37 libri per imparare a scrivere (aggiornato al 2023)


 

(Post aggiornato il 10 gennaio 2023).

Se vuoi imparare a scrivere: sei nel posto giusto. In questo articolo ti indicherò ben 37 libri per imparare a scrivere. Da leggere assolutamente.

E adesso, andiamo a conoscerli.

Libri per imparare a scrivere (da leggere assolutamente – 2023)

Qui di seguito elenco i libri per imparare a scrivere, e lasciarsi alle spalle le scorie che la cattiva televisione, e la scuola spesso mediocre, inoculano un po’ in tutti. Sono di scrittori che non insegnano a costruire best-seller (anche se qualcuno di loro vende a vagonate), ma a usare bene le parole. A realizzare una scrittura efficace. 

Metterò anche il link al post dove illustro le mie considerazioni (ma non tutti hanno un articolo in cui espongo nel dettaglio le peculiarità del libro).
Non metto invece il link al negozio dove acquistarli perché una volta che sai il titolo puoi usare un motore di ricerca (vale a dire: Google), per scovarli e magari acquistarli. Li trovi su Amazon, IBS, eccetera eccetera (molti sono in edizione digitale).

Ma prima di procedere: Scopri i fondamentali libri di marketing che un autore indipendente deve leggere assolutamente! (Dacci un’occhiata, non te ne pentirai).

Inoltre, sul mio canale YouTube ci sono una serie di video dedicati proprio all’autopubblicazione.


 

  1. Come funzionano i romanzi (James Wood – Editore Minimum Fax). Notevole lettura che spiega non solo come e perché funzionano i romanzi, ma che spiega anche come questa forma d’arte si sia evoluta e continui a farlo sotto i nostri occhi. Dall’inventore del romanzo moderno (chi? Ma Flaubert, che domande!), alle evoluzioni più recenti. L’autore mette a confronto opinioni non solo dei critici letterari, ma anche il metodo di alcuni autori importanti (si parla anche di Italo Svevo, di Giovanni Verga e di Cesare Pavese), soprattutto statunitensi, ma non solo. L’importanza di un testo come questo (che non spiega affatto come scrivere, semmai cerca di evidenziare che cosa rende i romanzi così efficaci) è riuscire a coniugare un l’aspetto tecnico che fa funzionare le pagine, con una riflessione su come il romanzo si sia evoluto attraverso i secoli. Forse un po’ tecnico, ma di certo siamo alle prese con una lettura semplicemente indispensabile.

  2. Il sogno di scrivere (Roberto Cotroneo – Utet Editore). Un tempo avrei guardato con orrore (quasi orrore), a un libro come questo, che afferma (giustamente) che il sogno di scrivere, di raccontare storie, appartiene a tutti. E tutti devono realizzarlo. Ora concordo. Credo che sia uno dei libri più equilibrati su questo argomento, che liquida velocemente le obiezioni di certi critici su questa “democratizzazione” della scrittura, vista da essi come una imminente fine del mondo. In realtà finisce solo il loro piccolo mondo, chiuso, per pochi eletti, dove ci si sostiene a vicenda e si guarda a chi “osa” avvicinarsi senza aver ricevuto il sigillo, come a degli appestati. È un testo che offre molto del modo di vedere la scrittura dell’autore, e non poteva essere altrimenti. Ma credo che sia anche in grado di aiutare, chi si muove nel mondo della scrittura forse un po’ disorientato, utili argomenti per non mollare.
  3. Oltre l’ebook – Guida definitiva alla letteratura 2.0 (di Sonia Lombardo – Storia Continua.com). Un ebook che spiega come la letteratura in questi anni non sia solo il libro elettronico che troviamo su Amazon. In realtà la tecnologia, le reti sociali, hanno portato alla vita forme di narrazione che sino a poco tempo fa erano semplicemente impensabili. Vale a dire? Il book blog per esempio, ma non solo.  Ci sono anche altre narrazioni, o meglio, altre forme di narrazione come i romanzi ipertestuali ma anche la “User Genereted Narrative”. Non sai di che cosa si tratta? Ma è la narrazione portata avanti grazie al contributo dei… Lettori. Insomma: il libro nel XXI secolo non è solo cartaceo o elettronico, ma assume già ora forme differenti. Magari al momento sono minoritarie, ma chissà… Questo ebook è del 2020.
  4. Il mestiere dello scrittore (Haruki Murakami – Editore Einaudi). Il celebre scrittore giapponese mette assieme una serie di riflessioni sulla sua scrittura, il suo metodo di lavoro, e lo fa in modo onesto e interessante. Occorre davvero raffigurarsi un lettore-tipo, mentre si scrive? È necessario girare con un taccuino per prendere nota di quanto ci colpisce? Ed è indispensabile pianificare la storia perché possa incontrare il favore del pubblico? E la forma fisica: è importante per lo scrittore (sì, rispondo io)? Una bella gita dentro il mondo della scrittura di uno degli autori più letti al mondo. 

