di Marco Freccero. Pubblicato il 9 marzo 2020.
Qualche tempo fa la scrittrice Maria Teresa Steri sul suo blog ha pubblicato un articolo che elencava 10 curiosità sul suo prossimo romanzo.
Siccome io non brillo per originalità (mai brillato), ho deciso di… replicare l’articolo sul mio blog. Ecco quindi ben 10 curiosità a proposito del mio prossimo romanzo. Esatto, quello che per adesso chiamo #progettoIOTA.
Lo so: alcune curiosità le ho già elencate in maniera magari disordinata in altri articoli; quindi nelle righe che seguiranno ci saranno, in un certo senso, delle “repliche”. Ma ci saranno pure delle curiosità nuove di zecca.
Andiamo a incominciare.
Sarà ambientato negli anni Ottanta a Savona
Esatto, non è una novità. Ho già indicato in passato che il #progettoIOTA sarà ambientato negli anni Ottanta a Savona. A essere precisi (e questo non lo avevo affatto indicato in precedenza), la storia parte dall’agosto del 1987. Io avrei preferito far partire tutto dal 1985 ma non è possibile, perché nel 1986 si è svolto un evento, in quel di Assisi, che poi ha avuto delle conseguenze per uno dei personaggi della mia storia.
All’interno di una comunità

La storia si dipana (adoro usare questo verbo!), sì a Savona: ma dove precisamente? Si svolgerà anche all’interno di una comunità: di obiettori di coscienza al servizio militare. Tutto è esistito esattamente come è descritto nel libro. Si trovava in quella precisa via, a quel numero civico, ed era un appartamento ben strano, su due livelli (e non era la sola stranezza. Ce ne era un’altra che forse lo rendeva unico al mondo. Forse). Adesso non c’è più nulla (anche perché il servizio militare obbligatorio è stato abolito). In quell’appartamento, pesantemente ristrutturato negli anni Novanta) c’è tutt’altro (ma non so bene che cosa).
Non sarà un solo libro
A dicembre 2020 arriverà il primo libro. A dicembre 2021 (salvo imprevisti), il secondo. Ci sono poi voci di corridoio che si rincorrono (immagino che lo facciano… nei corridoi): secondo esse ci potrebbe persino essere un terzo libro. Qui non posso né confermare, né smentire.
Il titolo di un capitolo del libro sarà in tedesco
Ebbene sì, un titolo (e solo il titolo!) di un capitolo del libro sarà in tedesco perché si narra pure di un paio di libri molto “particolari”, e terribili. Quindi devo controllare che sia scritto a regola d’arte. Che libro sarà? Lo scoprirete, appunto, nel dicembre 2020.
Qualcuno potrebbe intuire il titolo del romanzo se…
Inutile dire che #progettoIOTA è solo un’etichetta: non si chiamerà affatto in questa maniera.
Ma sì, qualcuno potrebbe intuire il titolo del romanzo se avesse letto un certo libro (ormai introvabile: sono o non sono un essere diabolico?). L’autore (oltre a essere stato scrittore è stato pure poeta) non è italiano, bensì scozzese (non è vero, non è precisamente scozzese anche se viene annoverato tra di essi). So che “qualcuno” ha letto in inglese quel certo romanzo. Il titolo è composto di 2 parole. Dovrebbe esserci anche un sottotitolo per distinguerlo dal secondo libro (e poi dal terzo). Una delle due epigrafi che apriranno il romanzo indicano appunto il romanzo e lo scrittore. L’altra epigrafe è di Erasmo da Rotterdam (mica cotica!).
Il protagonista è (anche) un vecchio
Il protagonista è anche un vecchio; scrivo “anche” perché non è certo il solo (cioè: ci sono altri vecchi, e non è il solo protagonista del romanzo). E come mi pare di avere già indicato in un’altra occasione, ha lo stesso nome e cognome di un personaggio di un romanzo che scrissi verso la fine degli anni Ottanta/inizio anni Novanta.
Ci sarà un mostro che… Spezza le trenetteQuesta sarà, probabilmente, una delle pagine più dure del romanzo. Consiglio ai deboli di cuore di saltare quel capitolo perché c’è in azione un mostro. Un essere che prende le trenette (intere); le pesa su una piccola bilancia e poi con un gesto privo di umanità le spezza (come faccio sempre io, d’altronde). Io vi ho avvisato: non voglio essere considerato responsabili di malori o mancamenti.
È autobiografico
Siccome ho svolto 20 mesi di servizio civile, ecco che posso affermare che alcune cose sono autobiografiche. Altrimenti, come avrei potuto descrivere quell’appartamento, e un mucchio di altri dettagli? Quindi se qualcuno mi domanderà:“È autobiografico?” io risponderò:“La domanda è priva di senso. Me ne faccia un’altra”.
