Follia pura! Recensisco un libro introvabile!


libro estate a greenvoe

 

 

di Marco Freccero.
Pubblicato su YouTube il 6 maggio 2021. Ripubblicato su questo blog nel medesimo giorno.

 

 

 

Ebbene sì.
Siccome il mio canale YouTube probabilmente non è come gli altri (o almeno:pare così), oggi recensisco un romanzo che non è più disponibile. La casa editrice che lo ha pubblicato anni fa è inattiva.
Sui principali siti il libro è “non disponibile”.
Perché lo faccio? Perché mi va.

Buona lettura e buona visione.

 

Follia pura!
Recensisco un libro che non è più in commercio! Si tratta del romanzo “Un’estate a Greenvoe” dello scrittore e poeta delle isole Orcadi George Mackay Brown. L’editore è Tranchida mentre la traduzione e la postfazione è a cura di Valentina Poggi.

Le Orcadi sono una manciata di isole a nord della Scozia.

Ma perché recensire un romanzo che tu non potrai mai leggere (a meno che non lo trovi su qualche bancarella di libri usati)? Ci sono due ragioni, innanzitutto.

Benché George Mackay Brown non sia un autore popolare, capace cioè di produrre storie per il grande pubblico, io lo adoro. Preferirei incontrare lui, che Fedor Dostoevskij, per esempio.

Poi, ricorre il centenario della sua nascita (ed è morto nel 1996). Nelle isole Orcadi ci sarà probabilmente qualche manifestazione in suo onore.

Altra ragione? Questo è un canale sui generis. Da un pezzo volevo fare una cosa del genere ed ecco il momento, finalmente.

Di che parla il romanzo?
Di Greenvoe, un villaggio di pescatori su un’isola al nord della Scozia. Dove non succede nulla di interessante, a parte lo scorrere della vita di questa piccola comunità di pescatori.

Non è una situazione idilliaca, al contrario. Alcolismo, piccole violenze, pettegolezzi, razzismo nei confronti del venditore porta a porta di origine indiana. Anche i bambini in questa piccola isola sono cattivi, e prendono in giro Gino, un ragazzo con gravi problemi psichici.

Però in questo mondo che pare chiuso e fuori dal tempo, dalla cosiddetta civiltà, succede qualcosa.
In quest’isola arriva un uomo, si chiude in una stanza della piccola e unica pensione presente, e inizia a stilare delle schede, una per ogni abitante di Greenvoe. I pregi e i difetti di ciascuno potrebbero essere utili al misterioso progetto governativo chiamato “Stella Nera”.

Ben presto arrivano sull’isola dei macchinari, degli operai. Gli abitanti del villaggio sono pagati per andarsene, e se ne vanno tutti, uno dopo l’altro. Le abitazioni sono demolite, tutte. Compresa la più vecchia fattoria dell’isola, la cui distruzione avverrà di notte.
Ma a che scopo? Che cos’è questo progetto chiamato “Stella Nera”?

Il punto è che dopo la distruzione della fattoria più antica dell’isola, il progetto si interrompe. Gli operai e le attrezzature, le macchine, sono imbarcate di nuovo sui traghetti, e rientrano.

È la fine? E ci sarà un ritorno, una qualche specie di risurrezione di Greenvoe?

In effetti, sì. Perché dieci anni dopo questa distruzione, una barca con sette uomini approda di nuovo sull’isola svuotata. Sbarcano, trovano un rudere, iniziano, con un giovane che è con loro, un rito. Che si terminerà con lo spezzare il pane.
Anche in questo caso: che cosa significa?

Vale la pena ricordare che negli anni Ottanta, vicino a Stromness, il villaggio dove George Mackay Brown era nato e cresciuto, fu trovato dell’uranio. Il progetto era aprire una miniera per estrarlo e usarlo nelle centrali nucleari del Regno Unito. Ma in quel caso la popolazione delle isole si oppose, il progetto andò a monte, nonostante la pressione governativa, le lusinghe.

Probabilmente George Mackay Brown intendeva dimostrare la fondamentale bontà di quella comunità che il misterioso progetto governativo aveva spazzato via per sostituirlo con… Il nulla. Una comunità che non era affatto perfetta, che agli occhi della civiltà di cui “Stella Nera” era portavoce, meritava di essere cancellata senza alcuna pietà, come infatti accade.

Eppure quegli uomini e quelle donne che vivevano a Greenvoe avevano qualcosa che nemmeno la distruzione e lo sradicamento riescono ad annientare per davvero. Qualcuno torna, senza far rumore, evitando di attirare l’attenzione, e verso sera, inizia questo strano rito.

Un rito con il quale non solo si cerca di ricomporre una comunità che altri uomini hanno distrutto. Ma soprattutto si tenta di ricreare un legame con una natura di certo dura, spesso feroce (pescare nelle acque del Mare del Nord non è affatto simpatico), ma che comunque è parte di noi. È un soggetto, quella natura, con il quale collaborare, inventare e ricreare.

Mentre invece gli uomini di “Stella Nera” hanno depredato e distrutto, per poi andarsene.

Come detto: non potrai però leggere questo romanzo perché ormai è introvabile.

Alla prossima!

10 commenti

  1. No no, dilla tutta: siccome la Scozia va di moda, da qualche anno è una delle mete turistiche e letterarie in classifica, ci hanno scritto anche Harry Potter, recensendo un libro ambientato lì (mi raccomando con le keyword, mettile anche in inglese), hai buone probabilità di finire nei motori di ricerca! XD
    A parte gli scherzi, credo sia doveroso mantenere viva la memoria proprio sui libri introvabili, con la speranza che almeno decidano di produrvi l’ebook, se non la ristampa. 🙂

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    • La casa editrice di fatto non esiste più (il sito era ancora raggiungibile, ma non più aggiornato da anni). Il problema è che ha avuto poche vendite (hanno tradotto 4 romanzi: ci hanno creduto insomma), e temo che per un bel pezzo resterà fuori dall’Italia.

      "Mi piace"

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