Parliamo del mio nuovo romanzo (Video)


di Marco Freccero.

Pubblicato su YouTube il 18 febbraio 2021. Ripubblicato su questo blog nel medesimo giorno.

 

Torniamo un poco a parlare del mio romanzo autopubblicato: “Stella Nera – Le luci dell’Occidente”.

Buona visione e buona lettura.

 

 

Ho autopubblicato un nuovo romanzo nel mese di dicembre 2020. Si chiama “Stella Nera – Le luci dell’Occidente”.
Ma che roba è? Di che cosa parla? Proverò a rispondere a queste domande.
Per prima cosa: si tratta di una prima parte. Alla seconda sto lavorando e dovrebbe uscire tra un anno.

Il titolo è un omaggio al poeta e scrittore delle isole Orcadi George Mackay Brown. Nel suo romanzo, ormai introvabile, dal titolo “Un’estate a Greenvoe” si parla di un progetto governativo, ultrasegreto, chiamato “Stella Nera”.

Io da anni ero inseguito da una strana immagine: una vecchia stesa sul letto, morta; e una persiana che sbatteva nella notte.
Lo so: non è granché allegra, ma questo mi è apparso e per anni ho lasciato perdere. Non mi pareva degna di nota.

Non è che puoi sempre rincorrere tutte le immagini che ti capitano, giusto? Poi, rileggendo questo romanzo ho iniziato a rifletterci un po’ di più: si poteva ricavare da quella sola immagine una storia lunga, un romanzo? Ne valeva la pena?

Forse: ma un romanzo non campa solo di idee. A quel punto mi sono fatto una domanda che poteva far scaturire il resto della storia.

E se l’opera dei totalitarismi del XX secolo non fosse affatto finita. Ma proseguisse, sotto altre forme, meno brutali? La faccenda iniziava a prendere una piega interessante.
L’ambientazione non è stato difficile sceglierla: la città di Savona.

A questo punto sono arrivate altre immagini, e ho deciso di pescare a piene mani (cosa che non avevo mai fatto nei miei racconti e romanzi precedenti), alla mia esperienza.

Sì, perché ho piazzato la storia negli anni Ottanta, esattamente nel 1987 e i tre giovani protagonisti svolgono il servizio civile. In quegli anni il servizio militare era obbligatorio, ma chi non desiderava farlo, per ragioni politiche, religiose o filosofiche, aveva la possibilità di svolgere il servizio civile.

Vale a dire: vivere per 20 mesi in un appartamento messo a disposizione dall’ente che ti accoglieva. Perché 20 mesi? Per scoraggiare i giovani a compiere quella scelta. Solo negli anni Novanta una sentenza della Corte Costituzionale ridurrà questo scarto a 12 mesi.

E mi sono messo all’opera per dare a queste idee delle gambe, dei muscoli, insomma: quella ciccia e colesterolo, come dico spesso, che rende una storia almeno interessante.
Perché noi siamo ciccia e colesterolo e diamo retta solo alla ciccia e al colesterolo.

Come se non bastasse ho capito chi era davvero quella donna, morta sul suo letto nel centro storico di Savona. Si trattava della sorella di un ufficiale nazista, quindi è tedesca, ricercato, lui, per quanto commesso in Ungheria. Nessuno poteva immaginare che si fossero rifugiati a vivere, tranquillamente, nella città della Torretta.

Per chi non lo sapesse: la Torretta è il simbolo della città di Savona.

E questi due personaggi hanno un segreto che ha a che vedere con un’opera d’arte scomparsa nel nulla, di cui sembra che nessuno sapesse l’esistenza.
Un’opera d’arte del Bernini che un po’ tutti conoscono come scultore, ma in reatà lui amava farsi chiamare “pictor”. Pittore.

Quindi nell’agosto del 1987 un vicino di casa scopre che la vicina, che lui chiamava “crucca”, ha tirato le cuoia. Ma lui non solo scopre questo. Ne ha le chiavi di casa e allunga un po’ le mani.
Forse troppo, e prende non solo quello che non gli appartiene. Ma si impossessa di una cosa che altri desiderano possedere a ogni costo.

Perché non tutte le opere d’arte sono uguali, e certe hanno una forza, un potere potremmo dire, e per questo è bene stiano nascoste per sempre. Perché magari una sola opera può scuotere, può indurre le persone a cambiare, e allora la strategia di Stella Nera potrebbe incepparsi, forse persino arrestarsi.
E questo non deve accadere.

Chi si è già avventurato nella lettura di “Stella Nera – Le luci dell’Occidente” ha detto che non è un libro semplicissimo. Ma io non volevo scrivere un libro semplicissimo, credo di non averne mai scritto uno.

Per me, come autore indipendente, è il lavoro più impegnativo e rischioso in cui mi sono imbarcato. E che dovevo tentare di portare a termine.
L’ho scritto sempre per lo stesso fine: celebrare il mistero dell’essere umano.

Intanto sono già al lavoro sulla seconda parte che arriverà, spero, tra un anno.

Alla prossima e: Non per la gloria, ma per il pane.

9 commenti

  1. Devo ancora leggerlo (e al momento sto studiando, per cui temo dovrò diminuire le letture…) ma come lo presenti qui sembra quasi appartenere alla sfera del thriller, con questa opera d’arte del Bernini scomparsa, mi pare di capire un quadro, un quadro che forse rivela qualcosa che non si deve sapere…

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