Chi cosa quando dove come – TAG!


 

 

di Marco Freccero. Pubblicato su YouTube il 13 maggio. Ripubblicato nel medesimo giorno su questo blog.

 

Sono stato taggato da Melania Costantino per rispondere a questo tag che ha a che fare con la condizione del:

lettore!

Il link al suo canale è qui sotto. Ciao Mel, e grazie!

Si tratta di 5 domande che paiono semplici, ma in realtà sono dei trappoloni cosmici di elevata pericolostà! Nel senso che rispondere è meno facile di quanto appaia. Ecco perché bisogna iniziare subito a rispondere; o faremo notte!

La prima domanda:

1) Che cosa significa essere un lettore?

Visto? Già prima la domanda impone una riflessione che non sia troppo banale. Perché rispondere “È uno o una che legge” è appunto troppo banale persino per uno come me.
Probabilmente il lettore è un essere umano abbastanza curioso, che non si accontenta di quello che vede o che sente. Perché intuisce che la realtà è più complicata. E allora cerca di capirla ricorrendo a quelle letture che possono dargli una mano. Possiamo dire che si tratta di un’indagine su un mistero che si decide di portare avanti appunto con la lettura. E l’indagine parte sempre perché c’è stato un… Delitto. Quale?

Non è questa l’occasione per spiegare. Per me il lettore è una persona che indaga il mistero dell’essere umano.

2) Chi è stato l’autore che ti ha portato a divenire un lettore?

Qui la faccenda si fa davvero ardua, perché non me lo ricordo proprio. Ai tempi della scuola media c’era l’obbligo, mi pare, di leggere i libri della biblioteca scolastica. E io mi adeguavo, ma perché era appunto un obbligo. Cosa leggevo? Non me lo ricordo. Ma non c’è stato un autore che anni dopo, mi ha spinto a diventare un lettore.
Lo sono diventato perché ero ignorante. E lo ero davvero. Quindi mi sono messo a leggere tantissimo.

3) Quando sei diventato un lettore?

Probabilmente sono diventato lettore verso i 15 anni, quando appunto mi resi conto di essere ignorante. E il solo mezzo per affrancarsi da una simile condizione era leggere, ma leggere tanto. Da allora non mi sono più fermato.

4) Dove sei diventato un lettore?

Dove? A casa. Ho sempre letto a casa e mi piace leggere a casa. Quando sono fuori non porto mai libri con me, non mi riesce di leggere. Anche se viaggio in treno, non certo di questi tempi, non leggo. È più interessante osservare!

5) Come affronta la lettura un lettore?

Dipende. Dipende da quale fase della vita sta vivendo. Quando avevo appunto 15 anni ed ero ignorante, leggevo proprio per imparare a usare bene la lingua. Avevo un vocabolario limitato, perché io a scuola ero sempre stato un mezzo disastro, e perciò sentivo il dovere di ingurgitare più parole possibili.

Ma se per esempio decidi a un certo punto di diventare un autore indipendente, come sono io, allora devi anche cambiare un poco il modo che usi per affrontare la lettura.

Se decidi di scrivere vuoi anche capire come un autore costruisce un dialogo; una scena. È come desiderare di entrare in una officina, e mettere le mani nel motore delle automobili.

Puoi anche non farlo, e continuare a guidare la tua automobile come ti hanno insegnato. Se però decidi di scrivere, per chissà quali ragioni, allora devi entrare in officina. Vale a dire, imparare non solo a leggere e a leggere tanti libri. Ma a comprendere la sua capacità, la sua forza debole.

Questo è importante da ripetere e ripetere spesso, perché la lettura ti fa capire che cosa puoi ottenere con la parola. Che è debole, non forte. Per questo chi vuole scrivere deve imparare a usare bene le parole, quelle giuste, come diceva lo scrittore statunitense Raymond Carver. Spesso, anzi spessissimo, un aggettivo, un avverbio, possono indebolire una frase e compromettere la forza di quello che desideri dire.

Una persona che desidera scrivere affronta la lettura non solo per imparare espressioni, vocaboli; ma per scoprire la flessibilità che la parola regala a che decide di scrivere. Possiamo quindi dire questo.
Chi legge considera la parola forte, potentissima.
Chi scrive conosce la verità: è debole, e basta poco per compromettere un dialogo, una pagina.

Chi taggo? Nessuno, come sempre. Se ti va di ripetere questo tag sul tuocanale YouTube, fallo pure!

Alla prossima e: Non per la gloria, ma per il pane!


Il canale YouTube di Melania Costantino:

https://www.youtube.com/channel/UCe3SkKxSkBSpvhNV2-nSwuA

7 commenti

  1. Mi trovi molto d’accordo che la lettura ha a che fare con la curiosità. Anche quando leggo un libro dopo averne vista la riduzione cinematografica è proprio perché sono curiosa di tutto quello che manca. 😉

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    • E di solito manca parecchio. Ricordo di aver visto il film “Notturno indiano” di Tabucchi, dopo aver letto il libro. Era differente, eppure molto buono perché riusciva a ricreare l’atmosfera e lo stile del libro.

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  2. Per il lettore è una persona cui piace uscire da se stessa per vedere la realtà con gli occhi, il cuore e la mente di altre persone, in altre situazioni. Si potrebbe dire che la realtà gli va stretta, ma forse a stargli stretto è il fatto di essere una persona soltanto.

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