia antica, che di fatto è una Roma più periferica e “umana”. Sarà per questo che mi piace. Il borgo è un luogo magico, tranquillo, molto suggeristivo.

Non sei di Roma. Ti va di parlare del tuo primo impatto con questa città?

Io venivo da una cittadina piccola, sulla costa, quindi l’impatto è stato molto forte. Devo confessare in realtà che sognavo da molto tempo di vivere a Roma perché le prime volte che l’avevo visitata come turista ne ero rimasta molto affascinata. Mi piaceva l’atmosfera vivace e storica allo stesso tempo. Però quando poi mi sono trasferita non è stato facile controntarmi con una realtà meno a misura d’uomo. Per certi versi mi sentivo una campagnola arrivata in città….

Che cosa porteresti di Roma a Gaeta?

Le opportunità più ampie, in tutti i campi. Lavorative, culturali, ecc. Una mentalità più aperta, più adattabile.

Viceversa: che cosa della tua città natale porteresti a Roma?

Tutto quello che rende una piccola cittadina un luogo più sereno. Di Roma con gli anni ho cominciato a odiare il caos e lo stare sempre sul chi vive. Non puoi mai rilassarti quando esci. Gaeta invece è un paese molto tranquillo, è facile uscire e incontrare persone che conosci. E poi indubbiamente il mare e le spiagge sono di gran lunga più belle di quelle del litorale romano. Mi mancano molto!


Maria Teresa Steri è giornalista, blogger e autrice di tre romanzi a sfondo esoterico (in vendita su Amazon, cartaceo e digitale). Vale a dire: Bagliori nel buio; “Come un dio immortale“; “Tra l’ombra e l’anima“.

Gli elementi soprannaturali non mancano mai nelle sue storie perché un importante pilastro della sua vita è la ricerca interiore, nutrita dalla consapevolezza che la realtà che sperimentiamo con i sensi fisici non sia l’unica a esistere.

Ama le storie intriganti, di suspense, quelle che ti tengono con il fiato sospeso. Coltiva questa passione non solo leggendo, ma anche guardando le serie tv. È inoltre un’appassionata di fumetti, che divora ancora con piacere alla mia veneranda età.

Gestisce il blog Anima di carta.

24 commenti

  1. Bella intervista, bravi entrambi, adesso però mi è venuta la curiosità di conoscere Ostia antica…anche Gaeta non mi dispiacerebbe.
    Tornando alle ambientazioni, trovo che Roma sia una città che offre spunti fantastici

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  2. Credo di capire il rapporto amore-odio di Maria Teresa con Roma. Non riesco a immaginarmi in una città come quella che descrive! Del resto sono una che ama le pecore… 😉 Una mia amica, romana di nascita, che ha vissuto diversi anni all’estero, una volta tornata ha trovato la città molto peggiorata rispetto al passato. So che anche a Bologna sta succedendo questo. Che peccato.

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      • Anche io mi sto scoprendo negli ultimi anni amante dei luoghi campagnoli o montani, quindi fatico molto a trovarmi a mio agio in una città così complicata, peggiorata pure di recente (come ha detto la tua amica). Ha ragione Marco poi il sul fatto che una città abbandonata a se stessa, senza che i suoi abitanti se ne prendano cura attivamente, è destinata al declino. Spero davvero che questa tendenza possa invertirsi. Qualche segnale (per lo meno nella mia zona) c’è già, ma non basta.

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  3. Che bello rituffarsi nelle atmosfere del libro di Maria Teresa e che bello leggere di Roma La città eterna che mi ha rapito il cuore l’unica volta che l’ho visitata. Bellissima intervista da parte di entrambi.

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    • Grazie Elena. Sai che quest’intervista in realtà era prevista per alcune settimane fa ma poi ho chiesto a Marco di spostarla a causa della mia situazione familiare e lui gentilmente lo ha fatto. Però sono contenta di essere tornata in rete e ritrovarvi ^_^
      Gaeta è davvero molto bella, è vero. Secondo me per apprezzarla ancora di più va visitata durante le stagioni poco turistiche. Spero che tu abbia occasione per farlo!

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  4. Complimenti per l’intervista a entrambi, è bello ritornare con la mente a “Tra l’ombra e l’anima” e devo dire che leggendo il libro di Maria Teresa Steri mi sembrava di essere proprio sul posto, ad esempio quando Alessandra va in cerca della chiesa.

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  5. La città è bellissima…a piccole dosi! 🙂
    Di Roma ho visto poco, un tour de force in tre giorni ancora nel giugno 2015, 26 km al giorno a piedi, ho detto tutto! Con Trinità dei monti chiusa per lavori, Fontana di trevi chiusa per restauro, Pantheon chiuso per funerale di non so chi, Caracalla saltata per temporale e fulmini, la metro che ha preso fuoco appena sono scesa… e l’unica zona che mi manca è proprio Trastevere. Ma prima o poi ci torno eh! 🙂

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