  5. Le diverse pagine  (Alberto Cadioli – editore il Saggiatore). Un libro che indaga il ruolo dell’editore (ma non solo) nel nostro Paese, da “semplice” stampatore a protagonista della scena culturale. Perché se un testo diventa libro solo quando viene pubblicato; occorre anche domandarsi come le diverse fasi che portano alla pubblicazione incidano sul risultato finale. Il parere e l’opinione dell’autore: che peso hanno? Le altre figure che vivono all’interno della casa editrice: siamo sicuri che siano solo esecutori delle decisioni altrui? Il testo che leggiamo: siamo certi che sia esattamente quello che l’autore ha scritto? O forse… Un testo davvero interessante che ci mostra come alcune certezze a proposito della pubblicazione dei libri siano meno granitiche di quanto si pensi.  

  6. Per scrivere bene imparate a nuotare (Giuseppe Pontiggia – Editore Mondadori). Giuseppe Pontiggia è stato lo scrittore che per primo in Italia ha fondato una scuola di scrittura, a Milano. Perché oltre a essere stato un importante autore del Novecento, è stato un autentico amante ed estimatore della lingua italiana. Per lui era fondamentale conoscere le parole, avere le idee chiare. Evitare come la peste stereotipi o cliché. La parola giusta, solo quella contava. Ma per arrivare alla parola giusta certo la lettura è importante. Ancora più importante è però capire il testo, perché chi vuole scrivere non è sufficiente che legga tanto (questo è il minimo). Deve anche capire il senso dell’aggettivo, il suo apporto alla chiarezza del testo. Soprattutto deve liberarsi dell’idea dannosa che scrivere sia semplicemente ricordare. In questo libro sono raccolte le lezioni che negli anni Novanta ha tenuto su due riviste. In forma di intervista, quindi facili da leggere, sono 33 le lezioni imperdibili, più altre 4. Una lettura da fare assolutamente.

  7. La trama (Massimo Cassani – editore Laurana). Ah, la trama: ma che cos’è? Come si costruisce? Si costruisce oppure basta lasciar lavorare l’ispirazione? C’è un modo (o più modi) per renderla almeno interessante? Quali sono le qualità cardinali perché scateni le sue potenzialità? Insomma: come inventare una trama? E svilupparla: in quale maniera? Sulla trama ci sarebbero ancora molte altre questioni aperte; e questo ebook (ma credo sia disponibile anche cartaceo) risponde a esse. Si parte dal principio di coerenza, poi di perimetro narrativo e si passa alla funzione del dispositivo drammatico anche analizzando gli snodi contenuti in tre libri oltre a una trattazione più approfondita del romanzo “La notte dell’oracolo” di Paul Auster. 
    È un libro nato all’interno della Bottega di Narrazione di Milano, e che poi (giustamente) e confluito su carta (o in digitale a seconda di quello che si acquista). Quanto è utile? Tanto. Se quindi hai qualche perplessità su che cosa sia il perimetro narrativo o ignori alla grande il dispositivo drammatico: questo probabilmente è il libro che fa per te. 

  8. Manuale di retorica (Bice Mortara Garavelli – editore Bompiani). Non è un libro semplicissimo, ma è un classico. A che cosa serve la retorica? Serve ancora? E serve a un autore indipendente del XXI secolo? La retorica non è “roba vecchia”? Domande lecite e legittime. Ma la risposta è racchiusa all’interno di questo libro uscito negli anni Ottanta del Novecento, e di recente riveduto. Il manuale traccia infatti la genesi della retorica, spiega perché e dove e nata e a quali scopi. Poi ce ne mostra l’evoluzione attraverso i secoli. E se qualcuno ritiene che la retorica sia qualcosa di defunto, dovrà ricredersi. Perché la retorica continua a vivere e a lottare. Non ce ne liberemo mai. E questa è una fortuna.