Si parla pure del settembre del 1943
Sì, non si parla però dell’8 settembre, ma di un episodio accaduto alle spalle di Savona pochi giorni prima l’8 settembre. Sì, c’è una figura (un ufficiale nazista) che si impossessa di qualcosa. Che cosa, e perché dopo così tanti anni ci sono persone che cercano di metterci le mani sopra? Lo scoprirete nel dicembre 2020: praticamente domani!
Poi, si chiude!
Il #progettoIOTA sarà anche la mia ultima opera. Dopo di essa, non pubblicherò più nulla. Questo potrebbe essere giudicato da un sacco di persone come una liberazione. Non mi sento di dar loro torto. Ma credo che a un certo punto si debba anche dire “Basta”, perché non si ha più l’energia, il carburante per procedere. Nel mio piccolo, e nonostante i miei limiti, ho sempre cercato di spingermi un po’ più in là. Ma viene il momento in cui si deve anche mettere un punto fermo. Esatto: la parola “Fine”.
Non ricordo se l’ho già detto (forse in uno dei video che pubblico su Facebook a proposito del #progettoIOTA?). Ma tutto nasce da un’immagine: una donna anziana morta, su un letto; e una persiana che di notte, sbatte. Per anni questa immagine mi ha accompagnato ma non ci facevo nulla. Non è certo l’unica che mi appare, anzi; però circa l’anno scorso quell’immagine si è innestata su qualcosa di promettente. E ho deciso di vedere dove mi conducesse.
Mi pare di avere indicato molto. Forse persino troppo. Magari cambio idea e cancello tutto.
Ma no, lascio. mi auguro solo che l’interesse nei confronti del #progettoIOTA, con questo articolo, possa un po’ aumentare.
“Il #progettoIOTA sarà anche la mia ultima opera. Dopo di essa, non pubblicherò più nulla. Questo potrebbe essere giudicato da un sacco di persone come una liberazione.”
Io ne conosco una che sarà liberata. (scherzo) 😀
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😀
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L’ultimo punto più che una curiosità è uno shock! Ma come mai uno stop così definitivo?
Per il resto, mi hai incuriosita, anche se in alcuni punti sei stato persino più criptico di me 😀 😛
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Perché alla fine non hai più nulla da dire. Quindi è meglio calare il sipario. 😃
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Molto interessanti le tue dieci curiosità ma mi auguro ci sia margine di cambiamento per l’ultimo punto, sì che si tratta di tre libri, sì che passerà del tempo, ma anticipare una tua fuitina dall’ambiente mi destabilizza un po’. Non si può ipotecare il futuro e spero tanto cambierai idea.
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Mmmm. Dopo una simile faticaccia credo che non cambierò idea.😀
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Mi hai incuriosita, come sempre…
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Speriamo di essere all’altezza.
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La mia curiosità era già a buoni livelli, e tu l’hai nutrita a dovere, anche con questo libro letto in inglese da qualcuno… Chissà se davvero non scriverai altro. Non riesco a immaginare una situazione del genere, anche se la vita è piena di cose interessanti da fare.
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Magari mi trasferisco in Trentino. A quel punto, perché scrivere? 😃
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Oh, sì! A volte penso anch’io a trasferirmi in Trentino, anche se tutto sommato mi trovo in una zona simile dal punto di vista delle montagne. Il Trentino (e l’Alto Adige) però è diverso. 🙂
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Il problema, coi masi, perché io vorrei proprio un maso, è che non li vendono, ma li ereditano solo i figli (maschi, se ricordo bene). Certo, potrei accontentarmi di un appartamento, una baita…
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Intendi il maso… in cui è ambientata la mia nuova storia? Curioso davvero… 😉
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Ambientata in un maso? Ma è meraviglioso! 😃
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crei un bel clima attorno al tuo progetto prima di calare il sipario THE END
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Dici? Bel clima? Vedremo!
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lo dico convinto
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Grazie della fiducia.😀
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Hai messo insieme un po’ di ingredienti variegati. Questo è senz’altro positivo, secondo me.
Buon lavoro.
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Grazie. Ne avrò bisogno.
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Un mostro che spezza le trenette?! E’ terribile, è davvero terribile, non so se riuscirò a leggerlo! Mi sale già l’angoscia, mi manca il fiato… XD
Qui ce n’è per imbastire una caccia al tesoro, più che dieci curiosità sono dieci indizi.
E comunque non puoi ritirarti dalle scene, non si lasciano i lettori così a bocca asciutta!
(Ecco, vedi? L’effetto delle trenette spezzate…)
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Dopo ‘sta faticata, chi avrà voglia di proseguire? Io no di certo. 😃
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