Il miglior romanzo del 2021?


 

 

di Marco Freccero. Pubblicato il 24 giugno 2021 su YouTube.
Ripubblicato su questo blog nel medesimo giorno.

 

 

Ebbene sì: ecco il miglior libro di questo 2021 (e non sarà certo l’unico).
Si tratta di un breve romanzo di Ferdinando Camon.
Buona visione!

 

 

Il romanzo “Un altare per la madre” di Ferdinando Camon, editore Garzanti, è piuttosto breve, la versione cartacea è sulle 100 pagine, ma sa essere potente come a volte lo sono soltanto le storie ben raccontate.

È una storia che si apre con il funerale della madre. C’è tutto il paese, i figli, il vecchio padre rimasto solo.
Almeno agli inizi pare solo una specie di riflessione su chi sia stata questa piccola donna, piegata in due dalla fatica, dolorante, che ha trascorso la vita intera a lavorare la terra.

Che non sapeva cucinare, non parlava italiano. Di lei sappiamo il nome: Elena. E che durante la guerra ha salvato un uomo.
Poi, la storia prende però un altro significato.

Perché il padre decide di celebrare quella donna. Costruendo appunto un altare che alla fine il prete del paese benedirà, e che dopo qualche tempo sarà preso e trasportato in una chiesa.

La forza di certe storie, e questa è una di quelle, risiede non nell’eccezionalità degli eventi narrati.

Come ho già detto si tratta di una donna che in tutta la sua vita non ha fatto nulla di straordinario. È solo il rappresentante di quella piccola umanità che la grande Storia, quella con la esse maiuscola che riempie i libri, non vede, e che se per caso vede, disprezza.

Eppure alla fine si ha la certezza che questa figura che camminava ondeggiando, piena di dolori, di acciacchi verso la fine dei suoi giorni, abbia scritto con i piccoli gesti, le parole, gli sguardi, un proprio libro i cui sigilli sono stati rotti, per leggerlo, solo con la morte.

La morte è di fatto il vero protagonista di questo libro, come si può intuire dal titolo, ma non è qualcosa di cupo, oppure di triste.
In fondo ci troviamo davanti a una rivelazione. Questa piccola donna, conosciuta solo nel paese, che ai figli raccontava le storie dei santi ma probabilmente inventandosele, è riuscita a dimostrare qualcosa di epico, di memorabile.

Vale a dire: che la morte anche di un essere umano nascosto e a prima vista assolutamente insignificante, riesce a mettere in moto una consapevolezza, una verità che i grandi nomi proprio non possiedono, né possono spartire.

È come se queste piccole figure che un po’ tutti noi abbiamo incontrato durante la nostra vita, svelassero con la loro morte ciò che importa davvero.
E quello che importa, ci suggeriscono queste figure, queste donne e questi uomini nascosti, che a malapena hanno un nome, è la salvezza.

Una salvezza reale, concreta, che passa attraverso la creazione di un altare, prima costruito per ricordare una povera contadina, ma che poi diventa per la comunità tutta un segno di riconoscimento, di unione. A suo modo di riscatto perché ricordando quella donna umile, si rimanda a tutti gli umili che in ogni luogo, in ogni tempo, hanno vissuto spargendo attorno a sé piccole riserve di bene al quale chiunque può attingere.

Soprattutto in questi tempi così duri.

Non un bene altisonante, che si muove con squilli di tromba e rulli di tamburi, ma quello che non fa rumore, che si disvela proprio nel momento massimo del dolore. Quando cioè qualcuno che ci è caro muore, e con la sua morte è capace di un’ultima, definitiva lezione.

Uno dei migliori libri del 2021.

Alla prossima.

11 commenti

  1. Ho visto che questo romanzo ha vinto il premio Strega 1978. Credo che i romanzi più belli siamo sempre quelli che, raccontando piccole storie, trattano temi universali in cui molti possano riconoscersi, come è il caso di questa madre.

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  2. Camon lo ricordo molti anni fa come un bravissimo scrittore ma poi anche lui è rimasto nel limbo dei ricordi di chi come ha una certa età. Forse, anzi anche senza forse, ai più giovani è un autore sconosciuto

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  3. Per un attimo, mi è sembrato che quella donna fosse la mia cara nonna. Lei era proprio così, umile, silenziosa, eppure quando è mancata ci si è resi conto di quanto aveva fatto, nel suo silenzio.

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