  9. On writing (Stephen King – Sperling Paperback). Uno degli scrittori più popolari, cordialmente detestato da certa critica, mette su carta cosa voglia dire per lui scrivere. Forse la prima parte è un po’ troppo autobiografica, e qualcuno la troverà celebrativa. Ma se si vuole capire qualcosa della scrittura questo volume di meno di 300 pagine è da avere. La mia opinione.

  10. Scrivere Zen (Natalie Goldberg – Ubaldini editore). Confesso di non averlo amato alla follia, ma credo rappresenti un testo di sicuro interesse. La mia opinione.

  11. Elementi di stile nella scrittura (William Strunk Jr. – Dino Audino editore). Lo consiglia lo stesso Stephen King, e questo dovrebbe bastare. Qualcuno potrebbe chiedere: ha senso un simile libro, per l’Italia? Abbastanza. In meno di 100 pagine ci sono intuizioni folgoranti. L’edizione italiana è stata naturalmente adattata al nostro Paese, quindi si tratta di una lettura interessante.

  12. La letteratura inesistente – Un non manuale di scrittura (Sara Gavioli – autoprodotto). Sara Gavioli è una editor indipendente che ha scritto uno degli ebook più interessanti e sinceri sul fenomeno dell’autopubblicazione. (Sarebbe opportuno però parlare di auto-editoria, mentre è più corretto chiamare “autore indipendente” chi la pratica). È una delle poche opere italiane che affronta questo argomento con sincerità e passione. Sara conosce bene l’editoria, i suoi meccanismi; ma tifa per gli autori indipendenti purché siano consapevoli dell’impegno che una simile strada richiede. E quello che lei ribadisce spesso nel corso dell’ebook è la completa inadeguatezza di chi abbraccia questa pratica, ignorando praticamente tutto. No, in queste pagine non ci sono strategie o dritte per scalare le classifiche di Amazon. Niente del genere. Esiste invece l’invito a darsi da fare, a studiare, a provare e a riprovare. A credere in se stessi, nella propria opera, ma proprio per questo è indispensabile lavorare duro per conquistare il proprio pubblico. Conclude l’ebook una completa bibliografia per approfondire la scrittura.

  13. Come scrivere un racconto (Jack M. Bickham – Dino Audino Editore). Questo snello libro (sulle 150 pagine), indica che cosa fare per trasformare un’idea in una storia. Perché tutti noi siamo in questa condizione: abbiamo un “sacco di idee”. Ma non basta avere idee: occorre ben altro. E questo libro indica gli strumenti giusti per rendere i personaggi “forti”; per creare una trama ben strutturata; e altro ancora. Il tutto con una serie di esercizi da mettere in pratica e riuscire davvero a costruire una storia interessante. 

  14. Il libro delle idee per la scrittura (Jack Heffron – Dino Audino Editore). Il blocco dello scrittore è una delle “minacce” più frequenti (a me non è mai successo, anzi). Questo agile volumetto (meno di 150 pagine), fornisce al lettore il giusto modo per affrontare il problema. L’ispirazione? Invece di attenderla meglio produrla: in che maniera? Scrivendo. Ma se uno ha il blocco dello scrittore! Per questo esiste questo libro: per fornire idee, esercizi, spunti, suggerimenti dell’autore per superare il blocco. Utile.

  15. Perché scrivere (Zadie Smith – Minimum Fax). Zadie Smith non ha bisogno di molte presentazioni: è una delle scrittrici britanniche più lette e amate di questi anni. Questo piccolo libro raccoglie un intervento sulla scrittura svoltosi in Italia; e un saggio (“Il fallimento riuscito”). È una lettura interessante perché questa scrittrice non si limita a “parlare” di scrittura, ma riflette sul suo ruolo, ora che si è resa “democratica” e tutti, ma proprio tutti, ci definiamo scrittori. Ma allora: che cosa rende chi scrive davvero interessante e importante? È davvero utile, poi, in questa società dove tutti pretendono di conoscere la verità, e lo scetticismo divora ogni cosa? Che cosa rende uno scrittore uno scrittore? C’è un ingrediente, un dettaglio che possa garantire la sua certa identificazione?

  16. Letteratura Palestra di libertà (George Orwell – Oscar Mondadori). Di George Orwell tutti conoscono “1984” e “La fattoria degli animali”. Questo libro racchiude i suoi scritti a proposito di cosa? Di alcuni scrittori come Charles Dickens, Henry Miller, Kipling e la loro scrittura e il loro modo di concepire la scrittura. Ma è anche un prezioso aiuto per entrare nel mondo di questo scrittore essenziale del Novecento. Chi lo leggerà, resterà forse sorpreso dal constatare quanto Orwell (per tutti un autore “impegnato”) difenda a spada tratta il diritto di ciascun scrittore di essere libero. Non ha alcun timore reverenziale per nessuno. È un utile libro anche per comprendere l’idea di scrittura di Orwell (condivisibile), e quale debba essere il ruolo di chi scrive all’interno della società.

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  17. Come scrivere (Rosaria Gaucci/Bruna Miorelli – Zelig editore). Un testo italiano che raccoglie gli interventi che hanno trovato ospitalità presso la scuola di scrittura creativa “Prima e dopo le parole”, in quel di Milano. La mia opinione.

  18. Nel territorio del diavolo (Flannery O’Connor – Minimum Fax). Qui c’è poco da aggiungere, se non un consiglio netto: leggetelo. La mia opinione.

  19. Una cosa piena di mistero – Saggi sulla scrittura (Eudora Welty – Minimun Fax). Questa scrittrice statunitense del sud degli Stati Uniti in Italia non è molto celebre. Ma negli USA ha vinto anche un premio Pulitzer e con Flannery O’Connor e William Faulkner è considerata una delle voci più autorevoli di quel Paese. Il libro è una raccolta di alcune delle sue riflessioni sulla scrittura, dal 1949 al 1973. Passione, impiego, coerenza: sono queste, probabilmente, le parole d’ordine di questa scrittrice.

  20. Il respiro della coscienza (Aleksandr Solzenicyn – Jaca Book). Nobel della letteratura nel 1970. Non è un libro che spiega come scrivere. Si tratta infatti di una raccolta di saggi, interventi e interviste rilasciate o scritte da questo grande scrittore russo (in Italia snobbato). Qui Solzenicyn riflette, spiega, argomenta (anche) che cosa sia la letteratura e che quale siano i suoi compiti. Come il libro di Flannery O’Connor, una lettura da fare.

  21. L’arte del romanzo (Milan Kundera – Adelphi editore). Il grande scrittore ceco dice la sua sul romanzo (europeo) in questo agile volume. Riflessioni, interviste (che lui detesta), dichiarazioni d’amore per Kafka, e una domanda che aleggia. Vale a dire: vivrà, il romanzo? Sopravviverà, oppure sarà spazzato via dai mass media, dalla burocrazia, dal desiderio di trasparenza, e dal desiderio di creare e imporre un pensiero unico? Una lettura interessante, piena di intuizioni e spunti di riflessioni fecondi.

  22. Il mestiere di scrivere (Raymond Carver – Einaudi/Stile Libero). Ecco un altro libro su cui c’è poco da dire, a parte il solito: Da leggere. La mia opinione.

  23. Nuotare sott’acqua e trattenere il fiato (Francis Scott Fitzgerald – Minimum Fax). Nell’ultimo anno della sua vita Scott Fitzgerald vendette complessivamente 40 copie. Adesso è considerato una delle voci più importanti della letteratura statunitense. La mia opinione.

  24. Niente trucchi da quattro soldi (Raymond Carver – Minumum Fax). Ancora Carver in un libricino di 100 pagine per conoscere il pensiero dello scrittore statunitense sulla scrittura. Un distillato da tenere sempre a portata di mano. La mia opinione.

  25. Self-editing for fiction writers (Renni Browne – Dave King). Si tratta di un libro in inglese, come si comprende dal titolo. Dopo che avrai scritto la tua opera, ci sarà un problema da affrontare: l’editing. Gli autori di questo ebook sono editor, e loro per primi affermano che è sempre bene rivolgersi a un professionista per migliorare il testo (quindi: ci vuole un editor). Ma (ecco la ragione del libro), è comunque possibile lavorare sul proprio testo migliorandolo anche parecchio, e facendo un po’ da sé. Probabilmente l’editor ci vorrà comunque, ma almeno gli errori più evidenti saranno rimossi. 

  26. Come non scrivere (Claudio Giunta – Utet). Ottimo e snello libro che ricorda la verità più elementare per chi scrive: essere semplici (ma non vuol dire essere sciatti). Proprio perché elementare (forse troppo?) è disattesa puntualmente. Paroloni, citazioni dotte, espressioni mirabolanti: si fa tutto questo e molto di peggio pur di… Non farsi capire. Buona parte dei contenuti sono di fatto illeggibili o incomprensibili. Il libro tratta di questo vizio nella pubblica amministrazione (per esempio le circolari ministeriali); ma è un vizio che si trova ormai ovunque, e sembra tipicamente italiano. Solo in Italia pare esserci questa esigenza di usare una prosa barocca per dimostrare che “si sa”, e si sono frequentate le scuole alte. Ecco, questo libro potrebbe essere la cura migliore per guarire da questo malanno.

  27. I mestieri del libro (Oliviero Ponte di Pino – Tea editore). Prima di arrivare a pubblicare qualcosa perché non gettare un’occhiata a quella che viene chiamata la filiera del libro? Il direttore editoriale di Garzanti confeziona questo volume (poco più di 200 pagine), che non insegna a scrivere, ma ha il pregio di mostrare il lavoro dietro le quinte. C’è anche un esempio di contratto editoriale, e di traduzione.

  28. Per me non esiste altro (Bernard Malamud – Minimum Fax). Un grande scrittore statunitense di cui troviamo il pensiero sulla scrittura (ricavato da interviste e non solo) in questo agile libretto. Un’ottima lettura.

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  29. Né per fama né per denaro (Anton Cechov – Minimum Fax). Un libro che è il risultato della fusione di 2, precedenti libri sempre editi dalla casa editrice romana. Vale a dire “Scarpe buone e un quaderno di appunti. Come fare un reportage” e “Senza trama e senza denaro. 99 consigli di scrittura”. È Cechov. Da avere, da leggere e rileggere. Avrà sempre qualcosa da rivelare.

  30. Consigli a un giovane scrittore (Vincenzo Cerami – Garzanti). Cerami è stato scrittore, sceneggiatore, drammaturgo. Ha ha distillato tutta questa sua esperienza in questo titolo. Non si occupa solo di scrittura per l’editoria, ma anche di cinema e teatro (ha collaborato, tra gli altri, con Roberto Benigni; è tra gli sceneggiatori del film “Un borghese piccolo piccolo” con Alberto Sordi). Forse si tratta di uno dei libri più completi proprio perché “abbraccia” non solo l’ambito dell’editoria, ma va oltre. Ormai chi scrive non può ignorare quello che accade altrove (cinema; radio; televisione), e questo è un ottimo libro per comprendere il lavoro di artigianato che c’è quando si scrive. Perchè: scrivere è artigianato.

  31. Dentro la sera (Giuseppe Pontiggia – Editore Belleville). Giuseppe Pontiggia è stato un grande scrittore, che è caduto nel dimenticatoio. Tra i suoi tanti pregi, quello di essere stato uno dei primi, in Italia, a introdurre i corsi di scrittura creativa. Questo libro è invece la trascrizione delle sue conversazioni tenute su Radio Rai nel 1994. Una miniera di informazioni, intuizioni, riflessioni per chi scrive, o per chi desidera farlo. E il bello sai qual è? Che puoi ascoltarle o, se preferisci, scaricarle per poi ascoltarle con comodo quando vuoi. Dove? Sul sito della Rai dove tutte le puntate sono disponibili gratis

  32. Le parole necessarie – Tecniche della scrittura e utopia della lettura (Giuseppe Pontiggia – Marietti Editore). Un piccolo libro (circa 100 pagine), di uno degli scrittori italiani più importanti del Novecento. Raccoglie due lezioni inedite e una conferenza. Attenzione: non si tratta di lezioni per imparare a scrivere (“Io questo non lo insegno” rispondeva a chi gli chiedeva come scrivere). Bensì di riflessioni sull’oralità, la scrittura, sulla bellezza della parola e della sua forza (ma anche della fragilità. Se sbagli aggettivo crolla la frase).

  33. Italiano – Corso di sopravvivenza (Massimo Birattari – Ponte alle Grazie). Ottimo, e divertente (ebbene sì: divertente), libro sulla lingua italiana. Un testo agile che può essere consultato in qualsiasi momento per ricordarsi della ricchezza meravigliosa della nostra lingua. E anche per fugare dubbi e/o perplessità su grammatica e sintassi. È un’opera studiata apposta per chiarire eccezioni, regole, ma soprattutto per ricordarci la ricchezza quasi sconfinata della nostra lingua italiana.

  34. Viva la grammatica – La guida più facile e divertente per imparare il buon italiano (Valeria Della Valle – Giuseppe Patota – Sperling & Kupfer editore). Ebbene sì, conoscere meglio la grammatica (dico: la grammatica!) italiana può persino essere divertente. E il bello è che… È davvero divertente! Ma solo con il titolo giusto. Come questo, di due professori che con le loro opere (questa è una di quella), si sono incaricati di far scoppiare la pace tra gli italiani (almeno quelli che avranno il buonsenso di acquistare e leggere questo titolo), e la grammatica della lingua italiana. E ci sono riusciti davvero bene. Leggere per credere!

  35. L’italiano – Lezioni semiserie. (di Beppe Severgnini. Editore Rizzoli). L’autore è un affermato giornalista e affronta la materia dell’evoluzione della lingua italiana con umorismo (per qualcuno potrebbe apparire “eccessivo”?). Se temi che affrontare appunto l’italiano sia un argomento noioso e verboso (ma se hai intenzione di scrivere, come puoi pensarlo?), forse questo è il libro giusto con cui iniziare. Magari non tutto è condivisibile (afferma che puoi dire “il pneumatico”. Mah!), però è un titolo da usare per iniziare a fare piazza pulita di dubbi o errori. 

  36. La scrittura è difficile (Marco Freccero). Infine permettimi di citare anche il mio libro dedicato alla scrittura. Il sottotitolo: “Riflessioni su un mito: Che ci vuole a scrivere?”. Dagli un’occhiata: le recensioni ci sono già…

  37. La scrittura a 4 mani (Marco Freccero – Morena Fanti). Siccome ho scritto un romanzo a 4 mani (L’ultimo giro di valzer), ma assieme alla scrittrice Morena Fanti, sempre assieme abbiamo prodotto questo librino per chi desidera scrivere un romanzo… a 4 mani. Lo trovi su Amazon, come al solito.

 

Vuoi sapere come pubblicare gratis il tuo libro? Clicca qui e buona lettura (articolo lungo)

E ricorda: questo elenco di libri per imparare a scrivere è in continua evoluzione. Per quale ragione? Perché continuo a leggerne!

 

21 commenti

  1. per imparre a scrivere, ahimè! non bastano questi libri…
    Almeno un paio a settimna, sempre si abbia la predisposizion alla scrittura.
    Altrimenti, neanche con un libro al giorno…
    E poi… ci sono libri e libri…

    Vero che non hai mai letto Antonio Lobo Antunes?
    O Arno Schmidt?
    Che tutti gli altri, Vargs Llosa, Wallace, DeLillo… Roth, Saramago, Grossman, Gabriel García Márquez, ecc ecc…e tutti quelli prima…da Aristotele a Zeichen, li avrai letti, no?
    😉

    ciao, Marco.
    Buona lettura e buona scrittura!

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  2. Alcuni li ho letti e trovati molto interessanti come La scrittura a 4 mani per chi volesse cimentarsi in questo difficile esercizio di scrittura, Come non scrivere e i mestieri del libro. Altri li ho ma non li ho ancora letti.
    Comunque se non c’è la predisposizione a scrivere leggi, leggi ma alla fine scrivi schifezze come il sottoscritto.

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  3. Solo 36? Scorrendo i titoli ne mancano ancora parecchi, alcuni ce li ho qui in libreria e ancora non li ho toccati. 😀
    Il rischio dei manuali di scrittura è che ci si riempie di nozioni, diverse se non addirittura contrastanti, e si rischia di non scrivere nemmeno una riga propria. Perciò i manuali vanno scelti bene, con parsimonia. Imprescindibile On Writing di Stephen King perché vale triplo: è contemporaneo (dagli scrittori di altri tempi possiamo imparare idee di stile e trama, ma i libri devono anche essere vendibili ai giorni nostri), spiega subito qual è la cassetta degli attrezzi dello scrittore (il primo manuale è il vocabolario, il secondo la grammatica) e soprattutto fa capire quanto lavoro e sacrificio c’è dietro alla scrittura, quella vera, non quella degli influencer… 😉
    Magari bastasse solo leggere un manuale, magaaaaari!!!

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